foto Filippo Rubin

Marco Aventi, il nuovo responsabile del settore giovanile della SPAL, non ha voluto usare grandi giri di parole per presentare la realtà che ha riguardato lui e decine di altri professionisti nell’ultimo mese e mezzo. Nella conferenza stampa di presentazione dell’attività per la stagione 2025/2026 il successore di Massimiliano De Gregorio ha ammesso fin da subito di aver dovuto affrontare – assieme al collega Michele Borghi – una mole di problemi decisamente impegnativa.

Eppure a metà settembre ecco che vengono tolti i veli a sette squadre che abbracciano fasce di età che vanno dall’Under 17 all’Under 9. Tutte costruite con i criteri necessari per stare nei dilettanti, ma pensate per rispettare uno standard professionistico che dopo quasi quindici anni è parte del DNA stesso di chi ha fatto attività giovanile a Ferrara.

Vogliamo che la nostra comunicazione sia trasparente – ha esordito Aventi – e prima di spiegare cosa è stato fatto voglio ringraziare Mirco Antenucci che ci ha coinvolti fin da subito per provare a rimettere in piedi il settore giovanile dopo quello che è successo con la precedente società. Penso sia giusto ringraziare anche la nuova proprietà, perché a discapito di ciò che capita di leggere hanno dimostrato molto interesse per l’attività giovanile. Non era per niente facile partire a luglio per fare qualcosa di significativo, eppure siamo qui, con la prima delle nostre squadre che ha debuttato sabato scorso (13 settembre). Se qualcosa non è stato fatto è perché non c’è stata la disponibilità di alcune persone ad aspettare, che è anche comprensibile, perché si parla pur sempre di lavoro e i tempi erano davvero strettissimi. Per ripartire con settore giovanile e settore femminile bisognava necessariamente affidarsi a chi era già qui e aveva una memoria storica, altrimenti sarebbe stato praticamente impossibile. Con il settore giovanile è stato possibile, col femminile non si sono presentate le condizioni perché non c’erano più le persone disponibili. Se anche io e Borghi avessimo deciso di rinunciare non ci sarebbe stato nemmeno il maschile, perché alle famiglie sarebbero mancati i riferimenti essenziali e agli allenatori pure“.

PERDITE – “Abbiamo perso tra il 70 e l’80% dei ragazzi che erano qui nella scorsa stagione. Nelle categorie agonistiche (dall’Under 15 in su) tutti hanno proseguito altrove perché c’era il desiderio legittimo di rimanere nel professionismo. Non potevamo trattenere i ragazzi senza che fossero convinti di mettersi in gioco qui. Però abbiamo apprezzato moltissimo lo spirito di chi ha scelto di farlo e non solo per la comodità di rimanere a Ferrara. Perché in tanti avevano offerte interessanti. Sono anche convinto che tanti ragazzi che sono andati via – nel giro di un anno o due – potremmo anche riabbracciarli qui“.

STRUTTURA – “Credo che allestire sette squadre sia un successo pazzesco. Avremo tra i 140 e i 150 ragazzi, di cui 100 scelti nel giro di una decina di giorni con gli open day. Sappiamo di aver un po’ disturbato le società locali e non è stato facile rimanere in equilibrio. Voglio ringraziare chi ha capito e collaborato: sono stato per tanti anni il responsabile del progetto delle realtà affiliate e questo mi ha aiutato a gestire determinate situazioni. Purtroppo ciò che abbiamo dovuto affrontare è qualcosa di eccezionale e si spera irripetibile. Mi rendo conto che abbiamo portato via dei ragazzi ad agosto e questo ha causato dei problemi ad altre realtà. Però va sottolineato che tutti i ragazzi che abbiamo selezionato erano tutti svincolati: nessun tesserato è stato prelevato da altre squadre“.

Marco Aventi – foto Filippo Rubin

TECNICI – “Siamo contenti di aver potuto confermare tanti degli allenatori che già hanno lavorato alla SPAL nonostante avessero richieste un po’ ovunque. Se ci siamo riusciti è anche merito degli sponsor: Copma che sarà sulle maglie di U17, U15, e U14; LP Finance; Paideia ed Estense Motori. Ci tengo a parlare anche di alcune situazioni in particolare. Il tecnico del gruppo unico Under 17/16 è Omar El Kaddouri e so che questo ha fatto un po’ discutere per quello che è stato il suo trascorso da giocatore alla SPAL. Non sta a me giudicare quella parte della sua carriera che è stata contraddistinta da continui problemi fisici, ma personalmente vi posso dire che si tratta di una persona eccezionale dotata di grandi valori. Chi lo vede lavorare con i ragazzi sul campo si accorge subito della sua credibilità e della sua passione. Lo abbiamo scelto perché può davvero insegnare calcio nel migliore dei modi e rappresentare un punto di riferimento per i suoi giocatori. Penso farà una bella carriera anche da tecnico“.

Federico Querzola dell’Under 15 è uno dei pochi volti nuovi, ma si fa per dire perché è un ragazzo che seguivamo da anni e che ha fatto cose davvero molto buone tra i dilettanti. Alessio Tinti (Under 14) lo abbiamo in un certo senso ‘promosso’ dall’attività a nove a quella a undici e penso farà strada perché è uno che studia moltissimo. Enrico Preti (Under 13) lo abbiamo voluto ancora alla guida dei classe 2013 perché aveva creato una sinergia bellissima coi ragazzi e accanto a lui avrà Tommaso Occhi che è un giocatore della prima squadra (2006), tra l’altro allenato in passato dallo stesso Preti. Sarà per lui un’esperienza formativa importante e al tempo stesso i ragazzi potranno guardarlo come un esempio. Anche nell’attività di base abbiamo provato a dare continuità con tecnici che conoscevamo già e di cui sappiamo di poterci fidare“.

FAMIGLIE – “Un ringraziamento speciale lo devo fare alle famiglie dei ragazzi, perché fino a qualche mese fa erano abituati a una logistica di un certo tipo e ora invece ci saranno da fare dei grossi sacrifici per garantire la presenza dei ragazzi ad allenamenti e partite. Abbiamo fatto tante riunioni per trovare un sistema di gestione condivisa dei trasporti. I genitori sanno di avere per i loro figli un’offerta formativa e tecnica di ottimo livello, ma comunque sono tempi, energie e denari spesi e questo è un aspetto da tenere sempre in considerazione. Tutti i ragazzi nelle varie categoria pagheranno una quota annuale che serve a coprire certe spese, come avviene per tutte le realtà dilettantistiche e in alcuni casi anche nel professionismo di serie C“.

ASSENZE – “Fuori di qui parla giustamente anche di chi non fa parte del nostro progetto. Partiamo da Eros Schiavon: per quanto riguarda me e Borghi era una prima scelta assoluta, ma i colloqui con lui sono avvenuti nello stesso identico periodo in cui la prima squadra era alle prese con la scelta del suo allenatore e quindi si è creata una situazione che non ha reso possibile la sua presenza. Ogni nostra mossa andava avallata dalla proprietà e secondo la dirigenza la sua associazione alla panchina della prima squadra poteva creare qualche interferenza. Mi viene da dire che non ci siamo trovati al posto giusto al momento giusto e quindi abbiamo dovuto fare altre scelte. Personalmente mi dispiace, anche perché era stato bravissimo a portare a casa un titolo nazionale al suo primo anno con noi. E tutti sanno quanto siamo stati contenti di dargli la panchina dell’Under 16 nell’estate 2024. Purtroppo questo è un anno di transizione un po’ strano per tutti. Se Eros avrà la pazienza di aspettarci e se lo vorrà, per lui ci sarà un posto nella SPAL del futuro, sono sicuro di questo“.

Francesco Conti, che con la vecchia SPAL era responsabile dello scouting, ha partecipato alle prime riunioni post-ricostruzione e per esperienza poteva essere un buon candidato per il ruolo di responsabile. Però Francesco è più incline a voler lavorare sul campo come osservatore anziché star dietro a una scrivania e quindi ha colto l’opportunità di rimanere a lavorare nel professionismo“.

foto Filippo Rubin

Accanto ad Aventi c’era Michele Borghi, specialista della metodologia e responsabile dell’attività di base: “Crediamo di aver strutturato un progetto coerente che mette al centro i ragazzi e la loro serenità. Di questo devo ringraziare Mirco (Antenucci, ndr) perché ci ha dato sempre grande supporto e trasmesso entusiasmo. I bambini, i ragazzi e le loro famiglie hanno grandissimo senso di appartenenza e sono sicuro che con questi valori riusciremo a ripartire bene“.

L’obiettivo per noi non è certo vincere a ogni costo le partite, prima dobbiamo educare alla vittoria e alla sconfitta. Il percorso, che da noi è sempre triennale, mira a far esprimere i ragazzi e dargli la possibilità di sbagliare. Perché può anche capitare di incappare in un’annata storta per motivi che non hanno niente a che vedere col calcio o di non trovarsi in sintonia con l’allenatore. I ragazzi non sono numeri, ma essere umani con le loro difficoltà. Poi sappiamo tutti che quelli che diventeranno professionisti sono pochi, lo dicono le statistiche. Ma a noi sta a cuore formare delle persone che sappiano comportarsi bene e avere gli strumenti per godersi la passione per il calcio, a qualunque livello“.

LINK: Il riassunto dell’organigramma del settore giovanile della nuova SPAL e gli staff tecnici

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