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La panchina della SPAL con tutta probabilità continuerà a rimanere inoccupata per tutta la settimana. Dopo il congedo – non troppo sorprendente – tra la società biancazzurra e Massimo Gadda, si attende di sapere chi guiderà la squadra nel prossimo campionato di Prima Divisione. Il nome del favorito di turno è già noto a tutti ed è quello di Paolo Indiani, attuale tecnico del Pontedera reduce dall’eliminazione nei playoff di Prima Divisione (ai rigori) contro il Lecce. Un nome che di certo non ha acceso l’entusiasmo di una tifoseria che, probabilmente, si aspettava un profilo diverso per il dopo-Gadda. Magari un volto conosciuto come quello di Stefano Vecchi, attualmente disoccupato dopo l’esonero da parte del Carpi in serie B.

La vox populi che invoca un ingaggio dell’ex centrocampista ed allenatore biancazzurro si è intensificata in questi giorni, amplificata come di consueto dai social network. Tanto da far partire una sorta di appello nei confronti del presidente Walter Mattioli per favorire un nuovo approdo di Vecchi a Ferrara. Una suggestione talmente seducente per la piazza che anche qualche testata giornalistica ha ventilato l’ipotesi di contatti tra le alte sfere di via Copparo e il tecnico bergamasco. In assenza di conferme o smentite dai diretti interessati, la sensazione è che il discorso non sia mai stato nemmeno abbozzato per via della determinazione dei dirigenti biancazzurri a perseguire altri obiettivi.

Stefano VecchiVolendo tuttavia giocare con le carte a disposizione, si può provare a soppesare pro e contro di un ipotetico ritorno di Vecchi alla SPAL. Senz’altro una nuova avventura sulla panchina biancazzurra potrebbe contribuire non solo a saldare ulteriormente il già solidissimo rapporto tra tifoseria e società, ma anche a dare un senso di chiusura di un cerchio a due anni esatti dal tracollo della SPAL 1907 di cui Vecchi era il tecnico. Infatti nonostante una stagione 2011-2012 chiusa con la retrocessione, Vecchi ha lasciato un ottimo ricordo, anche perché al netto delle penalizzazioni sarebbe riuscito a salvare una squadra in cui erano presenti cinque o sei giocatori esperti assieme a dei giovani. Un po’ la fisionomia che dovrebbe assumere la SPAL 2014-2015. Ma anche nelle esperienza successive Vecchi ha dimostrato di saper lavorare con squadre costruite con questa filosofia, valorizzando giocatori di giovane età.

D’altra parte un ritorno sembra difficile per almeno un paio di motivi: prima di tutto le legittime aspirazioni di un allenatore che vorrebbe continuare ad allenare in serie B dopo un esonero particolarmente sorprendente a Carpi, con la squadra ancora in corsa per un posto nei playoff. Ma anche se Vecchi decidesse di accantonare i propositi di allenare in cadetteria per ricongiungersi alla SPAL, un ritorno ad appena due anni di distanza dalla precedente esperienza potrebbe sembrare prematuro, almeno dal punto di vista personale. La ferita per quell’epilogo amarissimo potrebbe essere ancora troppo fresca. E rischierebbe di riaprirsi drammaticamente nel caso qualcosa andasse storto in avvio di stagione, peraltro in una annata sportiva in cui le ambizioni del pubblico si annunciano notevoli.

Resta poi un’incognita fondamentale, costituita dall’esperienza in categoria. Per quanto Vecchi possa vantare stagioni importanti sul proprio curriculum, Indiani sembra rispondere maggiormente ai requisiti elencati da Simone Colombarini al momento di tratteggiare l’identikit del prossimo tecnico spallino. E qui si torna alle ragioni per cui l’attuale mister del Pontedera appare favorito nella corsa alla guida della SPAL. Oltre alla innegabile conoscenza della terza serie, Indiani può vantare eccellenti rapporti con il direttore sportivo Davide Vagnati, tanto che il suo nome era emerso anche un anno fa, prima che la società decidesse di proseguire il rapporto con Leonardo Rossi. Indiani ha dato prova di saper lavorare molto bene con i giovani, cogliendo anche risultati importanti nel corso della sua carriera. Non ultima la scalata del Pontedera, a cui l’allenatore di Certaldo è legato contrattualmente fino al 2015. Qui sta il primo – e forse unico – scoglio per un suo possibile trasferimento a Ferrara: non è affatto scontato che la dirigenza granata lascia andare Indiani a cuor leggero e potrebbe servire una lunga trattativa per risolvere l’inghippo. Tuttavia l’impressione è che alla fine l’accordo si troverà, per il bene di tutti. Poi rimarranno da risolvere le vecchie incomprensioni con una parte della tifoseria estense, che imputa a Indiani di essersi comportato in maniera irriguardosa ai tempi dei suoi contatti con la SPAL di Tomasi. Una storia mai chiarita veramente e su cui nei prossimi giorni verrà fatta luce.

In sostanza resta solo da stabilire il momento in cui si potrà annunciare il matrimonio tra il mister di Certaldo e i colori biancazzurri. Sullo sfondo l’unica alternativa veramente credibile sembra essere il nome di Antonino Asta, ex tecnico del Monza. Ma se si dovesse abbozzare una percentuale di possibilità non andrebbe oltre il 20%. Sullo sfondo tutti gli altri, con cifre inferiori alla soglia di sbarramento… Vecchi compreso, almeno per quest’anno.



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