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Se Leonardo Semplici ha accolto bene la prestazione, ma non ovviamente il risultato, le facce e le parole di Michele Cremonesi e Alex Meret a fine partita lasciano trasparire soprattutto amarezza per questo 1-1 arrivato al termine di una partita con tante occasioni create dai biancazzurri; segno che la formazione estense ormai ragione da squadra di vertice.

MICHELE CREMONESI

Il difensore spallino tornava in campo dal primo minuto dopo diverse partite: “Era tanto tempo che mancavo dal campo, avevo voglia di giocare e personalmente credo sia andata bene, soprattutto dal punto di vista fisico. Poi ovviamente mi sarebbe piaciuto che il mio rientro coincidesse con una vittoria, ma credo che la nostra sia stata un’ottima prestazione e se guardiamo alle occasioni meritavamo di più del pareggio. Per come si è messa la gara va bene così ed è un punto più che positivo”. Su cosa sia mancato oggi alla SPAL il pensiero è abbastanza chiaro: “È mancata la fortuna nella conclusione finale, perché siamo stati pericolosi diverse volte e dal quel punto di vista credo sia stata la solita SPAL casalinga. Il campionato comunque è lungo e dobbiamo continuare a lavorare per crescere, pensando già alla prossima partita”.

ALEX MERET

Un po’ di autocritica, invece, nelle parole del portiere di proprietà dell’Udinese: “Peccato, fino al loro gol era andato tutto bene, non ero stato impegnato, avevo fatto il mio. Poi c’è stato questo cross teso, ho fatto un mezzo errore di valutazione con un passetto che mi ha portato fuori posizione e non sono riuscito a tornare velocemente al centro della porta. Favilli è stato molto bravo a saltare più in alto di tutti e segnare, ma io potevo fare meglio”. Un pareggio che lascia comunque spazio a recriminazioni: “Non credo sia un pareggio giusto, loro hanno avuto solo due occasioni, mentre Lanni ha fatto almeno tre grandi interventi, abbiamo colpito una traversa, c’è stata una palla salvata sulla linea; abbiamo sicuramente creato di più, ma portiamo a casa il punto e, nonostante il grande rammarico, pensiamo già alla prossima con l’Entella”. Una mentalità quella del portiere friulano non certamente da squadra poco ambiziosa: “Noi non dobbiamo accontentarci mai, possiamo giocarcela con tutti, poi il risultato non sempre è la logica conseguenze delle prestazioni, però sicuramente dobbiamo puntare a fare sempre meglio”. Chiusura con una riflessione sui tanti classe 1997 in campo oltre a lui: “Si c’erano tanti giovani in campo sia da noi che nelle file dell’Ascoli, tra i quali diversi miei ex compagni all’Europeo; credo sia una cosa positiva per il calcio italiano perché solo giocando tanto si può crescere”.



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