Quella col Pietracuta era una partita da vincere per mantenere aperta la possibilità di salire in serie D anche attraverso la vittoria della Coppa Italia dilettanti. La SPAL evita il passo falrso con una prestazione convincente che le permette di accedere alle semifinali, vincendo 2-1 contro una squadra insidiosa.
VOTO DI SQUADRA 6,5 – La squadra reagisce bene dopo il brutto pareggio di Faenza facendo una prestazione positiva che al di là del risultato, sembra mostrare a tutti la grande varietà di scelta che ha mister Di Benedetto dalla trequarti in poi. Dopo i consueti minuti di studio, la SPAL non si lascia abbattere da un gol nato in condizioni piuttosto casuali e riesce a ribaltare la situazione. Gli errori di scelta negli ultimi trenta metri continuano a essere un importante tallone d’Achille per questa squadra che riesce tuttavia a reggere il finale arrembante del Pietracuta, rischiando relativamente poco o nulla.
LUCIANI 6,5 – Torna titolare dopo il brutto errore di Giacomel di domenica scorsa. Da segnalare solamente un piccolo rischio su un cross innocuo di Proverbio che gli scappa dalle mani e il successivo riscatto dopo solamente trenta secondi, con un intervento decisivo su una conclusione insidiosa di Sapori da fuori. Bene anche sul tentativo in mischia di Faeti nella seconda frazione.
IGLIO 5 – Riprende da titolare la fascia dopo due turni di riposo (uno per squalifica, l’altro per scelta tecnica) con un avvio incoraggiante sul piano del possesso. La sua gara però è inevitabilmente segnata da un autogol tragicomico: cross innocuo di Lazzari dalla destra, nessun attaccante alle spalle e colpo di testa sul secondo palo da punta aggiunta (per il Pietracuta). Resta il dubbio sulla mancata chiamata del portiere, ma l’errore condiziona tutta la sua partita (dal 43’ s.t. CASELLA ng – Porta centimetri in area per cercare di difendere il risultato).
DALL’ARA 6 – Costretto al duello costante con uno scomodo Osayande, prova a disinnescare la fisicità della punta del Pietracuta cercando più volte l’anticipo. Gli va bene all’inizio, meno con il susseguirsi dei minuti, concedendo almeno un paio di punizioni dal limite pericolose e spendendo un giallo ingenuo. Più in gestione nel corso della seconda metà di gara.
STOSKOVIC 6,5 – Partita di normale amministrazione: qualche anticipo di testa qua e là e pochissima sofferenza. Dalla sua parte i pericoli sono rari, ma lui si fa cogliere pronto anche quando si tratta di giocare qualche palla complicata con i piedi.
OCCHI 6,5 – Rispolverato dopo gli scampoli concessi all’esordio in coppa, parte timido per poi crescere e prendere fiducia con il passare dei minuti. La sua prova si porta dietro qualche sbavatura tecnica, ma sul piano difensivo e di spinta si possono muovere poche critiche. Non è un caso che l’episodio del rigore dell’1-1 nasca da un suo filtrante per Ricci (dal 22’ s.t. CHAZARRETA 6 – Entra con il piglio giusto, testando poco dopo un minuto i riflessi di Giardini con un bolide dai 35 metri. Non ha altre grandi occasioni per prendersi la scena e a pochi minuti dal gong spende anche un giallo in maniera intelligente per fermare una ripartenza).
MALIVOJEVIC 6 – Schierato alto a sinistra, ha poche occasioni per mettersi in mostra. Rimane nella sua zolla smistando palloni con grande qualità, ma senza riuscire a incidere troppo negli ultimi trenta metri. Una maggiore intercambiabilità sulla trequarti con Moretti e Senigagliesi avrebbe potuto dare qualcosa in più in termini di imprevedibilità (dal 37’ s.t. BARAZZETTA ng – Dato come possibile titolare alla viglia, entra nel finale per rilevare uno stremato Malivojevic. Ha l’occasione su ripartenza per chiudere il match ma il suo tentativo di destro finisce comodamente nelle braccia di Luciani).
RICCI 7 – Play di alta categoria, almeno nei primi minuti, salvo poi assumere il compito del mediano di rottura nei minuti successivi. Ci crede sulla palla lunga di Occhi e metà del rigore è suo, visto il grande lavoro di pulizia del pallone poi servito a Piccioni. La sua prova però non si esaurisce qui, visto che continua a seguire l’azione in area di rigore e si va a prendere con fame il tap-in di testa su cross di Moretti che vale il 2-1 (dal 39’ s.t. PREZZABILE ng – Dentro nel finale, senza occasioni per potersi mettere in luce).
SENIGAGLIESI 6,5 – Sempre tra i più vivaci: che sia un corner battuto, un dribbling o una semplice corsa nel tentativo di ripulire un pallone lui c’è. A differenza di tante altre volte in stagione non ha e non riesce a crearsi l’occasione per concludere in porta, ma è sempre in grado di mettere i compagni nelle condizioni migliori per poter far del male. Non ultimo il suggerimento preciso Moretti che si divora il gol del possibile 3-1 a metà ripresa.
MORETTI 6,5 – Agisce più da trequarti che da seconda punta. Grande determinazione nell’andare a prendere la sponda di Piccioni e servire il cross da cui nasce il 2-1. Fa una gara di sacrificio e di tanta corsa che merita sicuramente gli applausi rivolti al giocatore nel momento della sua uscita dal campo (dal 33’ s.t. MAZZA 6 – Cambio conservativo volto a portare maggiore sostanza lì in mezzo. Gestisce i pochi palloni che passano dalle sue parti senza grosse difficoltà).
COZZARI 6,5 – Si conferma elemento imprescindibile nel centrocampo biancazzurro. Sale in cattedra alla mezz’ora prendendosi l’arduo compito di dettare i tempi di gioco di un match molto maschio. Recupera diversi palloni che fanno rifiatare la SPAL e permettono alla squadra di tenere una linea alta, almeno fino a dieci dalla fine.
PICCIONI 7,5 – Prima da titolare e prima in coppia con Moretti, complice anche la squalifica di Carbonaro. Subito vicino al gol in avvio con un anticipo sul primo palo su corner di Senigagliesi che dà l’illusione della rete. Soffre talvolta il duello con Pasolini, ma si prende il contatto con grande esperienza conquistando il rigore trasformato poi con freddezza. Sempre presente nelle grandi occasioni, spizza il pallone per Moretti da cui nasce il gol di Ricci. Decisivo.
ALL. DI BENEDETTO 6,5 – Si affida a un 4231 atipico con Moretti alle spalle di Piccioni. Il canovaccio tattico è chiaro: sfruttare le iniziative degli esterni e il lavoro sporco della punta centrale Piccioni, protagonista assoluto nello scacchiere che il mister aveva in mente ad inizio anno. La scelta di cambiare tanto rispetto alle ultime uscite lo premia e gli permette di affrontare la sosta con una maggiore serenità.








