Alla fine la SPAL è stata l’unica società di serie C a presentare la richiesta d’iscrizione incompleta al campionato 2025/2026. Nonostante fosse chiaro già da giovedì 5 giugno che la scadenza del giorno successivo sarebbe stata clamorosamente bucata, dagli uffici di via Copparo è partita lo stesso la documentazione – incompleta – che ha indotto la Covisoc a emettere uno scontato verdetto di esclusione.
Nonostante diverse piazze fossero in ansia, tra le 59 aventi diritto (manca ancora l’esito del playout di serie B) solo Lucchese, Brescia e SPAL sono fuori. La differenza principale è che negli altri due casi la richiesta d’iscrizione non è stata proprio presentata, innescando così l’automatismo della riammissione per chi aveva salutato la serie C sul campo attraverso i playout. In questo caso Pro Patria e Caldiero Terme. Se la SPAL avesse fatto altrettanto ci sarebbe stato uno spiraglio anche per la Clodiense (Sestri e Legnago erano fuori dai giochi), altrimenti si sarebbe passati ai ripescaggi delle pretendenti dalla serie D come Ravenna, Nocerina e Reggina. Così non è stato e allora a sorridere è l’Inter, che ha avuto così la certezza di poter iscrivere la sua seconda squadra. Situazione non dissimile da quella dell’estate 2024, quando l’uscita di scena dell’Ancona spianò la strada al Milan Futuro – poi retrocesso ai playout.
Le ragioni precise di questa mossa sono oscure e nessuno di chi ha lavorato alla pratica ne parla volentieri (“Ci è solo stato detto di inviare la domanda” è la risposta più comune), ma ha inevitabilmente scatenato retropensieri di ogni tipo per quello che pare un evidente favoritismo a una grande del calcio italiano. La teoria più benevola a disposizione parla invece di una scelta fatta con la speranza di poter aggiustare il tiro in un secondo momento, afferrando l’iscrizione per i capelli attraverso un ricorso. Uno scenario ovviamente non realistico viste le norme di Figc e Lega Pro.