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Se Eros Schiavon lascerà Avellino per tornare più vicino a casa, avrà solo da scegliere il casello autostradale da imboccare sulla A13. Ferrara o Padova? Certezze al momento non ce ne sono, anche se sembra ormai evidente che il centrocampista nativo di Piove di Sacco (PD) sia giunto al capolinea della sua esperienza in Irpinia, iniziata nel 2013. Da Avellino infatti si fanno sempre più insistenti le voci di un accantonamento del mediano veneto, malgrado un contratto fino a giugno 2016. Situazione che potrebbe indurre Schiavon a considerare un trasferimento più vicino a casa.

Padova e SPAL sono le due squadre che al momento hanno manifestato il maggior interesse per i suoi servigi. A 32 anni Schiavon è un giocatore maturo, con alle spalle cinque solide stagioni da titolare in serie B con le maglie di Portogruaro, Cittadella e appunto Avellino. Padova e Ferrara sono le città in cui di fatto si concentrano i suoi affetti, visto che nella prima Eros ha mosso i primi passi da calciatore e Padova è a un tiro di schioppo dal paese d’origine, mentre dalla seconda proviene la moglie Caterina. E poi c’è il legame affettivo verso una città che l’ha praticamente adottato durante le sue quattro stagioni in biancazzurro tra C2 e C1.

Da Padova il ds dei biancoscudati De Poli è stato abbastanza chiaro: il giocatore interessa, ma per riportarlo all’Euganeo servirebbe una bella sforbiciata al suo corposo stipendio. Più cauto, ma sostanzialmente sulla stessa linea, Davide Vagnati una decina di giorni fa: per come stanno le cose ora l’operazione è difficile, ma se i termini dovessero cambiare allora si potrebbe aprire un ragionamento concreto. Insomma, se l’Avellino decidesse davvero di liberare Schiavon, la palla passerebbe esclusivamente nel campo del giocatore. Tagliarsi lo stipendio di questi tempi è scelta decisamente controcorrente, ma se a chiamare è il cuore allora un pensierino si rischia di farlo…



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