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Tra una decina di giorni le società di serie A e B inizieranno ufficialmente la nuova stagione con i rispettivi raduni, ma senza grandi certezze sulla composizione degli organici che prenderanno parte ai due principali campionati. Tanto per cambiare, giugno e luglio saranno i mesi dei processi sportivi: della situazione relativa al Parma già si sapeva (ma la società è certa di uscirne pulita), quella del Chievo invece è esplosa lunedì con l’ufficializzazione del deferimento da parte della procura federale della Figc. Il club di Campedelli andrà a processo assieme al Cesena per irregolarità di bilancio. In particolare la procura parla di “variazioni di tesseramento di alcuni calciatori con un corrispettivo superiore al reale e contabilizzazione di plusvalenze fittizie e immobilizzazioni immateriali di valore superiore al massimo dalle norme che regolano i bilanci delle società di capitali, condotte finalizzate a far apparire un patrimonio netto superiore a quello esistente alla fine di ciascun esercizio e ciascun semestre così da ottenere la Licenza Nazionale e l’iscrizione al campionato delle stagioni 2015/2016, 2016/2017, 2017/2018 in assenza dei requisiti previsti dalla normativa federale“. Tradotto: entrambe le società avrebbero aggiustato i bilanci per poter prendere parte agli ultimi tre campionati. Il deferimento ha colpito diciotto dirigenti delle due società, presidenti compresi, e per questo si parla di “responsabilità diretta e oggettiva”.

Il codice di giustizia sportiva lascia ampio spazio di manovra ai giudici per la violazione dell’articolo 1 dello stesso CGS. Se si prendono in esame i precedenti sui provvedimenti relativi alle regolarità di bilancio (es.: Vicenza) c’è da credere che non succederà granché.


Al netto delle questioni disciplinari, soprattutto in serie B il quadro è preoccupante: l’Ascoli è in vendita, il Bari deve far fronte a scadenze pesanti dal punto di vista economico, il Cesena stesso è a rischio iscrizione, il Foggia attende il verdetto da parte del tribunale federale dopo che la procura ha chiesto al retrocessione in serie C dei rossoneri.



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