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Per capire bene cosa voglia dire per la SPALaver raggiunto il tanto desiderato obiettivo di mercato chiamato Alessandro De Vitis, basta ripensare alle parole di Leonardo Semplici al termine di SPAL-Vicenza a Auronzo di Cadore. Il mister si espresse testualmente così sul nuovo arrivato: “De Vitis è un giocatore che con la Lega Pro non avrebbe nulla a che fare, se non venisse da una stagione con problemi fisici”. Il curriculum della mezzala piacentina, classe 1992, parla infatti per lui, con i diversi prestiti una volta uscito dal settore giovanile del Parma, prima a Modena, poi a Padova e, una volta acquistato dalla Sampdoria, anche a Carpi, oltre ad aver giocato in tutte le rappresentative nazionali dall’Under 16 all’Under 20. Nell’ultima stagione, però, De Vitis è stato vittima di due gravi infortuni, con la rottura dei legamenti crociati di entrambe le ginocchia, che lo hanno tenuto lontano dai campi per tutto l’anno. Il prestito alla SPAL permetterà anche alla Sampdoria, proprietaria del suo cartellino, di valutarne l’efficienza fisica in vista di un eventuale prolungamento del contratto che ha come scadenza il 30 giugno 2016.

Le prime parole su di lui le spende il direttore Davide Vagnati: “Finalmente siamo riusciti a prendere Alessandro, dopo che ci eravamo già andati vicini lo scorso anno a gennaio, quando poi in uno scontro di gioco ha avuto un nuovo infortunio che l’ha fermato. Siamo consapevoli che viene da un anno di stop per un infortunio da trauma, ma siamo anche convinti che con il tempo giusto e la sua voglia di tornare a alti livelli possa essere un giocatore importante per la categoria.”

Alessandro, prima di tutto, come ti senti fisicamente?

“A livello fisico mi sento bene, anche se dal punto di vista atletico qualcosa ovviamente mi manca. Fortunatamente hanno posticipato l’inizio del campionato, quindi ho ancora un mesetto per allenarmi”.

Che tipo di giocatore sei?

“Credo di essere un centrocampista che sa fare un po’ tutto, so aiutare sia in fase difensiva sia in fase offensiva e mi piace molto inserirmi per cercare la conclusione. Per ora ho fatto tutti i ruoli a centrocampo, anche se credo che la mezzala sia il ruolo che mi si addice di più, poi non avrò problemi a adattarmi a fare quello che mi chiederà il mister”.

Avevi altre offerte dalla serie B, perché hai scelto Ferrara?

“L’ho scelta perché mi avevano parlato di una società ambiziosa e di una bella città, quindi non ho avuto dubbi nell’accettare la proposta della SPAL”.

Hai avuto modo di giocare in Serie B e di allenarti con la Sampdoria, ti ritieni un giocatore da Serie A?

“Io vengo qui con grande umiltà perché un anno di stop pesa molto. Non mi ritengo un giocatore di Serie A, perché alla fine non ci ho mai giocato. Sono un giocatore da Serie B e mi metterò a disposizione completa del mister, perché il mio rilancio passa per il raggiungimento degli obiettivi di squadra”.

Di quali obiettivi ti hanno parlato?

“Credo che l’obiettivo sia fare una bella annata, poi dove si può arrivare lo si vedrà col tempo. Io penso ci siano le basi per fare ottime cose e se lavoreremo nel modo giusto ci toglieremo sicuramente delle soddisfazioni”.

Conoscevi già qualche compagno di squadra?

“Sì, ho giocato sei mesi a Modena con Cellini, mentre Beghetto lo avevo già conosciuto a Padova dove lui giocava nella Primavera, ma era aggregato alla Prima Squadra”.

Un’ultima domanda, di colore: che tipo è il tuo ex presidente Massimo Ferrero?

“Il presidente è un po’ come lo vedete voi in televisione, è un personaggio fuori dagli schemi che però credo abbia fatto molto bene a un sistema calcistico come quello italiano”.



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