È trascorsa ormai una settimana dalla sconvolgente mancata iscrizione della SPAL alla serie C e la polvere non si è ancora del tutto diradata dalle macerie del club presieduto da Joe Tacopina. Perché mentre la città fa i conti coi danni e chiede all’amministrazione comunale di lavorare al domani, c’è ancora una società teoricamente in vita, almeno sotto il profilo giuridico, che rappresenta un grosso ostacolo per chiunque voglia intraprendere un percorso di ripartenza.
Tacopina l’ha detto in un comunicato sabato 7 giugno e l’ha ribadito lunedì 9 in videoconferenza con i dipendenti della SPAL: fino a che non avrà la certezza di essere costretto ad arrendersi proverà a tenersi la società per far giocare la squadra tra i dilettanti. Un proposito che si scontra con problemi di ogni genere, da quelli economici (andrebbero saldati oltre 3 milioni entro metà luglio – solo per iniziare), passando per quelli legali (le istanze di fallimento incombono), fino a quelli logistici, visto che il sindaco Alan Fabbri ha già fatto sapere di non aver intenzione di scendere a compromessi e questo renderebbe la SPAL americana una realtà del tutto avulsa dal suo territorio e dalla sua gente. Va aggiunto che l’approvazione di un’eventuale iscrizione di questa SPAL tra i dilettanti dovrebbe passare al vaglio della FIGC, che da prassi dovrebbe consultare il sindaco di Ferrara per avere un’indicazione sul da farsi. Insomma una via d’uscita non sembra proprio esserci. Non una che non passi da un sacrificio economico insensato per proporzioni (almeno 12 milioni visti gli altri debiti) e soprattutto da una guerra totale con la città. Nel caso diventerebbe solo una sciocca questione personale e nient’altro.
Tanti indizi emersi negli ultimi giorni portano a credere che Tacopina non sia così lontano dal gettare la spugna. L’avvocato di Brooklyn risulta essere in Italia da qualche giorno, ma non si è mai fatto vedere a Ferrara, nonostante buona parte dei dipendenti da lunedì scorso sia tornata regolarmente in sede per svolgere il proprio lavoro. Tutti sono rimasti alle sue parole del 9 giugno, quando era stato detto che nel giro di una settimana sarebbe arrivato il responso sulle sorti del club. Fino al tardo pomeriggio di venerdì 13 di informazioni non ne sono arrivate e verosimilmente si andrà a finire a lunedì 16, quando risulta essere in programma una riunione in videoconferenza del consiglio d’amministrazione. I suoi componenti (Tacopina, Marcello Follano, Gabriella Follano e Chad Seigel) – più eventuali invitati, come il dg Luca Carra – dovranno confrontarsi sulla situazione e prendere delle decisioni importanti.
Ma che l’azienda SPAL srl si stia progressivamente spegnendo è fuori discussione. I responsabili del settore giovanile hanno già comunicato alle famiglie dei ragazzi l’interruzione dell’attività e saranno operativi solo qualche altro giorno, complici le finali nazionali che vedono coinvolte l’Under 17 e l’Under 16. Lo SPAL Camp che sarebbe dovuto iniziare proprio lunedì 16 giugno è già stato annullato ed è partita la procedura di rimborso delle quote. L’ufficio di Tacopina è già stato sgomberato il 5 giugno, le targhette con i nominativi fuori dagli uffici del centro “G.B. Fabbri” sono già scomparse, il nuovo materiale tecnico rispedito al mittente. Le chiavi dei mezzi aziendali verranno depositate tra martedì e mercoledì, il convitto di via Giuseppe Fabbri già da lunedì smetterà di essere operativo. Dipendenti e fornitori sono in allerta e aspettano solo l’ok dei loro legali per far partire le istanze di fallimento.
Quale strategia verrà scelta dai proprietari e dai loro consulenti per salvare il salvabile non è ancora dato a sapere, ma non sembrano esserci grandi alternative a una procedura di liquidazione giudiziale che ovviamente favorirebbe l’opera dell’amministrazione comunale. Questo innanzitutto consentirebbe di risolvere automaticamente le convenzioni per lo stadio Paolo Mazza e per il centro sportivo. Con la SPAL srl destinata alla chiusura (oltre che alla revoca della matricola FIGC) potrebbe finalmente entrare nel vivo la partita per la nuova versione che ripartirà dai dilettanti.
Per quanto dal palazzo municipale filtri poco o nulla, attorno al futuro della SPAL sembra esserci molto interesse. La situazione è molto diversa da quella del 2012, quando il percorso di ricostruzione partì da strutture obsolete e semi-abbandonate, tradizione sportiva logorata da quasi vent’anni di serie C e pubblico ridotto quasi ai minimi termini. Per quanto nella polvere, la SPAL oggi risulta molto appetibile e di giorno in giorno si rafforza l’idea che numerosi soggetti – non necessariamente ferraresi – vogliano quantomeno presentare un progetto al sindaco Fabbri. Professionisti del settore delle acquisizioni in campo sportivo hanno confermato alla nostra redazione – dietro richiesta di anonimato – che gruppi imprenditoriali importanti hanno raccolto informazioni sulla situazione. Nessuno per ora vuole uscire allo scoperto, ma se la SPAL di Tacopina affonderà definitivamente sotto il peso delle sue malefatte il percorso per voltare pagina potrà accelerare molto rapidamente.