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Che Walter Mattioli non ami i giri di parole ormai lo sanno tutti. Per questo non sorprende che nel dopo-partita di SPAL-Forlì il presidente si sia lasciato andare a ruota libera sul caso-Miglietta. Riportiamo di seguito le sue riflessioni.

Presidente, prima di tutto un commento su questa prima uscita.
“Giusto, partiamo dalle cose belle di questa serata. Credo che un pubblico così sia introvabile: 1.627 spettatori per una gara di Coppa Italia il giorno di Ferragosto è un punto di partenza storico. E’ un messaggio chiaro della nostra tifoseria che crede in noi e vuole il meglio, e dovremo essere bravi a dare loro quello che meritano, onorando gli impegni che ci siamo presi. Questo biglietto da visita vale per tutti i giocatori della SPAL: se non lo hanno ancora capito dipende da loro far lievitare questi numeri anche in campionato”

Su Miglietta cosa ci può dire?
“Cosa volete che vi dica… Io sarei anche un po’ stanco di sentirmi ostaggio di certi personaggi. Credo sia stato mal consigliato e credo che pensasse che la situazione potesse sbloccarsi subito, che noi lo accontentassimo. Cosa dovrei dire? Che devo piegarmi alle volontà altrui così, senza dire nulla? Il Novara se vorrà Miglietta dovrà discutere con noi, punto numero uno; punto numero due se fosse per me il ragazzo resterebbe alla SPAL e tutte le domeniche siederebbe in tribuna vicino a me ad ammirare il pubblico che abbiamo. Però non sono il solo socio di questa società e so che le cose vanno affrontate con raziocinio e intelligenza. Serve calma, tranquillità. Credo si dovrà discutere. Non è stata una settimana facile. Ho proposto un triennale al ragazzo che al momento ha rifiutato: vuole andare in B dove, forse perché non è ancora sicuro, verrà riammesso il Novara lunedì. Ne discuteremo, per noi è un danno tecnico importante anche se il nostro diesse ha già in mano una rosa di nomi che, eventualmente, fa al caso nostro. Certo mi dispiace, perché sono convinto che questa situazione avrebbe potuta essere gestita in un altro modo sia dal ragazzo, sia dal mister del Novara, sia dal Novara stesso. Avremmo potuto legarlo a noi, è vero, magari con una qualche clausola nel contratto: ma a 33 anni eravamo tutti convinti che volesse chiudere qui la carriera. Lo avete sentito anche voi quando si è presentato. Evidentemente qualcosa è cambiato.

I tifosi si sono già schierati con i loro cori.
“Non c’è altro da commentare, questi sono i tifosi: capaci di amarti alla follia e adorarti come un dio, ma anche di rinnegarti se si sentono traditi come ci sentiamo anche noi in questo momento. E’ il calcio e Miglietta, se prima di stasera non lo sapeva, ora l’avrà capito come funziona qui a Ferrara”.

Cosa è accaduto nello specifico prima della partita?
“Questa sera Miglietta era pronto per andare almeno in panchina. Il mister lo ha convocato e lui ha rifiutato e per questo mi riservo di decidere se procedere o no verso il deferimento alla disciplinare. Non si fa così: sono deluso, amareggiato e profondamente arrabbiato per la spiacevole situazione in cui questo signore ha messo il sottoscritto e l’immagine della SPAL negli ultimi giorni”.

Alla luce della siturazione attuale cosa riserveranno gli ultimi quindici giorni di mercato?
“Vedremo da quello che, eventualmente, ci toccherà sborsare per un altro centrocampista che sostituisca Miglietta: abbiamo in cantiere l’arrivo di un difensore centrale e molto probabilmente qualcuno ci lascerà. Non è detto sia Sereni a fare la valigia, i cori della Ovest li ho sentiti anche io in suo favore, anche Rosina ha qualche richiesta. La prossima settimana qualcosa accadrà”.

Nel frattempo cosa manca alla squadra vista stasera?
“Direi un po’ di serenità, la squadra non è andata male nel complesso”.



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