Il successo casalingo ottenuto per 3-1 contro il Futball Cava Ronco non solo proietta la SPAL al vertice del girone B del campionato di Eccellenza, ma evidenzia una crescita della squadra, brava e tenace a ribaltare una gara che dopo soli tre minuti si era complicata visto l’immediato vantaggio ospite. Al secondo impegno consecutivo contro un’avversaria del gruppetto delle prime in classifica (dopo il Castenaso affrontato la scorsa settimana), Di Benedetto si mantiene fedele alla linea tattica e conferma dieci undicesimi degli uomini scesi in campo a Budrio, considerato anche l’infortunio che ha tenuto fuori Cozzari.
Il 4-3-3 vede, davanti a Giacomel in porta, la linea a quattro composta da Iglio, Dall’Ara, Mambelli e Mazzali, Ricci, Di Bartolo e Malivojevic in mediana, Gaetani, Senigagliesi e Carbonaro in attacco.
L’immediato vantaggio dei forlivesi arriva grazie ad un rapida imbucata centrale, sulla quale la posizione della difesa non è risultata ottimale, così come l’uscita di Giacomel, parsa leggermente in ritardo. Per tutto il resto della gara, così come nelle partite precedenti, la SPAL ha mostrato una certa sofferenza sulle giocate che gli avversari sviluppano al limite dell’area cercando un filtrante in area: infatti con il movimento in uscita di uno dei due centrali, il meccanismo delle diagonali che dovrebbe garantire la marcatura sui giocatori che attaccano lo spazio ancora non sembra funzionare correttamente.
La fase di non possesso è stata sostanzialmente positiva, sebbene sul finire del primo tempo la squadra abbia perso le distanze verticali, andando un po’ a vuoto nella pressione individuale e risultando a sprazzi spaccata in due, soffrendo le ripartenze avversarie. È stata positiva la prestazione delle catene esterne, dove Iglio e Mazzali sono stati ben supportati da Senigagliesi e Gaetani, ma anche da Carbonaro e Barazzetta nel corso della gara. Bene la riaggressione in zona mediana: la squadra in questo aspetto sembra beneficiare della quantità messa in campo da Di Bartolo. Da rivedere la comunicazione del pacchetto difensivo, perché in un paio di situazioni quella che è parsa essere una mancante o cattiva comunicazione tra Giacomel e Iglio prima, e Dall’Ara poi, ha esposto i biancazzurri ha pericoli sostanzialmente creati in autonomia e non per chiaro merito degli avversari.
La fase di possesso deve essere analizzata invece in due contesti differenti, in possesso palla e in ripartenza. In possesso palla la squadra di Di Benedetto sembra in crescita: contro il Cava Ronco la costruzione dal basso è arrivata attraverso sviluppi sulle catene esterne, alternando sia la giocata tutta esterna a un passaggio dalla linea di centrocampo per portare la palla sulle fasce, ai trenta metri dalla porta avversaria. Si è poi visto un buon fraseggio sulla mediana con il coinvolgimento di Carbonaro, che a più riprese è stato bravo ad allontanarsi dalla pressione della difesa avversaria e ad allargare il gioco sugli esterni, oltre a una ricerca dei cambi di gioco. La varietà di soluzioni ha creato difficoltà ai forlivesi che non sono riusciti a porre rimedio in modo efficace.
Per quanto concerne le ripartenze i biancazzurri sembrano gestirle con troppa frenesia: se la transizione è attivata bene dalla linea difensiva o mediana, quando la palla viene poi consegnata agli attaccanti a ridosso del limite dell’area di rigore appare evidente come la ricerca di qualche dribbling di troppo finisca per rallentare la fase decisiva, portando poi a soluzioni approssimative con la difesa avversaria ormai rientrata in posizione. Positive le prestazioni degli esterni, così come quelle di Ricci e Carbonaro.
La SPAL tornerà in campo domenica 19 ottobre, di nuovo a Budrio, contro l’Osteria Grande. La gara contro il Futball Cava Ronco lancia gli spallini al vertice della classifica (in condivisione con il Fratta Terme), grazie a una bella rimonta contro una delle squadre migliori viste finora, lasciando intravedere doti caratteriali significative oltre a quelle tecniche. Per assurdo ora potrebbe arrivare il momento più complesso, perché le tre vittorie consecutive in campionato porteranno gli avversari ad atteggiamenti ancora più accorti che potrebbero mettere in difficoltà gli uomini di Di Benedetto. Elemento non marginale, la speranza che la squadra mantenga un approccio umile e operaio, che possa dare seguito alle recenti prestazioni e risultati ottenuti.
— Andrea Coletta, 41 anni, è allenatore UEFA B dal 2013 e negli ultimi anni ha lavorato come direttore tecnico in ambito dilettantistico.