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Nemmeno il tempo di pensare troppo alla sconfitta nel turno infrasettimanale contro il Sassuolo, la seconda consecutiva dopo la trasferta di Firenze, che per Leonardo Semplici e i suoi è già ora di rituffarsi nella prossima sfida, che vedrà i biancazzurri impegnati lunedì sera alle 20,30 a Genova contro la Sampdoria. Come per ogni vigilia, il tecnico spallino ha risposto alle domande della stampa, tornando anche sulla partita appena giocata.

Dopo Atalanta, Fiorentina e Sassuolo arriva un’altra trasferta sul campo di una squadra con ambizioni di Europa League. Che SPAL dobbiamo aspettarci dopo gli ultimi alti e bassi?
“Sicuramente una SPAL che cercherà di fare una bella partita, provando a crescere sotto l’aspetto mentale e dell’identità. Sappiamo di affrontare un avversario forte, che lotta sempre per obiettivi importanti, con elementi abituati a giocare insieme. Dovremo affrontarlo come col desiderio di mettere in mostra le qualità dei nostri giocatori, cercando di portare a casa un buon risultato”.

È d’accordo sul fatto che nelle ultime due partite si siano visti del passi indietro?
“A Firenze senza ombra di dubbio, abbiamo offerto una prestazione che nessuno si sarebbe mai aspettato. Col Sassuolo, invece, sia rivedendo i numeri che la partita, sono sempre più convinto che abbiamo fatto la gara che dovevamo fare fino ai minuti finali nei quali abbiamo lasciato loro troppe occasioni. È un po’ come negli incontri di pugilato dove i non addetti ai lavori ricordano maggiormente solo gli ultimi colpi presi e questo potrebbe far pensare che si sia giocato male. Io credo, invece, che la squadra si sia espressa bene sia in possesso palla che sotto l’aspetto dell’aggressione, creando occasioni per andare in vantaggio. Chiaramente poi conta il risultato, non i ‘se’ o i ‘ma’, e come al solito bisogna analizzare tutto e cercare di ripartire verso il nostro obiettivo che tutti sappiamo qual è, nonostante ci si fosse un po’ illusi dopo le vittorie in avvio di stagione. Ho letto anche che si è perso dalla riserve del Sassuolo, ma se vedete i loro nomi e quanto costano capirete come si tratti di giocatori che potrebbero essere titolari in molte squadre di serie A. Bisogna mantenere equilibrio e come al solito chi ha capito più di tutti è la nostra curva che ci ha sostenuto dall’inizio alla fine”.

Ci sono novità di formazione all’orizzonte?
“Negli allenamenti di questi giorni qualcuno ha mostrato di essere un po’ stanco, quindi due o tre elementi avranno un turno di riposto in favore di compagni più freschi che desiderano mettersi in mostra”.

Ci sono giocatori indisponibili?
“Manca ancora Viviani, mentre Kurtic lo perderemo per diverso tempo, probabilmente un paio di mesi, anche se per dirlo con più accuratezza dovremo valutare l’operazione che farà in settimana”.

Può essere il turno di Costa o di Paloschi dal primo minuto?
“Sapete tutti quanta fiducia abbiamo in loro e sicuramente sono tra quelli che possono avere possibilità di partire dall’inizio”.

Quali sono le condizioni di Floccari?
“Sergio si sta allenando bene, sta recuperando le sue doti naturali, ma rispetto agli altri è ancora indietro”.

Dopo l’esclusione di giovedì, per motivi tecnici, potremo rivedere anche Cionek in difesa?
“Lui e Schiattarella hanno avuto un turno di riposo perché finora avevano sempre giocato. Non avevano problemi particolari e sono a disposizione per domani”.

Con l’infortunio di Kurtic sta pensando di riportare Schiattarella nel ruolo di mezzala?
“No, per me in questa squadra Schiattarella deve giocare regista. Poi magari in futuro vedremo, ma si è ritagliato uno spazio importante in quel ruolo e, pur dovendo crescere, lui e Valdifiori sono quelli che ci danno le maggiori garanzie in quella posizione”.

Rivedendo le immagini in tv ha notato qualcosa in più rispetto all’analisi fatta a caldo dopo la partita?
“La partita l’ho rivista tutta e mi ha dato ancora più convinzione di quello che avevo visto dal campo. Come ho detto ai ragazzi, almeno fino a dieci minuti dopo il gol, è stato fatto quello che si doveva fare, per altro anche le statistiche sul possesso palla erano molto equilibrate sino a quel punto, tenendo sempre conto che il Sassuolo è una squadra abituata a comandare la partita mentre con noi non l’ha fatto. Poi si può sempre dire quello che si vuole, anche perché in Italia si guarda molto il risultato per giudicare la prestazione. Se avesse fatto gol Felipe forse sarebbe andata diversamente, ma non ha troppo senso pensarci”.

Pensa che le critiche siano anche dovute all’inizio al di sopra delle aspettative?
“Devo ammettere che non leggo molto, ma le critiche fanno parte del gioco e del nostro mestiere, ma, una volta capito bene da dove vengono, vanno analizzate e prese in maniera costruttiva perché possono essere d’aiuto. Forse sì, molti si sono illusi che potessimo fare un campionato diverso dalle aspettative, ma sia noi che la società siamo sempre stati consapevoli che l’entusiasmo derivava dalle prestazioni e che solo attraverso quelle potremo continuare a far bene. Alla lunga i valori vengono fuori e secondo me i nostri sono consoni al raggiungimento dell’obiettivo”.



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