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MENEGATTI 6.5 – San Pietro è l’unico ad avere in mano le chiavi di un reparto imbarazzante. Il voto è la media tra la splendida parata sulla rovesciata di Gherardi che, di fatto, vale quanto un gol realizzato, e il piccolissimo incidente di percorso che ha portato i rodigini sul momentaneo pari. Una volta a campionato è concesso anche questo: ma, di domenica in domenica, la sensazione è che la Spal sia davvero in mani sicure.

LAZZARI 7 – Motorino a tutto campo instancabile e infaticabile: mette ‘in the box’ una quantità infinita di palloni, in fase offensiva carbura subito, per quella difensiva ci mette un po’ di più ma, alla fine, regala una prestazione gagliarda, pulita e di grande intelligenza. Mezzo punto in meno perché deve migliorare nei cross anche se il primo confettino nasce da una combinazione con Landi che poi trova nel suo piede il trampolino di lancio per Beppe-gol. Patron Visentini, visibilmente rabbuiato in tribuna, rimpiangerà a lungo di averlo lasciato ai rivali.

D’ORSI 5.5 – Deve assolutamente crescere, possibilmente alla velocità della luce, perché non c’è più tempo da perdere. Tanti dubbi, troppe pause di riflessione sul da farsi nei momenti topici dell’incontro. Un fisico ‘bestiale’ che potrebbe spezzare in due qualunque avversario non basta ad arrivare a una sufficienza che resta solo un miraggio. Fa gara con Buscaroli a chi se ne perde di più di avversari sui calci piazzati, senza contare che in un disimpegno, sul 2-2 svirgola clamorosamente e solo grazie all’aiuto di Lazzari ne esce pulito.

BUSCAROLI 5 – Non ha fatto la preparazione. Arriva da un infortunio fastidioso patito ad Alessandria. Al suo arrivo è stato buttato nella mischia da zero a cento senza dargli neppure il tempo di prendere distanze e misure a una squadra che, comunque, in parte già conosceva dall’anno scorso. Tutte verità. Prestazione odierna che rimane comunque da film dell’orrore, il secondo gol ce l’ha per metà sulla coscienza e, insieme a D’Orsi va a spasso a braccetto alla schizofrenica ricerca degli avversari che gli scappano da ogni dove. Prende anche un’ammonizione evitabile: diffidato, salterà Rimini domenica prossima.

SILVESTRI 6 – Il giocatore che si arrabatta alla meno peggio dell’intero reparto. Bene in anticipo, va a coprire anche dove i suoi compagni di reparto esitano. Se necessario, non esita a sparare in tribuna. La sensazione è che se al suo fianco avesse un uomo di esperienza, potrebbe dare molto di più.

FANTONI 4 – Imbarazzante. Che cosa abbia questo ragazzone, e cosa lo turbi, non è dato sapere. Fisicamente vale il discorso fatto per D’Orsi: è un bestione che potrebbe arare il campo senza problemi in lungo e in largo; tatticamente, però, in quella posizione, di terzino che lui non è tra le altre cose, sbaglia qualsiasi cosa gli capiti a tiro. Deve ritrovarsi se non vuole ritrovarsi presto da giovane promessa a uomo mercato. Cambio chiesto a furor di popolo.

(ROSSETI 6.5) – Entra subito in partita, confeziona un paio di buoni cross, su uno dei quali costringe la ‘mano de Dios’ di Bertoli al più classico dei falli da rigore. Mezzo punto in meno perché poteva anche chiudere il match ma spara su Del Bino. Più sicuro e determinato del compagno. Bravo.

LANDI 6.5 – Trattorino instancabile della mediana: va in guerra armato di coraggio, grinta e tanta buona volontà. E’ sempre al centro del gioco, molto lucido sulle scelte, sicuro. Uno dei migliori.

CAPELLUPO 6 – Se azzardasse di più con i piedi che si ritrova, non farebbe mica una brutta cosa. Molto, spesso anzi troppo semplice nelle giocate lui che almeno potrebbe permettersi di far ingolosire di più i ferraresi alla voce ‘bel gioco’. Primo tempo anonimo, ripresa in crescita.

DI QUINZIO 6 – Tornava dopo un brutto infortunio al ginocchio. Gioca in scioltezza senza essere condizionato dalla rigida fasciatura che gli morde l’arto ancora debilitato e già questo è tanto. Dimostra, seppur a sprazzi, di possedere quella lucidità e quell’innata visione di gioco ideale per mettere in moto gli avanti biancazzurri e dare un senso alla manovra. Non fa male da interno sinistro, ma è chiaro che molte delle sue caratteristiche in questo ruolo vengono frenate e devono comunque essere riviste per chiare esigenze tattiche. Ma provarlo al posto di Fantoni è una colossale bestemmia?

(PARO 6) – Si sistema a centrocampo, non sfigura. Per darne un giudizio pieno dovremo però aspettare ancora un po’ visto che arriva da un anno di inattività.

VARRICCHIO 6.5 – Oltre al rigore c’è di più. Un lavoro costante in aiuto ai compagni, intelligenza a fiumi in un contesto non facile, soprattutto dall’1-2 in poi. Si è caricato, come solo un capitano vero sa fare, la squadra sulle spalle con grande generosità e con grande sacrificio l’ha guidata fino in fondo a un’impensabile rimonta.

(CENERINI NG) – Una manciata di secondi per lui. Impossibile giudicarlo.

COZZOLINO 8 – Devastante. Letale. Uno spauracchio continuo per la difesa ospite. E’ leader e mattatore IMG_1061 unico questo numero 10 di San Giuseppe Vesuviano, in una giornata non adatta a coronarie deboli. Due gol splendidi, il secondo, da copertina. Nel finale lo trovi persino a fare il terzino e a recuperare ogni pallone possibile. In condizione fisica straripante.

GADDA 6 – Non ce ne voglia il mister, ma la partita odierna è l’esatta dimostrazione che il cambio tecnico non era il primo dei problemi in ordine di importanza da risolvere. La tranquillità che tanto si andava cercando è ancora lontana: dietro si balla come se non più di sempre e non è questione di giocare a 3, a 4 o a 10. C’è evidentemente dell’altro e, dopo nove giornate, è lecito iniziare a interrogarsi sulla reale adeguatezza di qualche giocatore a obiettivi e pressioni di una società e una piazza che non sono per tutti. La Spal, che notoriamente soffre sulle corsie esterne, al momento ha un solo terzino solido e veramente affidabile e si chiama Paloni che oggi però era inspiegabilmente in tribuna. A fronte dell’infortunio perdurante di Falcier, delle pessime condizioni in cui versa Fantoni – che non può essere pensato terzino – e dello stato comatoso generale in cui cade il reparto arretrato ogni domenica dopo il ventesimo minuto, a gennaio è lecito attendersi almeno uno sforzo dalla società di via Copparo in tal senso. Fino ad allora ci sarà da soffrire e sperare che davanti non venga ai due giocolieri neppure un raffreddore.

DELTA PORTO TOLLE
Del Bino 5.5; Dall’Ara 5.5, Petras 6, Bertoli 5.5, Ghosheh 5; Pettarin 6.5 (dal 20′ s.t. Baldrocco 5); Ferretti 6.5, Caciagli 6.5, Segato 6, Marangon 6 (dal 20′ s.t. Albertini 6); Gherardi 6. All.: F. Zuccarin 5.



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