Quello che la nuova SPAL affronterà sabato a Budrio contro il Castenaso sarà forse il primo vero esame “di categoria” del campionato. Dopo aver sfidato neopromosse e squadre consolidate in Eccellenza ma senza particolari ambizioni d’alta classifica, i biancazzurri si ritrovano di fronte quella che per ora va considerata una pretendente alla promozione in serie D.
I granata – la cui vera dimora sarebbe lo stadio “Guerrino Negrini” di Castenaso – sono imbattuti: 13 punti in 5 giornate, dando così ragione alle diverse voci che li vedevano tra i favoriti per la corsa al primo posto. L’unica macchia di questo inizio di stagione è il fatto di esser stati già eliminati dalla Coppa Italia, a causa della sconfitta di mercoledì scorso contro l’Osteria Grande per 3-0.
Per conoscere meglio l’attuale capolista, e sapere quali sono a questo punto le loro reali ambizioni, abbiamo scambiato due parole col direttore generale dei bolognesi, Flavio Gamberini.
Il Castenaso arriva alla partita di sabato da capolista e come una delle due squadre ancora imbattute nel girone B: se lo aspettava alla vigilia del campionato?
“Sinceramente no, anche per un discorso di preparazione: abbiamo cambiato preparatore atletico andando a modificare completamente il lavoro che solitamente facevamo. Abbiamo caricato tantissimo dal punto di vista fisico, in modo da poter gestire poi bene tutto il resto della stagione fino alla fine. Quindi no, non ce lo aspettavamo”.
In questo avvio di stagione i dirigenti delle squadre che abbiamo interpellato finora hanno sempre incluso il Castenaso tra le potenziali pretendenti alla promozione assieme a Mezzolara e ovviamente la nuova SPAL: è una valutazione che mette un qualche tipo di pressione?
“A me personalmente, anche per il ruolo che ricopro, devo dire di no. La sente probabilmente di più il mister (ride, ndr). Tuttavia la nostra proprietà, in tempi che non sappiamo ancora quantificare, ha l’idea di fare un salto in categorie superiori. Forse non abbiamo ancora le strutture, sia societarie sia infrastrutturali, per riuscire a pigiare sull’acceleratore e fare l’investimento. Certamente andiamo sempre in campo per vincere e dare il massimo possibile. Fa piacere essere considerati tra i favoriti, noi ci proveremo. È sicuramente un campionato molto complesso, in più la presenza della SPAL è un fattore molto destabilizzante. Sabato avremo una platea che per queste categorie è inimmaginabile. La SPAL ha un potenziale economico, gestionale e organizzativo superiore a tutte le squadre, ma poi bisogna vincere le partite. Non sempre quello che dice la carta si traduce poi in realtà”.
Fino a un mese fa si parlava molto anche del Pietracuta che invece si ritrova sorprendentemente a zero punti: che idea s’è fatto su di loro dopo averli affrontati nell’ultimo turno?
“Per me loro hanno una squadra fortissima, non so come facciano ad avere zero punti. Contro di noi hanno perso 2-1 ma hanno sprecato tante occasioni. Non sto a fare l’analisi nello specifico, anche perché non ne sarei in grado, ma penso che in questo momento gli manchi qualcosa, è un momento in cui non gli girano bene le cose. Ma da fuori è difficile fare un’analisi più approfondita, sicuramente non rimarranno a zero punti ancora a lungo. Tra quelle che abbiamo affrontato, per me è la squadra più forte”.
Giocare questa partita a Budrio può rappresentare uno svantaggio per voi? In fondo nei vostri impegni casalinghi giocati a Castenaso siete stati impeccabili.
“Il nostro stadio ci piace molto. È un po’ più piccolo rispetto a quello di Budrio, sia come capienza sia nelle dimensioni, ma abbiamo la tribuna che si affaccia sul campo ed è sempre riempita dai nostri tifosi, abbiamo un bel seguito. È visto come un fortino difficile da espugnare. Giocare a Budrio è una necessità, perché purtroppo non era praticabile giocare da noi. Scendere in campo contro la SPAL e avere mille persone che ti guardano è un’esperienza che non capita molte volte nella vita. Abbiamo un paio di ragazzi che hanno fatto professionismo e quindi, magari qualche volta, hanno avuto l’occasione di avere un pubblico del genere. Ma gli altri ragazzi, soprattutto i giovani, saranno in quella situazione per la prima volta nella loro vita. Non ci sarà il vantaggio del campo, ma se l’atmosfera dovesse essere vissuta nel modo giusto potrebbe darci quel qualcosa in più. Anche se ovviamente ci saranno tantissimi tifosi della SPAL, io ero allo stadio anche nella partita col Medicina: grande atmosfera e tifo corretto”.
Nella scorsa stagione il Castenaso si è piazzato a poca distanza dalle formazioni che poi hanno lottato per salire in serie D ed è arrivato alle semifinali playoff: nel corso dell’estate avete scelto la continuità o ci sono stati cambiamenti significativi?
“Come detto precedentemente, abbiamo cambiato il preparatore. È stata una decisione presa per motivi personali, non tecnici, perché il vecchio preparatore ha avuto la fortuna di diventare padre e non poteva garantirci la presenza costante. Ovviamente non ci sono stati dissapori. Abbiamo confermato una buona parte della rosa, facendo anche innesti importanti: sia giovani sia giocatori di categoria. L’anno scorso eravamo arrivati ai playoff un po’ corti e acciaccati. Avevamo una rosa di 20 giocatori di cui molti giovani, abbiamo dovuto spremerli fino alla fine. Per questo, una volta arrivate le partite importanti, eravamo un po’ cotti. Tuttavia siamo arrivati tra le prime tre squadre per utilizzo dei giovani”.
Il direttore spiega infatti che in Eccellenza vi è un premio economico, riconosciuto dalla federazione, per l’utilizzo dei giovani: “A esempio, prendendo come riferimento questa stagione, quest’anno il ‘bonus’ si guadagna mettendo in campo ragazzi dal 2007 in su: se questi ragazzi giocano almeno un tempo la società prende un determinato punteggio (poi il tutto varia a seconda di quanto gioca). Il tutto non vale se la squadra in questione viene retrocessa direttamente senza passare dai playout. Il primo premio sono 6000 euro, che per una società dilettantistica è una bella cifra, anche simbolicamente”.
Diversi tifosi della SPAL sono convinti che una mancata vittoria nella partita di sabato possa complicare notevolmente il cammino per l’obiettivo dichiarato della promozione: lei come la pensa al riguardo?
“Per me no, non dovrebbe esserlo, il campionato è lunghissimo. Già la scorsa stagione per il vertice c’è stata una certa alternanza di squadre. Non sarà un’annata dove una squadra andrà in fuga rispetto alle altre, sarà un campionato equilibrato e complicato. Anche in caso di sconfitta la SPAL rimarrebbe a 7 punti dalla prima con altre 30 partite da giocare e c’è tempo. Il problema principale potrebbe essere quello ambientale: come detto, ero a vedere la partita con il Medicina, e a fine partita ho visto che i tifosi hanno avuto giustamente alcune rimostranze verso i giocatori. Il clima non sembra simpatico e immagino che un’eventuale sconfitta provocherebbe problematiche e dubbi nell’ambiente. Questo è un limite del non avere una società o una dirigenza che conosca la realtà in cui si è calata, in modo avere una figura che possa sedare gli animi dei tifosi. Tranne Antenucci, che ha la massima stima da parte di tutti quanti, non mi sembra che le altre figure abbiano questo privilegio. Dal punto di vista sportivo, invece, ci sarebbe ancora tutto il tempo per giocarsela ai playoff o anche per il primo posto”.
L’inizio non proprio brillante della SPAL ha scatenato critiche e molte di queste si sono concentrate sul fatto che a differenza delle altre squadre qui ci sono sostanzialmente dei professionisti che devono solo preoccuparsi di allenarsi e andare in campo: crede sia un’argomentazione valida?
“Capisco le rimostranze dei tifosi, anche la nostra squadra è composta da studenti e lavoratori. Tuttavia, non penso che i nostri giocatori facciano una vita molto diversa dalla loro. I nostri fanno una vita da quasi professionisti: vengono al campo 3/4 volte a settimana per fare allenamento, arrivano tutti un’ora prima, pranzo insieme, massaggiatore… ma non è una cosa che facciamo solo noi, si fa così anche in altre società in questa categoria. Non sono professionisti veri e propri, ma hanno tanti aspetti della vita professionistica. È vero che i giocatori della SPAL fanno solo quello, ma questo potrebbe addirittura trattarsi di un handicap: avere il peso di essere trattati come professionisti potrebbe tradursi in una zavorra in più. Forse gli altri giocatori hanno più fame, ma in fondo io li chiamo ‘piccoli professionisti’. Non penso che i giocatori della SPAL debbano essere accusati per questo aspetto, molti giocatori fanno lavori part-time proprio per poter giocare, o comunque in modo da riuscire ad incastrare tutti gli impegni”.
Il cammino finora:
*Coppa Italia: Calcio Zola Predosa-Castenaso 2-1
* 1^ giornata: Osteria Grande-Castenaso 1-1
* 2^ giornata: Castenaso-Comacchiese 3-0
*Coppa Italia: Castenaso-Corticella 3-1
* 3^ giornata: Solarolo-Castenaso 1-2
* 4^ giornata: Castenaso-Futball Cava Ronco 1-0
* 5^ giornata: Pietracuta-Castenaso 1-2
*Coppa Italia: Castenaso-Osteria Grande 0-3
La scheda del Castenaso su Tuttocampo.it: https://www.tuttocampo.it/EmiliaRomagna/Eccellenza/GironeB/Squadra/CastenasoCalcio/937658/Scheda
Il sito web ufficiale del Castenaso: https://www.castenasocalcio.com/
Il profilo Instagram: https://www.instagram.com/castenasocalcio/?hl=it
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