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Non sembra un azzardo poter dire che Simone Flamini è giunto a un punto di svolta della sua notevole carriera: dopo sei mesi di inattività ha deciso di firmare per la Mobyt Ferrara, scendendo di ben due categorie rispetto al suo habitat naturale. A trentuno anni (è nato il 2 aprile 1982) deve dare prova di avere ancora brillantezza fisica e motivazioni valide per rendere vincente la scommessa che la società biancazzurra ha fatto su di lui, offrendogli un contratto biennale. Di certo le vibrazioni della sua presentazione ufficiali lasciano ben sperare: Flamini è apparso emozionato e motivato, pur ammettendo di dover lavorare molto per tornare nella forma perfetta. “Era da un po’ che non mi sentivo così importante – ha detto il lungo nativo di Macerata – e sicuramente mi servirà un po’ di tempo prima di ritrovare la giusta condizione. Ma spero di riuscirci il prima possibile”. Anche il senso dell’umorismo non è sembrato mancargli: “Devo anche chiedere scusa per l’abbronzatura, ma dopo mesi di lavoro (in estate ha aperto un pub a Pesaro – ndr) ho scelto di concedermi una settimana di vacanza. Forse ora il mio colore si addice di più a un calciatore che ad un giocatore di basket…”.

Il presidente Bulgarelli ha presentato Flamini come uno degli acquisti più prestigiosi della recente storia della Pallacanestro Ferrara: “E’ un giocatore di lustro, non abbiamo mai avuto uno di questo livello. Credo che il suo arrivo sia una testimonianza concreto del fatto che vogliamo puntare in alto”. Da parte sua Flamini ha rimarcato l’importanza dell’ottima impressione ricavata dai colloqui con la società: “Chiusa l’esperienza di Pesaro ero alla ricerca di un ambiente sano e con delle motivazioni e credo di averlo trovato. L’idea di scendere di categoria non è affatto un problema: sono sereno e veramente motivato. Spero di non deludere le aspettative, posso dire che lotterò ogni giorno per gli obiettivi che ci siamo fissati”. Nello specifico cosa aspettarsi da lui? “Non sono certo il tipo da schiacciata o da giocata spettacolare, ma posso assicurare il classico lavoro sporco, soprattutto in difesa. Le mie statistiche parlano chiaro in tal senso. Non ho nemmeno problemi di ruolo, perché nel corso degli anni mi sono adattato a giocare anche da centro. Quindi sono qui per mettermi a piena disposizione: quel che c’è da fare per vincere, io lo farò”. Flamini ha scelto la maglia numero 14. Domenica il primo piccolo assaggio davanti al pubblico del PalaMIT2B, in attesa che possa ritrovare la migliore condizione e far vedere i colpi a cui i tifosi ferraresi hanno già assistito in passato.



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