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MENEGATTI 8 – San Pietro regala alla Spal il settimo punto in stagione. Senza le sue parate, oggi, i biancazzurri, sarebbero in piena zona retrocessione, a fine andata, va detto senza alcuna paura. Partita straordinaria: riflessi da gattone su Pondaco che si stava già levando la maglia per andare a esultare sotto lo spicchio di settore riservato ai mantovani, sulla punizione di Quadri la sfiora il giusto per mandarla sulla traversa, nel finale smanaccia d’istinto, fuori dalla retina, quel pallone maledetto che Masini stava spingendo dentro, decisivo per quel 3-2 che il Mantova stava cercando con grande insistenza. Sui gol  subiti non può nulla.

LAZZARI 6 – Prova egregia nel primo tempo dove spende tutto e anche più di quello che può dare, costringendo Floriano a una partita molto più accorta e a costanti raddoppi ai suoi danni. Nella ripresa, però, cala vistosamente e il giocatore mantovano prende nettamente il sopravvento. Da quelle parti nascono le azioni più pericolose e un motivo ci dovrà pur essere. Finisce in apnea.

IMG_6267PALONI 6.5 – Ha sette anni in meno di Floriano ma, per oltre un’ora, non si nota la differenza. In costante crescita il soldatino ‘de Roma’, puntuale e preciso negli interventi, legge benissimo le azioni che gli capitano a tiro: nel primo tempo allunga la gamba in slancio in maniera probabilmente decisiva per togliere a Masini un pallone pericolosissimo, ma anche di testa, c’è e si fa sentire. La ripresa la vive ostaggio del numero sette ospite, ma soprattutto di una particolare sensazione di ‘paura di vincere’ che tutta la squadra sembra subire inopinatamente.

BUSCAROLI 5.5 – Non sta bene e il suo recupero, lampo, ha già del clamoroso. Non fosse che non ha recuperato per nulla e, preso d’infilata dalla triade mantovana, va spesso in difficoltà. Non è un caso il Mantova cerchi di giocare palla a terra e non la butti per aria, sa delle deficitarie condizioni in cui versa il nostro. Il pari virgiliano lo vede, ahinoi, protagonista in negativo. Peccato perché si era ripreso bene.

(CENERINI NG) – Pochi minuti al posto di Buscaroli, svirgola una palla nel tentativo di liberare l’area di rigore. E sul 2 a 2 con possesso 90 a 10 per loro, sai com’è, un po’ di strizza ti viene.

SILVESTRI 5.5 – Meno bene rispetto alle ultime uscite. Partiamo dalle cose buone, soprattutto dalla fine quando sfiora il gol che avrebbe fatto venire giù il ‘Mazza’ allo scadere, di testa, su di uno stacco imperioso; andando a ritroso, sulla prima marcatura mantovana, Masini è bravo e lo beffa anticipandolo nettamente e, sempre sullo stesso Masini commette un fallo da rigore sacrosanto che il Mantova recrimina a giusta ragione e che solo l’arbitro, per nostra fortuna, non vede. Peccati, inevitabili, di gioventù. Bisogna abituarsi.

FANTONI 6.5 – Il gol, su schema studiato, è bellissimo per la preparazione perché coglie impreparata almeno dieci paia di gambe attraverso le quali la palla, pian piano, scivola in fondo al sacco. E’ il suo primo centro da professionista.

PERSONE’ 5 – Ha giocato novantasei minuti ma non si è visto davvero mai. Tanta imprecisione, poco supporto. Lento, macchinoso. Certo non nel suo ruolo ideale, a sua parziale discolpa. Ma rimane una giornataccia da dimenticare in fretta.

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CAPELLUPO 6 – Non ha i crismi per impostare il gioco, non glielo si può chiedere neppure, è palese. Il ragazzo rende di più e meglio quando sgravato da compiti che pur con quei piedi potrebbe svolgere in scioltezza. Il centrocampo spallino è in superiorità numerica rispetto a quello mantovano ma non si vede mai, anzi. E lui, di palle, oggi, ne perde un po’ troppe.

LANDI 7 – Primo tempo perfetto, da dieci: grinta da vendere e una costante corsa intelligente ad aprire varchi ai suoi prima e a chiudere, un attimo dopo, sui rispettivi avversari. Suo l’assist, pregevole, per il gol di Cozzolino che vale il momentaneo 2 a 0. Si conferma sempre più sorpresa gradita di questa Spal.

IMG_6303COZZOLINO 6.5 – Il gol, il quinto in questo torneo, ma da esterno sinistro sta facendo cose mostruose ‘l’avvocato’. Corre, lotta, pressa, crossa con precisione millimetrica poi, ovviamente, quando chiamato a fare quello per cui è nato, cioè l’attaccante, non è sempre lucido, non può esserlo, sfiancato da una mole di lavoro disumana.

(PANDIANI NG) – Da due settimane a questa parte sta bene e si allena regolarmente con il gruppo. Gadda lo butta nella mischia quando ormai è troppo tardi: in sei minuti non può far molto, se non alleggerire la costante pressione mantovana con i suoi slanci. Possibile non servisse prima, oggi, la sua entrata in campo?

VARRICCHIO 5.5 – Non una delle sue partite migliori. Un po’ in ombra, tanto lavoro sporco ma tira mai nello specchio e arriva due volte in ritardo su altrettanti e invitanti cross. Da solo, nel 541 impostato da Gadda, fatica più del dovuto, senza contare che Vecchi e Olivi sono clienti scomodi. Esce a metà della ripresa, un po’ (giustamente) imbronciato.

(PARO 5) – Gioca ventiquattro minuti da fermo. Immobile, un pesce fuor d’acqua, smarrito, neanche la sua esperienza lo aiuta a cavarne un ragno dal buco in quel centrocampo che sembrava un andirivieni di vacanzieri in un’affollata autostrada di metà agosto. Non copre, non imposta, non aiuta. Esce lindo e pulito da cima a fondo.

 

GADDA 5 – Capita a tutti una giornata no. La sensazione è che oggi sia toccato al tecnico biancazzurro un momento di empasse che ci può comunque stare nell’arco di una stagione: sono pur sempre 17 su 27 i punti raccolti dal suo arrivo e, non bastasse, chiude da imbattuto al ‘Mazza’ la prima parte di campionato. Non c’era bisogno di oggi per capire che la squadra necessita di rinforzi, soprattutto dietro e in mezzo al campo (arriveranno) ma lui, oggi, pecca, a nostro giudizio, nella gestione dei cambi: d’accordo togliere una punta per un centrocampista, sul 2 a 0 concettualmente ci sta, ma gli interpreti sono stati sbagliati in toto. Far uscire Varricchio, il giocatore più carismatico nonché il capitano, per un Paro irriconoscibile e pressoché immobile, ha giovato solo al Mantova che, da quel momento in poi, ha letteralmente schiacciato i nostri; per la terza settimana di fila si gioca un cambio insistendo su di un Buscaroli che non sta bene e si vede; non ultimo, c’è da sottolineare il cambio di Cozzolino per un Pandiani che andava messo almeno venti minuti prima. In tutto questo ha lasciato Personé, non in grande giornata, anzi. E’ andata così. Ma resta l’amaro in bocca per due punti regalati in toto agli avversari.

 

MANTOVA
Festa 6; Cardin 6, Vecchi 6.5, Olivi 6, Pondaco 7; Spinale 6.5, Quadri 6 (dal 40′ s.t. Fortunato NG), Schiavini 6; Gilioli 6 (dal 31′ s.t. Zanetti NG), Masini 7.5, Floriano 7. All.: Sabatini 7.varricchio-floriano



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