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Lo shock subito la settimana scorsa a Salerno, con l’inaspettata e pesante sconfitta per 0-3 contro l’ultima in classifica, sembra già essere ampiamente superato. La Primavera senza grandi rivoluzioni tecnico-tattiche liquida con tre reti un Padova modesto, dimostrando che lo scivolone della scorsa giornata forse non era niente di più che un semplice, e forse anche fisiologico, incidente di percorso. Via Copparo si conferma un fortino come al tempo stesso si conferma un gran giocatore Marco Spina, autore di gol, assist e giocate di classe che lo identificano sempre di più come il maggior talento di questa squadra, arrivata al giro di boa del campionato in seconda posizione e con ancora tanto da poter raccontare.
Priva di tre titolarissimi come Coulange, Esposito e Chakir, mister Cottafava mantiene il solito modulo a tre dietro con un centrocampo a quattro, in cui Nikolic gioca in posizione centrale alle spalle dell’albanese Minaj, incaricato di reggere il peso dell’attacco come punto di riferimento in avanti. La SPAL parte subito col piede sull’acceleratore, vogliosa di riscatto e alla ricerca di una spinta soprattutto sugli esterni, che con Spina e Cuellar rappresentano i veri punti di forza di questa formazione. Il primo brivido arriva al 22’ ed è una palla gol clamorosa costruita dagli spallini, ma proprio Spina a tu per tu col portiere calcia centralmente vanificano un’azione bellissima, imbastita dal suo collega della fascia opposta che lo mette praticamente in porta con un filtrante. Nulla di fatto e alla mezz’ora il ritmo è sostanzialmente equilibrato: i padroni di casa mantengono il pallino del gioco, dando l’impressione di poter colpire di punto in bianco, dall’altra parte il Padova gioca di rimessa e non rinuncia ad affacciarsi dalle parti di Seri, tenendo sempre in costante allerta la difesa degli estensi che ha in Salvi il suo punto di forza. I restanti quindici minuti raccontano di Cuellar e Nikolic alla ricerca di gloria con tiri dalla distanza, senza che però l’estremo difensore padovano patisca grossi problemi. Con i veneti guardinghi che si difendono discretamente, servirebbe la classica giocata per sbloccarla e proprio nell’ultima azione del primo tempo sale in cattedra Marco Spina, tirando fuori dal cilindro una prodezza che libera dall’ansia tutta la squadra: palla ricevuta al limite dell’area, dribbling secco sull’avversario e botta di sinistro imparabile, che si stampa sulla traversa prima di gonfiare la rete. Un gran gol che manda al riposo i biancazzurri senza dubbio con più tranquillità, dopo una prima frazione che li aveva visti giocare sicuramente meglio, ma senza mai prevalere sull’avversario in modo netto.
Nel secondo tempo il Padova sembra avere un piglio più incisivo, mettendo immediatamente i brividi con un colpo di testa che sibila di poco a fil di palo quando il cronometro ha ricominciato a girare da due minuti. Gli estensi attendono e nel momento propizio provano a far male: la risposta è un gran break di Nikolic che a centrocampo ruba palla e parte con una situazione di quattro contro tre per i biancazzurri, ma come già era successo nel primo tempo, Spina spreca da buona posizione calciando alto. La gioia del raddoppio è solo rinviata di pochi minuti però, perché su un altro contropiede, condotto sempre dal protagonista di giornata Spina, l’esterno destro Alessio non sbaglia da dentro l’area, calciando a botta sicura e trovando una leggera deviazione che non lascia scampo a Gavagnani. Per il numero sette biancazzurro, finora mai del tutto in pianta stabile nei titolari, è una rete che premia una grande partita, giocata dal primo minuto sulla fascia di destra con grande qualità ed intensità. Trovato il due a zero la SPAL ha sostanzialmente la strada spianata, nonostante il Padova non voglia alzare così in fretta bandiera bianca: Salvi si supera in area piccola liberando una palla insidiosa che poteva diventare un grosso problema; mentre Seri al 25’ neutralizza un gol con una gran parata su Moro e verso la mezz’ora Borin ha troppa libertà di calciare, senza comunque creare patemi. Gli estensi allentano il pressing forse accusando anche una comprensibile stanchezza, abbassando il baricentro in attesa di colpire negli spazi lasciati aperti dai biancorossi. L’unico che sembra avere ancora energie è l’inesauribile Spina, autore al 38’ di una fuga in solitaria che per un soffio non si trasforma nel gol del week-end. Il colpo di grazia per un Padova comunque dignitoso arriva a cinque minuti dal triplice fischio, quando Cuellar apparecchia una palla deliziosa in area per Clement, il quale, entrato in campo da poco, deve solo spingere dentro per il definitivo tre a zero che rende ancora più rotonda una vittoria mai stata veramente in discussione. Gli spallini chiudono il girone d’andata come vicecampioni d’inverno, il Bologna ora comanda con due lunghezze di vantaggio ma la sfida è apertissima, aspettando la prova del nove che tra un mese le vedrà una di fronte all’altra, nella prima di ritorno.
Ora testa alla Coppa Italia per la sfida prestigiosa contro la Fiorentina, poi, una volta passate le feste, si ripenserà al campionato. Nel post partita un sorridente Marcello Cottafava commenta così: “Non si può negare che oggi i ragazzi abbiano fatto bene. Più che per rispondere alla sconfitta rocambolesca di sette giorni fa direi che la cosa migliore vista oggi è stata l’approccio alla gara, unito alle buone prestazioni messe in mostra da chi fino ad ora ha giocato di meno. E’ la dimostrazione, una volta di più, che il lavoro paga. Una grande soddisfazione in primis per loro ma anche per noi addetti ai lavori che li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Faccio i miei complimenti quindi ad Alessio, Cannistrà che non giocava da tanto e Minaj, anche lui positivo nella partita di oggi. Non basta la disponibilità e bisogna metterci anche della qualità. Oggi l’hanno messa in mostra e credo si siano tolti delle grandi soddisfazioni. Che cosa mi aspetto dalla partita di Coppa e dalla prima di ritorno in campionato? Andiamo con un passo alla volta: ci teniamo molto alla Coppa e sarà una vetrina importante contro una squadra fortissima. Va da sé che le motivazioni saranno altissime e faremo il massimo per poter passare il turno. Poi al rientro per il campionato avremmo subito lo scontro diretto, il Bologna è senza dubbio la squadra più attrezzata del campionato ma bisognerà rimanere concentrati da gennaio fino alla fine, senza mai perdere la bussola”.

SPAL-Padova 3-0 (1-0)
SPAL (3-4-3) Seri; Farcas, Salvi, Cannistrà; Martina, Uzela, Alessio (dal 20’s.t. Sare), Nikolic (dal 42’s.t. Katuma); Minaj (dal 33’s.t. Clement), Cuellar, Spina (dal 42’s.t. Mazzoni). A disp. Fallani, Biolcati, Notaristefano, Fabbri, Tunjov, De Angelis, Campi. All. Cottafava.
Padova (4-3-1-2): Gavagnani ( dal 36’ s.t. Lunardi), Borin, Antonowicz (dal 20’s.t. Carletti), Scevola, Lovato, Ruggero, Nnodim Chukwuebuka, Duse (dal 40’s.t. De Santi), Moro, Gerthoux (dal 1’ s.t. Timpanaro), Menato (dal 40’s.t. Violato). A disp. Delle Monache, Polazzon. All. Centurioni.
Arbitro: Sig. Tremolada di Monza. Ass.ti: Pizzi-Salavaglio.
Marcatori: Spina (S) al 45’p.t., Alessio (S) al 9’s.t. Clement (S) al 40’s.t.
Ammoniti: Moro (P), Spina (S), Scevola (P), Nikolic (S), Lovato (P)
Note: giornata soleggiata e serena. Campo sintetico. Recuperi: 1‘ p.t. 3-‘ s.t. Angoli 7-4



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