Simone COLOMBARINI (patron Spal)
“Se avessimo giocato con lo stesso spirito del secondo tempo tutti i 90 minuti avremmo fatto molto di più”. Queste le parole di rammarico del patron Colombarini proferite al triplice fischio. Una sconfitta pesante per il morale e per la classifica, soprattutto se le ultime della classe sono già state tutte affrontate; se questa è la vera Spal il rischio di imbattersi in un altro ko c’è ed è concreto, a partire dalla gara insidiosa di domenica prossima contro il Cuneo. Ma questa non può essere la vera Spal, non vogliamo crederci. La squadra scesa in campo a Rimini oggi è apparsa a tratti senza spina dorsale, senza idee e senza carattere: un gruppo disunito, piatto nel gioco e nello spirito. Sicuramente ci deve essere una causa che ha arrugginito i meccanismi che sembravano così brillanti nel precampionato. Starà a mister Gadda e ai suoi ragazzi capire la causa di questa apatia e trovare il giusto rimedio, perché lo scossone tanto proclamato dopo la vittoria contro il Delta sembra essersi già assopito. Le qualità ci sono, l’organico c’è e si è detto più volte essere in grado di raggiungere gli obiettivi posti a inizio stagione, rimane comunque il fatto che questa salvezza diventa sempre meno scontata e tranquilla. Il campanello d’allarme ricomincia a suonare ma c’è il tempo per migliorare tutto ciò che non è funzionato, fortunatamente per ora niente è compromesso. Bisogna cercare di capire quale sia il freno che non permette ai biancoazzurri di partire subito in quarta al fischio d’inizio, ma debbano sempre carburare un bel po’, spesso andare in difficoltà, per poi stringere i denti e tirare fuori la grinta. Di questo ne sono consapevoli gli stessi giocatori, i protagonisti che vivono a 360° il disagio che il pubblico percepisce chiaramente dagli spalti. A fine partita abbiamo interpellato il portiere Menegatti, oggi migliore in campo in assoluto e fondamentale ancora di salvezza di una squadra che senza i suoi provvidenziali interventi sarebbe sprofondata ancora di più, e Di Quinzio, un altro dei meno peggio, autore di un paio di azioni importanti e vicino anche al gol nel secondo tempo.
PIETRO MENEGATTI (portiere Spal)
“Sono soddisfatto di quello che sono riuscito a fare, è sempre bello sentirsi importante per la propria squadra, anche se purtroppo per il risultato di oggi non è contato molto. Abbiamo sbagliato tanto, soprattutto nel primo tempo, che abbiamo regalato interamente al Rimini. Il loro attacco è molto forte, ma se abbiamo perso è certamente per demerito nostro. Siamo stati sfortunati sul primo gol, poi quando siamo andati sotto ci siamo bloccati e non siamo riusciti a reagire. Ci siamo spenti sia a livello fisico che psicologico. Nel secondo tempo, al contrario, siamo entrati in campo con personalità e determinazione e siamo andati vicini al pareggio. Abbiamo ancora tanta strada da fare, dobbiamo impegnarci nei prossimi giorni e migliorarci in tutto. Continueremo a lavorare sul nuovo modulo, che, secondo me, una volta metabolizzato per bene, potrà regalarci grandi soddisfazioni. Proveremo ad invertire la rotta già da domenica prossima, scendendo in campo contro il Cuneo con quella voglia e quella grinta che oggi abbiamo tirato fuori solo alla fine”.
DAVIDE DI QUINZIO (centrocampista Spal)
“E’ davvero un peccato, perché la partita di oggi sarebbe potuta finire diversamente. Dobbiamo imparare a iniziare a giocare dal primo minuto, non entrare in partita quando siamo già sotto di un gol. Ora la necessità è una sola, ovvero iniziare a fare punti, perché abbiamo avuto modo di comprendere che in questo campionato non conta giocare bene o giocare male, ma fare punti. Dobbiamo lavorare sodo e stare più attenti in campo, non possiamo prendere altri gol su calci piazzati. E la colpa non è solo della difesa, perché ci sono anche un centrocampo e un attacco: quando riusciremo a diventare un gruppo solido e compatto finalmente cominceranno ad arrivare i risultati e alla domenica si vedrà una squadra completamente diversa in campo”.