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La SPAL non segna più e nemmeno muove la classifica: con quasi 300 minuti di digiuno da gol i biancazzurri hanno fatto due punti nelle ultime tre partite e la sconfitta col Pietracuta ha trasmesso l’idea di una squadra in grandissimo affanno. L’allenatore Stefano Di Benedetto ha analizzato così la gara in sala stampa.

MOMENTO SPAL – “Gli ultimi due pareggi sono stati deludenti, ma le prestazioni c’erano state. Oggi, invece, abbiamo fatto la peggior prova della stagione, abbiamo giocato male sotto tutti i punti di vista e ce ne assumiamo la responsabilità. Ora dobbiamo subito proiettarci sulla partita di mercoledì (in coppa Italia contro lo Zola Predosa, ndr). Siamo mancati sotto tutti i punti di vista: abbiamo sbagliato tanti passaggi, siamo stati imprecisi e abbiamo perso quasi tutti i duelli. Nel secondo tempo abbiamo provato a cambiare qualcosa, siamo stati anche sfortunati con i pali di Ricci e Dall’Ara, ma nel complesso abbiamo giocato veramente male. Dobbiamo guardarci negli occhi e capire il motivo di questa prestazione, senza nasconderci dietro le assenze”.

SCELTE – “Nel secondo tempo sono entrati Cozzari, Malivojevic e Senigagliesi, ma non abbiamo avuto la forza di cambiare la partita. Questo vuol dire che erano recuperati ma non stavano bene. In questo momento siamo questi: le scelte iniziali erano obbligate, ciò non cambia che abbiamo fatto una brutta partita. Non c’è da trovare il colpevole, abbiamo sbagliato tutti, facendo una gara sottotono come squadra nel complesso. Solo Giacomel ha dato qualcosa di più, salvando il risultato e cercando di tenere in vita la squadra. Bisogna accettare la sconfitta, anche se siamo la SPAL e siamo sempre chiamati a vincere”.

“Sapevo benissimo delle difficoltà che avevamo, eravamo senza gli attaccanti scesi in campo nella partita col Mezzolara. Probabilmente, sono stato io a non essere bravo a sufficienza da far capire ai ragazzi cosa volevo. I giocatori che sono entrati non avevano il minutaggio per partire dall’inizio, ma anche nel secondo tempo le cose non sono cambiate. Dobbiamo capire come migliorare e come fare più gol, perché è la terza partita di fila che rimaniamo a secco. Gli interpreti in attacco sono questi, forse dobbiamo migliorare qualcosa in allenamento. Togliendo i legni colpiti oggi non siamo mai stati realmente pericolosi: arriviamo male e concludiamo anche peggio. Bisogna fare sicuramente qualcosa in più, senza nasconderci dietro la sfortuna o altri fattori. Per come ci alleniamo meritiamo altre prestazioni. Ora dobbiamo essere maturi ed accettare la sconfitta, riconoscendo che abbiamo giocato veramente male. Sappiamo che gli avversari mettono sempre qualcosa in più, è ora che iniziamo a farlo anche noi”.

ATTEGGIAMENTO – “Avevamo studiato l’avversario e sapevamo che arrivava da cinque risultati utili consecutivi e stava giocando bene. Non penso ci sia stata sufficienza da parte nostra o che si sia sottovalutato l’avversario, abbiamo semplicemente giocato male: non arrivavamo primi sulle seconde palle, perdevamo i duelli aerei, ci passavamo la palla male… proprio una brutta partita nel complesso, quasi difficile da commentare. Abbiamo provato a raggiungere il pareggio in maniera un po’ arruffona, lo abbiamo sfiorato, però siamo stati imprecisi”.

PROBLEMI IN CASA – “Lo stadio e il tifo devono essere un fattore in più per noi. Poi è ovvio che se stecchi la partita e giochi male qualche fischio te lo prendi. I tifosi per noi sono un valore aggiunto, se non siamo all’altezza del palcoscenico bisogna cambiare squadra. I tifosi devono essere un vento che ci soffia da dietro e che ci porta a fare qualcosa in più, non possiamo subirne l’affetto. E non sarebbe neanche giusto usarla come scusa. Oggi si è fatta una bruttissima prestazione, prima di incolpare i ragazzi bisogna incolpare me, perché probabilmente non ho preparato bene la partita e non sono riuscito a trasmettere ciò che mi aspettavo”.

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