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Un pareggio che sicuramente ha significati diversi per i due allenatori, come confermato dalle espressioni con le quali si sono presentati in sala stampa. Sicuramente contento Leonardo Semplici, anche per il modo in cui è arrivato; molto più corrucciato, invece, il tecnico nerazzurro.

LEONARDO SEMPLICI
“Per quanto riguarda la scelta in porta, Meret era partito per esser titolare a inizio stagione, poi ha avuto problemi fisici e Alfred, nonostante fosse sia un esordiente in serie A, ha fatto un percorso davvero straordinario. Credo, però, che in questo momento Alex stia meglio psicologicamente. Tatticamente, invece, avevamo preparato la partita con Floccari in campo, poi ha avuto problemi muscolari e per cercare di limitare il loro palleggio abbiamo scelto di utilizzare Kurtic in quella posizione. Magari non siamo stati propositivi come in altre circostanze, ma abbiamo fatto la partita che volevamo e quindi ci tengo a ringraziare il mio staff. Purtroppo, come spesso accade, ci siamo fatti gol da soli, ma poi abbiamo continuato a giocare, mantenendo la nostra fisionomia in campo e arrivando a un pareggio che, per le occasioni create, è meritato. Faccio i complimenti anche a chi è entrato dalla panchina, come Paloschi e Costa. Certo non è una vittoria, ma è un risultato di ottimo auspicio per il futuro per il modo in cui lo abbiamo ottenuto. Questi ragazzi stanno migliorando come esperienza e carattere e, con l’aiuto dei nuovi, penso ce la giocheremo per raggiungere il nostro obiettivo. I cambi? Non ho messo Paloschi prima perché la squadra stava facendo molto bene il suo dovere e volevo portarla così fino a quindici minuti dalla fine senza subire contropiedi, per poi provare a giocarmela. Affrontare l’Inter a viso aperto poteva costarci tanto e adesso i punti pesano, quindi prima che all’estetica dobbiamo guardare alla sostanza. Per quanto riguarda i nuovi, Kurtic e Cionek si sono dimostrati subito pronti e non c’hanno messo molto a integrarsi con i compagni; per Dramè e Everton, invece, servirà un po’ di pazienza per metterli a regime a livello fisico e permettere loro di darci il contributo e la forza di cui dispongono. È chiaro che contro queste grandi squadre l’allenatore deve fare poco sotto il profilo delle motivazioni, mentre con quelle del nostro livello deve incidere in maniera diversa. La strada presa ci permette di fare sempre buone gare e, quando abbiamo perso, è stato perché abbiamo commesso errori importanti. Stiamo sicuramente crescendo, oggi non abbiamo preso gol a inizio partita ma a inizio secondo tempo (ride); i ragazzi hanno grande voglia di mantenere la categoria, c’è grande coesione tra tutte le componenti e ci tengo ancora a dire grazie ai nostri tifosi che anche oggi ci sono stati molto vicini”.

LUCIANO SPALLETTI
“Inizialmente abbiamo fatto girare palla lentamente, trovando pochi spazi, ma con squadre cosi appiattite davanti alla propria area non è nemmeno così facile, anche se in alcune scelte avremmo potuto mettere più qualità. Siamo passati fortunosamente in vantaggio e abbiamo avuto occasioni per chiuderla; poi la partita è stata messa su un piano più fisico, di impatto, e anche lì abbiamo concesso qualcosa, non entrando nel contesto giusto dal punto di vista mentale. È chiaro che bisogna lavorare meglio su queste cose, anche se io non vedo molto differenza rispetto a quando si vinceva. La squadra lavora bene, ha equilibrio, velocità, ma durante la partita ci sono momenti in cui si perdono contrasti facilmente, palloni banalmente, si diventa molli e, in questo, il momento che stiamo attraversando non aiuta, perché c’è più tensione, più difficoltà nelle scelte, quando invece servirebbero una maggiore autostima e fiducia. Cosa significa l’ennesimo cambio al quarantacinquesimo? Non so cosa dirvi, io sono stato a Coverciano per quattro estati consecutive, sei settimane ogni volta e i miei maestri mi hanno insegnato che io i cambi li posso fare anche a fine primo tempo”.



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