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Tanto è bravo in campo a nascondere il pallone agli avversari, tanto lo è fuori nell’essere sintetico e lapidario con le parole. Luigi, per tutti “Gigio”, Grassi non ha bisogno di praticare l’arte del dribbling in sala stampa. Quando gli si chiede se rimarrà alla SPAL anche la prossima stagione, replica con appena sette parole: “Ho il contratto e rimarrò a Ferrara”. Resta da capire con quale ruolo e quali spazi. Dopo essere arrivato alla SPAL a gennaio con grandi aspettative e aver esordito con un gol da tre punti a Pistoia, il trequartista toscano è un po’ uscito dai piani di mister Semplici, tornando titolare a Teramo dopo quasi due mesi dall’occasione precedente (SPAL-Maceratese 1-4). Lui garantisce che non è un problema: “E’ chiaro che un giocatore spera di essere titolare il più spesso possibile, fa parte del nostro lavoro dare il meglio in allenamento per convincere l’allenatore. Ma la cosa più importante era che la squadra andasse in B e ci siamo riusciti. Io l’ho detto da subito: sono arrivato a Ferrara per dare un mano a raggiungere l’obiettivo. Ci siamo riusciti e di questo sono contento”.

Grassi tra le altre cose è tra i pochi nella rosa spallina ad aver fatto la serie B in tempi recenti (seppure per pochi mesi), per cui viene spontaneo chiedergli cosa servirà per rimanere a galla: “E’ un campionato lungo e stressante, in cui spesso capita di giocare due partite nello spazio di quattro giorni. Il livello ovviamente sale, sotto ogni punto di vista: fisico, tecnico e tattico. Servirà una rosa ampia, ma il direttore (Vagnati, ndr) ne è al corrente e saprà fare le mosse giuste”.

Intanto il trequartista vuole godersi gli ultimi scampoli di festa stagionale, magari portando a casa anche la Supercoppa di Lega Pro: “Ci teniamo a fare bene. E’ vero che il Benevento è forte, ma lo sono anche SPAL e Cittadella. Non credo che la sconfitta di domenica scorsa ci debba condizionare. Nessuno vuole mai perdere, ma può capitare. Ciò non toglie che la nostra stagione rimanga da dieci in pagella. Dico la verità: sapevo che a Ferrara c’era entusiasmo, ma non mi aspettavo potesse essere così travolgente. Vedo una grandissima partecipazione ed è sempre molto bello sia giocare al Mazza, sia sentire l’affetto dei tifosi in città”. Lui non lo dice, ma ha l’aria di essere uno dei motivi che lo indurranno a tenersi stretto il suo contratto.



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