Tra i giovani arrivati quest’estate in casa biancazzurra, il difensore centrale Tommaso Silvestri è sicuramente uno dei più promettenti. Nato a Dolo, in provincia di Venezia, il 26 ottobre 1991, il destino di Tommaso appare già segnato alla nascita: la vena sportiva la eredita inevitabilmente dalla famiglia. “Diciamo che lo sport è di casa: mio padre si è sempre dedicato al calcio e sia io, sia mio fratello abbiamo seguito le sue orme. Ho iniziato a familiarizzare con il pallone a sei anni: andavo all’allenamento con gli altri bambini del mio paese, ma come mister a darmi ordini mi ritrovavo mio papà”. Il difensore spallino milita nelle giovanili del Venezia fino ai 16 anni, poi arriva la chiamata della Juventus: da giocatore è l’occasione della vita, da tifoso bianconero un sogno che diventa realtà. E tutti i ricordi più belli della sua carriera calcistica finora sono legati alla Vecchia Signora: “Sono stati due anni bellissimi, un’esperienza che porterò sempre nel cuore. Ho giocato nella Berretti e nella Primavera. Il successo nel torneo di Viareggio e il ritiro l’anno successivo con la Prima squadra sono stati due sogni realizzati. Ho potuto conoscere tutti i miei idoli, Buffon, Chiellini, ma soprattutto Del Piero, un mito. Mi sono fatto anche il tatuaggio con il suo simbolo”. Dopo la parentesi con le zebre, Silvestri passa al Viareggio in Prima divisione e gli ultimi due anni è a Casale, uno dei due in compagnia con l’attuale collega Capellupo. Infine, quest’estate arriva la proposta di Mattioli: “Quando mi hanno contattato, la squadra si chiamava ancora Giacomense. Ho fatto le mie valutazioni, avendo ricevuto un altro paio di offerte sempre in questa categoria, ma non ci ho pensato due volte a venire qui, perché mi avevano parlato molto bene dalla società, e io venivo da una pessima esperienza a Casale, dove non vedevo un soldo. Poi quando è diventata Spal penso si possa immaginare la reazione”. Grande gioia e soddisfazione per Tommaso, così come per tutti gli altri giocatori della rosa. Dopo uno scoppiettante precampionato, scintilla che aveva fatto risvegliare il sopito tifo estense, i biancazzurri si sono ritrovati ad affrontare un avvio di stagione piuttosto complicato. La beffa di Meda, il pareggio all’ultimo minuto nella prima gara interna contro il Monza, altre prove sotto le aspettative con le conseguenti polemiche e la rabbia dei tifosi che vanno a sommarsi all’incapacità di trovare una propria identità di gioco; tutte situazioni che hanno portato all’esonero di Rossi e all’arrivo di Gadda sulla panchina dei ferraresi: “Sapevamo che non sarebbe stata una passeggiata. Questo campionato è anomalo e complicato. Abbiamo avuto qualche difficoltà ma abbiamo le carte in regola per raggiungere il nostro obiettivo e ce la faremo. Dobbiamo solo riprendere coscienza dei nostri mezzi, dopotutto le qualità le abbiamo sapute dimostrare e non credo che basti qualche partita sbagliata a compromettere l’immagine della nostra squadra”. Crisi di gioco, crisi di risultati, sono stati fatti tanti appunti alla Spal di questo primo periodo, in particolar modo la difesa è stata nell’occhio del ciclone. “Mi rendo conto che ci sia qualcosa che non va, questo è palese e credo sia la prima cosa che salta all’occhio. Però non la vedo così negativa. Io gioco in C da 3 anni e secondo me abbiamo degli ottimi giocatori per la categoria. Poi è vero che non stiamo rendendo come potremmo. Adesso qualcosa sembra essere cambiato, ci serve solo un po’ di tempo per prendere fiducia e acquisire più sicurezza in campo. Ma siamo ottimisti: con il lavoro, le prestazioni e le vittorie dimostreremo ai tifosi di essere all’altezza di questo campionato e di questa piazza”. Dopo la bella performance di domenica scorsa, il gruppo di Gadda è chiamato a trovare continuità di risultati, a partire dall’insidiosa trasferta di sabato prossimo: “Forlì sarà il crocevia della nostra stagione. E’ importante non subire gol e trovare quei meccanismi che ancora ci mancano per imporre il nostro gioco e non dover subire quello avversario. Senza dubbio la nostra posizione in classifica risente molto di tutti i punti che non siamo riusciti a ottenere lontano dal Mazza”. Silvestri crede molto nella Spal e vedrebbe bene un suo futuro ancora a Ferrara. “Se potessi firmerei qui a vita. La Spal è la realtà migliore con cui ho avuto a che fare fino ad ora. La società è affidabile e sicura, lo staff tecnico e i miei compagni sono fantastici e abbiamo un grandissimo pubblico: si fa fatica a trovare tifosi del genere in questa categoria. L’ambiente è ideale, Ferrara come città mi piace molto, mi ricorda Padova per il centro e le vie della piazza, quindi mi sento ancora di più vicino a casa”. E cosa fa Tommaso Silvestri lontano dal pallone? “Mi piace seguire tutti gli sport in generale e sono un grande amante di film. Poi, quando non sono impegnato come calciatore, lavoro come tutor: devo fare da badante a Banzato tutti i giorni, quest’anno mi danno due stipendi infatti”, scherza il difensore spallino, tirando in ballo il suo compagno di squadra e di casa. E sul fronte sentimentale, il suo cuore non batte per Del Piero, ma per la sua ragazza Silvia, anche lei della provincia di Venezia: “Il prossimo sette giugno faremo sette anni. E’ un rapporto consolidato, anche se purtroppo abbiamo sempre vissuto a distanza. Nonostante mille difficoltà siamo sempre riusciti a incastrare i nostri impegni, il mio calcio con i suoi studi (la fidanzata si è appena laureata in scienze della formazione a Padova, ndr). Quest’anno siamo contenti, perché è la prima volta da quando stiamo insieme che non gioco tanto lontano da casa, quindi sia io, sia lei possiamo fare avanti e indietro e cerchiamo di vederci il più possibile”. Come si suol dire, se son rose fioriranno. E se saranno spine con il calcio, il buon Silvestri ha tutte le migliori intenzioni di sfruttare anche la sua vena intellettuale: “Ho il diploma di liceo scientifico e mi sarebbe piaciuto continuare gli studi, magari scegliendo scienze motorie, settore che va a braccetto col mio lavoro. A Pisa avevo anche iniziato un’avventura universitaria, iscrivendomi a lingue e letterature straniere, ma ho lasciato perdere perché non sono riuscito a gestirmi tra allenamenti e impegni vari. Quando avrò una stabilità economica e lavorativa mi piacerebbe riprendere gli studi”. Allora in bocca al lupo Tommaso e, come sempre, forza Spal!!!!
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