Secondo giorno di presentazioni multiple in casa SPAL: dopo le dieci mini-conferenze stampa del lunedì ce ne sono state altre sei martedì. Sarebbero dovute essere sette, ma Davide Gaetani ha dovuto rinunciare a causa di uno stato febbrile.
La rassegna dei calciatori è stata aperta con le parole di Milos Malivojevic (1993) e Alberto Barazzetta (2002). “Oggi – ha detto il ds Antenucci – iniziamo presentando due giocatori d’attacco. Milos può fare la mezzala e l’esterno ed è un giocatore molto intelligente e bravo con i piedi. Alberto è un esterno puro che può giocare principalmente a sinistra, ma sa adattarsi anche a destra. È molto bravo nell’uno contro uno, è rapido e veloce“.
Da parte sua Malivojevic è sembrato rilassato e sicuro di sé come un giocatore della sua esperienza dovrebbe essere: “Non c’è bisogno di dire molto sulla SPAL, qui anche solo il numero di presenze alla prima amichevole fa capire che città è Ferrara. Non vedo l’ora di iniziare. La pressione su di noi va distinta in due stati d’animo: positiva e negativa. Quella che sentiamo qui è solo positiva. Non ho particolari obiettivi a livelelo personale, conta la squadra per raggiungere traguardi importanti. Obiettivi singoli ma sempre collettivi poiché solo tutti insieme si possono raggiungere traguardi importanti. Nella mia carriera ho quasi sempre giocato come esterno d’attacco, mentre negli ultimi anni ho fatto la mezzala e ora preferisco questo ruolo“.
Malivojevic arriva con la fama di un talento all’altezza del professionismo, ma che non è mai riuscito a imporsi: “Mi viene fatto notare spesso. Sono autocritico e mi do la colpa, forse ho fatto alcune scelte sbagliate. Nel calcio bisogna essere al posto giusto nel momento giusto e forse questa società si rivelerà tale per me“.
Il più giovane Barazzetta, cresciuto nelle giovanili di Inter e Brescia, si è raccontato come un esterno d’attacco dotato di versatilità. “In una piazza come questa ci sono tanta ambizione e competizione, questo sicuramente aiuterà ad alzare il livello della squadra. Oltre alla pressione c’è tanta attenzione al dettaglio, che è la cosa che fa la differenza durante il campionato. Come obiettivo personale cercherò di fare più gol e più assist possibili per aiutare al meglio la mia squadra. Avere Antenucci come direttore sportivo significa contare su un modello a cui ispirarsi e sicuramente gli chiederò qualche consiglio”.
Spazio quindi ai difensori Edoardo Mambelli (2004) e Adriano Casella (2000). Il direttore sportivo li ha presentati come giocatori duttili, che possono adattarsi in varie posizioni della difesa: “Adriano è un centrale, può giocare nella difesa a quattro da centrale e come braccetto in un sistema a tre; mentre Edoardo è un terzino che sa fare anche il centrale. Sono due ragazzi che hanno già tantissima esperienza e siamo contenti di averli con noi“.
Così Mambelli ai microfoni della sala stampa: “È un onore essere qui. Già alla prima chiamata è stato difficile anche solo pensare di dire di no. Qui si respira una fortissima voglia di riscatto. È il primo anno in cui gioco in una squadra che ha l’obbligo di vincere e darò il meglio in ogni singola occasione. In stadi così grandi e belli come il Paolo Mazza non ci ho mai giocato. Sarà emozionante entrare in campo e vedere tutti quei tifosi“.
Anche il barese Casella ha sottolineato la consapevolezza di far parte della “squadra da battere” del girone e vuole dare il massimo per assicurarsi che sia proprio così dal principio alla fine :”Prima dello scorso anno su campi come quelli del nostro centro sportivo ci giocavo le partite settimanali. Questa è una piazza che ha militato in serie A e non capita tutti i giorni di essere chiamati dalla SPAL”. Il difensore ha anche spiegato che non sente la pressione, perché la si ha solo se ci sono problemi: “Siamo un bellissimo gruppo. Il mister e il direttore sono sempre presenti e pronti ad aiutarci”.
“Vedere anche solo 300/400 persone durante l’amichevole col Masi Torello ha fatto il suo effetto. È sempre bello giocare davanti ai tifosi e speriamo di potergli dare delle gioie. Sono sicuro che i tifosi quest’anno saranno dalla nostra parte e ci daranno una mano sia in casa sia in trasferta“.
La chiusura è stata affidata a Luca Romagnoli (2006) e Alessandro Prezzabile (1998), introdotti anch’essi dalle parole di Antenucci: “Luca (Romagnoli, ndr) è un portiere che torna da noi dopo un anno al Treviso e ci auguriamo possa far bene. Alessandro (Prezzabile, ndr) è un centrocampista con il vizio del gol. Ha già avuto modo di vincere un campionato di Eccellenza e speriamo possa farlo anche qui con la nostra maglia“.
Il giovane portiere, cresciuto nelle giovanili ha parlato in questi termini: “Sicuramente quest’anno sarà complicato, seppur il progetto sia molto interessante e stimolante. In un campionato come questo ognuno deve mettere il 100% per la società e la città, che se lo merita. Tornare qui da protagonista dopo gli anni nel settore giovanile è una soddisfazione e un onore. Negli anni ho visto la SPAL in serie A e ho sempre sognato di essere dall’altra parte a un certo punto. Ora che ci sono non vedo l’ora di iniziare. Dato il mio passato qui vedere la vicinanza del pubblico è più uno stimolo che una preoccupazione. L’importante è unirsi alla squadra e dare il massimo“.
Prezzabile invece si è espresso così: “Le prime sensazioni sono positive: la squadra è forte sia a livello tecnico sia a livello fisico, quindi ci sono tutte le possibilità per fare il salto di categoria. Sono giorni pesanti perché facciamo doppie sedute di allenamento, ma stiamo cercando di apprendere tutte le nozioni del mister già per la partita di questa domenica (contro il Mesola in Coppa Italia d’Eccellenza). Per vincere un campionato non ci sono tante strategie: è essenziale vivere ogni domenica come se fosse una finale e dare sempre qualcosa in più. Non conoscevo il mister, ma in questi giorni ne ho avuto il piacere e sono convinto che con lui faremo un bel percorso“.
a cura di Riccardo Fattorini, Mattia Tagliati e Sara Tarantino