foto Filippo Rubin

Lo scorso 30 giugno sono ufficialmente decaduti tutti i contratti professionistici dei calciatori e di tecnici tesserati con SPAL, ora svincolati e liberi di poter trovare una nuova sistemazione. Insieme alla scadenza dei contratti è arrivata anche la seconda lettera formale di diffida nei confronti della società per il pagamento degli stipendi arretrati degli scorsi quattro mesi (da marzo in poi): una prima comunicazione formale era andata a vuoto, come d’altra parte tutte quelle rivolte all’attuale proprietà, divenuta una sorta di fantasma. Le probabilità che Tacopina e Follano possano trovare un modo per tenere in vita una SPAL ormai svuotata si affievoliscono di giorno in giorno.

Questo nuovo passaggio formale – se non dovesse trovare nuovamente il riscontro della proprietà – avvicina ulteriormente il momento in cui l’AIC, attraverso l’avvocato Alessio Piscini che si sta occupando della procedura a nome di tutti i componenti della rosa della SPAL, farà richiesta formale attraverso la Covisoc di certificazione del debito societario, composto dai mancati pagamenti delle mensilità, contributi e ritenute Irpef. Una volta accertata la situazione debitoria, l’istanza di fallimento sarebbe inevitabilmente il passo successivo. La pressione si sta alzando anche sul fronte dei lavoratori: come riporta Estense.com sono già partite le prime diffide relative a stipendi e contributi non pagati e in assenza di riscontri nel giro di sette giorni si passerà ai decreti ingiuntivi che apriranno il fronte giudiziale.

Dagli Stati Uniti tutto tace, fatta eccezione per le dichiarazioni di Marcello Follano della scorsa settimana. I pochi dipendenti rimasti al lavoro in sede, a partire dal direttore generale Carra, aspettano di sapere cosa succederà. Non è un mistero che lo stesso Follano voglia provare a trattare in qualche modo col sindaco Fabbri per provare a mantenere attiva la SPAL sul fronte sportivo e aziendale, ma con speranze che viaggiano molto vicine allo zero, visto che l’amministrazione ha già deciso di voltare pagina e con molta decisione. Da lì resterebbe solo l’opzione della Terza Categoria a fronte del pagamento dei debiti coi tesserati. Un’opzione priva di senso logico.

Il momento in cui la nuova SPAL, che potrebbe assumere il nome di Ars et Labor Ferrara, dovrà prendere forma è sempre più vicino, vista anche la scadenza all’orizzonte per l’iscrizione al prossimo campionato di Eccellenza fissata per il 17 luglio. Tuttavia la FIGC ha chiarito che trattandosi di richiesta d’iscrizione in sovrannumero, sottoposta direttamente all’attenzione del presidente Gravina, il termine potrebbe essere derogato.

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