foto Filippo Rubin

Dopo i primi dieci giorni di preparazione atletica la nuova SPAL che riparte dall’Eccellenza si è messa alla prova contro il Masi Torello Voghiera (Promozione) per valutare i progressi. Il 6-0 finale lascia il tempo che trova e mister Stefano Di Benedetto nel postpartita preferisce guardare al quadro d’insieme.

VALUTAZIONE – “Fare un bilancio è ovviamente difficile, visto che abbiamo sulle spalle appena dieci allenamenti in cui abbiamo cercato di lavorare tanto sui cicli di gioco, su quei pilastri che terranno in piedi il nostro modello. Poi con il tempo si entrerà nello specifico. In fase di possesso palla la squadra secondo me ha lavorato bene, giocando secondo i nostri principi, ed è stata propositiva. È mancato qualcosa soprattutto nel primo tempo negli ultimi 20-25 metri, dove magari la pesantezza delle gambe dovuta ai carichi di lavoro si è fatta sentire ed è venuta meno la brillantezza necessaria. Dal punto di vista del gioco, abbiamo dominato in tutti i tre tempi: questo sicuramente è un aspetto interessante“.

Nel primo tempo gli avversari sono stati bravi a tenere il campo, erano molto corti e bassi, ci hanno dato fastidio. Quello che posso dire è che mi concentro molto sulla nostra squadra e in questo momento siamo al 20%: sono fiducioso proprio perché dobbiamo arrivare al 100% entro un mese, ma la strada mi pare quella giusta. Dobbiamo continuare così. In fase di non possesso abbiamo lavorato bene, quando abbiamo perso palla abbiamo subito cercato la riaggressione. Quando gli avversari provavano ad attaccare o a ripartire siamo rimasti alti, facendo una buona prima pressione e costringendo a buttare la palla molte volte. L’obiettivo deve essere quello: se si perde palla in 5-6 secondi bisogna andare in riaggressione perché se ti fermi l’avversario ha la possibilità di sviluppare il gioco o di imbucare. L’inibizione della giocata dell’avversario è fondamentale sia per chi ha perso la palla, sia per i compagni vicini: se non si corrono quei 5-10 metri in avanti poi si è costretti a farne 40 indietro, questa è un po’ la mia filosofia. Non è semplice, mi ritengo soddisfatto ma onestamente c’è ancora tanto lavoro da fare“.

Se giocheremo a uno o due centravanti non lo so ancora dire. Carbonaro può giocare sull’esterno o anche centrale, può giocare anche lì e farlo bene. Diciamo che un giocatore come Chinellato (in prova, ndr) ci serve per trovare profondità, avere fisicità e variare il gioco. Carbonaro ha più le caratteristiche adatta a legare il gioco. Stiamo costruendo la squadra per avere caratteristiche varie, in questo contesto lo stesso Gabriele Mazza (in prova, ndr) è un centravanti con qualità ancora diverse. Al momento stiamo giocando con una punta, ma si potrebbe passare a due e quindi avere tre punte di ruolo in rosa potrebbe farci comodo“.

PROGRAMMA – “Daremo due giorni liberi ai ragazzi perché in 6-7 giorni di lavoro abbiamo fatto 11-12 sedute. Dopo una partita come questa è giusto anche staccare un po’ perché il recupero rigenera e probabilmente la prossima settimana torneranno tutti più brillanti. Domenica riprendiamo e poi entriamo nella settimana tipo di lavoro stagionale che culminerà con la prima gara di coppa. Prima di questa, mercoledì giocheremo la seconda amichevole (contro il Granamica, ndr), che ho ritenuto essere essenziale per questo precampionato davvero breve per mettere nuovi minuti nelle gambe“.

IGLIO – “Per il momento penso possa essere il capitano, anche perché si è presentato qui benissimo, il che vuol dire che ha passato l’estate ad allenarsi e pensando a questa squadra per presentarsi nel migliore dei modi“.

PUBBLICO – “Ci tengo a ringraziare il pubblico presente oggi perché vederli così numerosi alla vigilia di Ferragosto è stato davvero motivo di orgoglio. Penso sia stato davvero un bel segnale. Come ho detto in conferenza, dobbiamo guadagnarci il rispetto sul campo e dobbiamo far sì che la gente si avvicini a noi. I tifosi sono ovviamente arrabbiati per quello che è successo nei mesi scorsi e siamo noi a doverli convincere ad avvicinarsi. Quando si vuole bene ad una squadra, le categorie non cambiano: cambia la cornice, ma il campo è sempre lo stesso, in campo vanno undici giocatori e si deve onorare la maglia“.

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