foto Rubin

L’appuntamento di dicembre de LoSpallino Live da Hangar Birrerie ha portato il mister Stefano Di Benedetto a discutere sul momento dei biancazzurri, reduci da due vittorie contro il Mesola e il Sanpaimola. Non sono mancati spunti sulle dichiarazioni che lo hanno coinvolto nel post partita di Sant’Agostino-SPAL, così come per il proseguimento della stagione che lo stesso mister si augura poter essere migliore del girone d’andata.

SAMPIERANA: “Per me è un big match, perché fino a poco tempo fa questa squadra ha fatto molto bene. Ho visto la partita di domenica contro il Cava Ronco e posso assicurarvi che è una buonissima squadra, che però ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Ha buone individualità a centrocampo e attacco, oltre che ottimi giocatori in difesa. Non dobbiamo sottovalutarlo come avversario”.

SQUALIFICA: “Mi dispiace esser stato espulso, perché in ogni modo ho commesso un errore. Sono cose da campo, ovviamente, ma dalla panchina avversaria hanno cominciato a litigare con Dall’Ara, con Casella e con Mazzali poi. Io non ho resistito e sono intervenuto, dicendo all’allenatore avversario di pensare ai suoi giocatori. Non l’ho detto con questo tono, chiaro, però è successo e mi scuso. È capitato altre volte in cui ho rischiato di essere cacciato fuori, quindi devo anche io stare attento a gestire la situazione. Arbitri? Dobbiamo capirli e sapere che possono sbagliare anche loro, perché sono giovani. Poi contro la SPAL, a mio parere, cercano di fare un po’ la voce grossa. Noi però dobbiamo essere più forti di questo. Non è la prima volta che vengo espulso, soprattutto a Palermo è successo tante volte. Domenica non so dove mi metterò per vedere la partita, ma mi metterò probabilmente in gradinata per vedere meglio la partita. Curva Ovest? È una buona idea, ma non domenica. Magari per la prossima volta (sorride, ndr.)“. 

CAMPIONATO: “Questo campionato è tutto nuovo per noi, a partire dalla società fino alla squadra. Questo girone poi ha delle squadre di livello, ma assicuro che il girone di ritorno sarà diverso. Sotto di noi c’è tanto equilibrio e questo è molto positivo, perché tra loro le altre squadre possono togliersi molti punti. Noi guardiamo a noi stessi, ci portiamo dietro una conoscenza diversa dei nostri avversari che cercheremo di sfruttare nella restante parte del campionato. Pausa invernale? Non mi lamento, perché avremo modo di lavorare di più sui dettagli. Dopo il match del 21 dicembre è giusto staccare per cinque giorni, poi però ci riuniremo e torneremo a lavorare come si deve per affrontare al meglio la stagione. Il calcio non è una scienza esatta: molte volte le big europee hanno momenti difficili, basti pensare al Liverpool che fino a qualche mese fa sembrava quasi invincibile. Con noi gli avversari danno sempre qualcosa in più, ma abbiamo le qualità per fare meglio e vincere”. 

DICHIARAZIONI: “Voi giornalisti fate questo lavoro e lo rispetto, magari non sono d’accordo quando fate le pagelle. I voti che date ai giocatori sono troppo bassi a mio avviso. Poi ammetto di essere poco social, ho solo Instagram che ho dovuto fare nel mio periodo al Palermo. Qualche mio collaboratore mi gira gli articoli e per questo, nel bene o nel male, rimango informato. Questa però è una mia fissa dai tempi della scuola: le pagelle non mi sono mai andate a genio. La SPAL poi ne soffre particolarmente, perché se la squadra vince si pensa al fatto che il gruppo sia superiore a tutti o che gli avversari siano troppo scarsi. Fa parte del mestiere, certo, ma lo trovo un po’ ingiusto”

“Personalmente non ce l’ho nessuno con nessuno in particolare. Il mio sfogo derivava dal fatto che a venti minuti dalla fine nella partita contro il Sant’Agostino c’è stato tutto quel casino. È giusto contestare la squadra se ha disputato una partita negativa, ma chiedo semplicemente di farlo quando la partita è conclusa. Può essere che la squadra risorga dalle ceneri, come successo a Rovigo nei minuti finali o a Castel San Pietro Terme proprio contro il Sanpaimola grazie al gol di Carbonaro”. 

AMBIENTE SPAL: “Non c’è mai una stagione facile, so le difficoltà di questo mestiere. Le emozioni me le aspettavo proprio così: da quando sono stato chiamato dalla società ho visto numerosi video della tifoseria e dell’ultima partita contro il Milan Futuro. Questa è stata la motivazione più grande per aver accettato la SPAL in Eccellenza. Il nostro obiettivo è quello di portare più gente allo stadio e spero vivamente che questo possa accadere nel girone di ritorno. Dobbiamo affrontare tutto con serenità, perché ho uno staff importante e un squadra unita, che rema tutta dalla stessa parte. Poi voglio spendere due parole sui ragazzi: siamo forti tecnicamente, abbiamo creato tante palle gol nelle partite in cui abbiamo avuto difficoltà. Davanti arriviamo con qualità: riusciamo a uscire bene con i difensori e con i centrocampisti e a volte capita la gara sfortunata dove anche se ci provi non riesci comunque a capitalizzare. Personalmente penso che per giocare bene serve un livello di conoscenza del gruppo molto alto, anche perché ricordo che noi siamo partiti da zero. Col tempo tutto si consolida: adesso c’è una buona base e possiamo solo che migliorare”. 

Amo questa squadra e nella mia quotidianità vivo praticamente solo per la SPAL. Prepariamo le partite come meglio possiamo: da allenatore è difficile spiegare questo ruolo. Negli ultimi 13 anni ho lavorato nei professionisti e questo imprinting mi è rimasto. Il programma è chiaro: si arriva presto in sede, si esaminano i dati dei giocatori per capire le loro condizioni, anche per preparare gli allenamenti insieme allo staff. Poi si va in campo, preparando bene gli esercizi e si dirigono le due ore di allenamento. Si pranza e poi si studia l’ultima gara giocata, in questo caso contro il Sanpaimola, per analizzare gli aspetti positivi e quelli negativi. Naturalmente, poi, osserviamo gli avversari e prepariamo la partita. Per me è fondamentale dare delle informazioni chiare alla squadra: so che in questa categoria non c’è sempre questo studio maniacale dei dati, ma a mio avviso è necessario per migliorarsi sempre”. 

SINGOLI: “Carbonaro? Sa l’affetto che provo per lui. Nelle ultime due partite è stato fondamentale: è un grandissimo calciatore che andava solo aspettato, perché come tutti è stato molto criticato. Non era in condizione all’inizio, questo era chiaro, ma sappiamo bene che le cose belle richiedono del tempo. Ora è necessario per la squadra, così come altri. Piccioni? Nella vita capita di dare dei giudizi affrettati, ma se si conoscesse il momento e la storia del ragazzo il giudizio finale poi potrebbe cambiare. Gianmarco ha fatto solo la rifinitura con noi e l’ho buttato dentro per 20 minuti. Da lunedì ha iniziato a lavorare con la squadra, quindi ora la squadra deve imparare a conoscerlo e capire le sue qualità. Senigagliesi? È un giocatore molto importante per noi. Col Pietracuta l’ho fatto uscire proprio perché la sua prestazione non è stata positiva, seppur non per suo volere”.

“Malivojevic è talmente forte tecnicamente che quando ha momenti negativi si notano molto. Tuttavia ci sono tanti fattori che possono incidere nelle prestazioni di un ragazzo, come a esempio il campo su cui gioca o i moduli avversari che affronta. Sono convinto che prossimamente alzerà il suo livello di gioco, così come tutta la squadra. Cozzari? Apprezzo molto i complimenti su di lui: è un centrocampista di inserimento che fortunatamente ha fatto molto bene come punta. Appena staremo meglio nel reparto sicuramente tornerà nel suo ruolo”.

MERCATO IN USCITA: “Con l’arrivo di Piccioni l’organico è diventato un po’ troppo ampio: Di Bartolo ha avuto una richiesta da una categoria superiore e ha deciso di accettarla. È un calciatore molto bravo che però ha avuto la sfortuna di avere un fastidio che gli ha impedito di dimostrare il suo talento. Poi il direttore sportivo sa il valore del nostro gruppo, quindi non credo che serva aggiungere altro. Tuttavia, come ha detto lui, valutiamo ogni opportunità”. 

COPPA ITALIA: “Non bisogna trovare alibi, perché per me l’obiettivo feroce è il campionato. Eppure noi non vogliamo tirarci indietro dalla Coppa: finché siamo dentro noi daremo il massimo”. 

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