Venerdì 6 giugno alle 23.59 scadono i termini per presentare tutto ciò che è necessario per l’iscrizione alla serie C 2025/2026: se la SPAL riuscirà a completare la pratica lo farà solo passando per una porticina molto, molto, stretta e con tantissima fatica. Molta più di quanta i dirigenti stessi del club avessero preventivato, almeno fino alla fine di maggio.
Il rientro in sede dal ponte del 2 giugno ha portato nubi parecchio grigie. Se nei giorni precedenti si abbozzavano discorsi su riorganizzazioni interne, ritiro precampionato e addirittura mercato, col passare delle ore l’attenzione è passata sulla crisi di liquidità che ha bloccato tutte le procedure burocratiche per iscrivere di nuovo la SPAL al campionato.
Una situazione che sembrava apparentemente sotto controllo, seppure con delle criticità emerse più volte, è arrivata al punto di ebollizione: nella mattinata di giovedì 5 giugno né la fideiussione da 700mila euro né i fondi per gli altri adempimenti economici (si parla di una forbice compresa tra i 2 e i 3 milioni di euro) erano ancora a disposizione e ammesso che arrivino in tempi ragionevoli (di mezzo c’è un trasferimento internazionale) si innescherà una corsa contro il tempo per produrre tutta la documentazione necessaria per evitare conseguenze che vanno dalla sanzione pecuniaria all’esclusione dal campionato.
Non è la prima volta che la SPAL, con questa proprietà, si riduce all’ultimo minuto con pagamenti e documentazione varia. Per cui fino alla giornata di martedì 3 giugno da via Copparo veniva ricordato che l’attesa non era molto diversa da quella delle occasioni precedenti. Un minimo d’ansia che poi veniva diradato dall’arrivo dei soldi. D’altra parte anche l’iscrizione 2024/2025 venne finalizzata nell’ultimo giorno disponibile, quindi ci si affida al precedente.
Tuttavia una volta superata la giornata di mercoledì, considerata come una sorta di soglia di allerta, la preoccupazione ha cominciato ad aumentare esponenzialmente nei corridoi degli uffici del centro “G.B. Fabbri”. Le continue riunioni in videoconferenza tra i dirigenti e la coppia Tacopina-Follano hanno prodotto solo generiche rassicurazioni, ma in assenza di un riscontro sui conti bancari c’è poco altro da fare. Peraltro l’arrivo di Joe Tacopina a Ferrara, più volte ipotizzato nelle scorse settimane, era teoricamente previsto per lunedì 9 giugno, ma a questo punto nemmeno su questo ci sono certezze in merito.
La giornata di giovedì 5 giugno è decisiva, in un senso o nell’altro: se entro sera si materializzeranno i fondi allora si potrà tirare un sospiro di sollievo. L’orologio di New York corre su un fuso orario di -6 ore rispetto a Ferrara. Ciò significa che un’operazione bancaria di questa portata andrà fatta in un arco di tempo che corrisponde con l’orario 15-23 in Italia. Una disposizione nella giornata di venerdì negli USA, anche al mattino, potrebbe non essere sufficiente per rispettare le scadenze, a meno di una sorta di miracolo.