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Venerdì, il giorno di Mohamed Fares e Lorenzo Dickmann, ma anche di Davide Vagnati, che a margine della presentazione dei due nuovi esterni ne ha approfittato per fare il punto della situazione sul mercato della SPAL. Tanti gli argomenti di cui parlare con il ds biancazzurro, tra obiettivi e addii più o meno scritti, ma è giusto andare per gradi dopo un bilancio iniziale: “Sicuramente non è finita qua, è presto e siamo ancora in fase di assemblaggio, noi come tante altre squadre. La serie A in questo momento è un cantiere aperto. Ci sono delle situazioni che stiamo valutando ed è chiaro che l’obiettivo sia migliorare la nostra rosa, che comunque ha dimostrato sul campo di meritare la salvezza. Mi auguro che da qui alla fine delle trattative qualche prezzo, attualmente troppo alto per le nostre casse, possa calare“.

Non è sbagliato includere in questo discorso i nomi di Djourou, Grassi e Petagna. Interessano?
“Li stiamo seguendo, sì. Vogliamo completare l’organico con giocatori che ci possano far fare il salto di qualità. Hanno disputato tutti e tre campionati importanti o ne hanno giocati in passato. Sono situazioni non semplici e siccome diamo sempre un occhio di riguardo al bilancio dobbiamo valutare attentamente ogni mossa che andremo a fare”.

Si parla di Grassi in orbita Parma. Lo vede più lontano?
“Non mi risulta che ci sia qualcosa di chiuso. Abbiamo parlato recentemente con il Napoli e con il suo procuratore e attualmente non ci sono le condizioni per riportarlo a Ferrara. La nostra offerta non combacia con le richieste del club”.

Di Petagna cosa ci può dire?
“E’ un tesserato dell’Atalanta, può sposarsi bene col nostro gioco. E’ del ’95 e ha ampi margini di miglioramento. Posso dire che ci interessa, ma l’Atalanta è una società che stimo molto per i risultati che sta ottenendo e per il modo che ha di lavorare. In più parteciperà ancora all’Europa League, quindi sarà anche il giocatore a dover decidere cosa sarà meglio fare perché i nostri obiettivi sono ben diversi”.

Intanto stenta a decollare la trattativa per Valdifiori. A che punto siamo?
“I giornali davano questo affare già per fatto da tempo, ma da parte mia non sono mai arrivati commenti in merito. Abbiamo Viviani che ha fatto un campionato di buon livello. Abbiamo Schiattarella che in quel ruolo ha sempre fatto molto bene. Valdifiori lo apprezziamo, ma in questo momento non è fattibile e non è una priorità”.

Invece può essere Djourou l’elemento esperto per la difesa?
“Ne abbiamo parlato con i suoi agenti, mi risulta che la squadra proprietaria del suo cartellino, l’Antalyaspor, abbia qualche problema economico e deve sistemarli. Il ragazzo poi era al mondiale fino a pochi giorni fa e non c’è stato modo di aprire una trattativa. Monitoriamo la sua situazione, non credo che il club turco possa tenere vivo un debito nei confronti dei giocatori quindi dovranno trovare un accordo prima o poi. Impossibile che si possa sbloccare qualcosa nei prossimi giorni”.

Quindi si guarda anche al mercato estero?
“Sì, un po’ per tutti i ruoli. Purtroppo non è semplice prendere solo italiani perché non sempre la parte economica combacia con quella tecnica”.

Capitolo Borriello. Ieri si è finalmente chiusa la telenovela con la rescissione del suo contratto.
“Quando era arrivato ero il primo ad essere contento. Quest’anno ci ha insegnato tante cose, anche dal punto di vista del mercato. Vogliamo giocatori che possano dare il massimo e dimostrare di che pasta sono fatti, quindi non penso possa arrivare un giocatore di quel tipo, anche per età. Il suo addio però non sblocca la situazione nell’immediato, per la punta bisognerà aspettare ancora”.

E Paloschi? E’ vero che il Bologna lo ha cercato?
“Quello che mi preme dire è che siamo una società sana e non abbiamo necessità di vendere nessuno. E’ ovvio che se arrivano offerte le prendiamo in considerazione, poi decideremo il da farsi. Ma ad oggi nessuno mi ha chiesto Alberto, è un giocatore importante, attaccato alla maglia e siamo legati anche al suo atteggiamento. Stesso discorso per Grassi, per questo motivo lo vorremmo riportare a Ferrara”.

Lazzari? Il rinnovo lo toglie definitivamente dal mercato?
“Qualche chiacchiera su di lui ad inizio estate c’è stata, poi di comune accordo ci siamo trovati e abbiamo deciso di rinnovare”.

Prima ha detto di voler prendere solo giocatori affamati. Ha riscontrato questa caratteristica in Valoti?
“Sì. Ha sofferto il clima di Verona, anche se lui non è mai stato contestato. E’ un giocatore che in un ambiente come il nostro può dimostrare le sue qualità tecniche e migliorare sotto l’aspetto dell’agonismo e nella fase di non possesso”.

Con il suo innesto l’assemblaggio del centrocampo a che punto è?
“Stiamo cercando una mezzala in questo momento, è la nostra priorità. Davanti, invece, cerchiamo una punta.  Floccari è una colonna della squadra, ma ogni anno che passa ne ha sempre uno in più, però voglio cercare di porre le basi per avere giocatori di nostra proprietà ove possibile, o al massimo trasformare prestiti in acquisti futuri”.

Quindi per Bastoni discorso chiuso? L’Inter difficilmente lo cederà a titolo definitivo…
“Ecco, in alcuni casi bisognerà prendere atto di dover lavorare in partnership con altre società e non sarà assolutamente un problema, anzi. Bastoni è stato pagato 10 milioni di euro dall’Inter e il mio obiettivo è cercare, quando possibile, di valutare sia giocatori futuribili per noi, ma anche prospetti utili anche solo in prestito. Bonifazi? Finché il Torino non avrà completato la difesa bisognerà aspettare”.

Insomma, pare abbastanza chiaro che solamente per i portieri il mercato sia chiuso.
“Al momento sono cinque:Demba, i fratelli Gomis, Milinkovic-Savic e Poluzzi. Vedremo di valutarli bene in ritiro”..

Il mercato in uscita è in fermento? Rivedremo Pa Konate e Vaisanen?
“Qualcosa si sta muovendo. Strefezza potrebbe raggiungere Castagnetti alla Cremonese, Della Giovanna al Sudtirol.  Vogliamo garantire a tutti i nostri giocatori in uscita minuti per mettersi in evidenza”.



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