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L’8 dicembre, nel calendario di Leonardo Semplici, non è solamente il giorno di festa in cui, solitamente, si fa l’albero di Natale o si addobba la casa di luci e ghirlande. L’8 dicembre è anche il giorno in cui, nel 2014, il tecnico toscano prese  il posto di Oscar Brevi come allenatore della SPAL, dando origine ad una favola dallo svolgimento inimmaginabile, sicuramente neanche preso lontanamente in considerazione dalla stragrande maggioranza dei tifosi biancazzurri. Ma di tempo per celebrazioni e congratulazioni ce n’è poco, domenica alle 18 c’è la delicatissima trasferta contro il Genoa del neo tecnico Prandelli, e il pensiero di Semplici è solamente rivolto a questa sfida dal peso specifico incalcolabile: “Ringrazio tutti per questi quattro anni vissuti in maniera anche inaspettata, sono felicissimo per questo traguardo. Da quando sono arrivato abbiamo raggiunto obiettivi impensabili e li condivido con tutta: la città, la società, i miei giocatori e lo staff. La crescita è stata esponenziale, ma quello che abbiamo fatto in passato non vale nulla, ora conta quello che faremo e l’obiettivo è raggiungere la salvezza”.
Che passa inevitabilmente anche per scontri diretti come quello di domenica contro il Genoa. Che partita si aspetta a Marassi?
“Non so che tipo di reazione possa avere il Genoa, il cambio di allenatore dà sempre una scossa all’ambiente. Poi ci sono altri tipi di aspetti sui quali un tecnico che entra in corsa deve intervenire, quindi non so che situazione ci troveremo di fronte. Sicuramente so cosa metterà in campo la SPAL: dobbiamo farci trovare subito pronti e senza incertezze per far sì che sin da subito la SPAL si comporti da SPAL. Bisogna dar seguito ai recenti risultati positivi, alla fine muovere la classifica è quello che conta. Sicuramente servirà una grande partita e una grande prestazione contro una squadra di valore che sta attraversando un momento complicato. In palio ci sono punti importanti”.
Lei si presentò a Ferrara spiegando di voler vedere la sua squadra giocare a calcio. Ultimamente questo modo di interpretare le partite da parte della SPAL è stato criticato. Segno che a volte un lancio lungo è meglio di un passaggio di troppo?
“Credo che dare un’identità ben precisa alla squadra sia fondamentale. Negli anni ho richiesto certe cose che poi ci hanno portato ad avere determinati risultati. Sicuramente possiamo migliorare e non escludiamo nessuna soluzione in corso d’opera, ma il mio compito è prima di tutto quello di mettere i miei giocatori nelle condizioni di rendere al meglio delle loro possibilità. Poi dipende sempre anche dalle caratteristiche dell’avversario che ci troviamo di fronte”.
Passiamo alla conta degli indisponibili. Vitale, Thiam e lo squalificato Cionek non saranno della partita. Altre situazioni problematiche?
“Bonifazi non è al 100%, dopo la partita di Coppa Italia contro la Sampdoria ha accusato un po’ di fastidio, così come Djourou. Speriamo di recuperarlo per domenica. Chi giocherà al posto di Cionek? Vediamo”.
E’ ipotizzabile uno schieramento con Lazzari e Dickmann in campo contemporaneamente, magari con l’ex Novara dirottato a sinistra?
“A partita in corso non escludo nulla, ma in questo momento a sinistra ho Fares e Costa. Con questa impostazione tattica la SPAL è riuscita a mettere in risalto Lazzari, un giocatore che ora è sulla bocca di tutti, e snaturarci in questo momento mi sembrerebbe eccessivo”.
Che sensazioni le ha lasciato la partita di Coppa?
“Sicuramente che posso contare su Floccari, giocatore per noi importante non solo sul piano sportivo ma anche su quello umano. Dopo un periodo complicato sta ritrovando continuità e fiducia e mi auguro che possa già garantirmi le alternative di cui un allenatore ha bisogno nel momento in cui si effettua una sostituzione”.
Ha pensato a come potrebbe presentarsi in campo il Genoa dopo l’arrivo di Prandelli al posto di Juric?
“Purtroppo non ho la sfera di cristallo. Guardando la carriera di Prandelli penso possa affidarsi ad una difesa a quattro, ma non lo so. A me interessa solamente che la SPAL scenda in campo con l’obiettivo di portare a casa il risultato. In settimana abbiamo lavorato sull’aspetto mentale e su quello difensivo, che da un po’ di tempo ci sta mettendo un in difficoltà. Per una squadra come la nostra è fondamentale prendere il minor numero di gol possibile se si vuole raggiungere la salvezza”.
Valdifiori si gioca il posto con Schiattarella?
“Sta crescendo, lo abbiamo voluto, cercato, il suo percorso lo conosciamo, gli stiamo dando minutaggio e con la Sampdoria ha fatto una buona gara. Sono entrambi pronti e ora posso scegliere in base a ciò che mi serve dal 1′. Missiroli? E’ recuperato, ora stiamo cercando di recuperare tutti quanti, ma quello che mi preoccupa di più è Bonifazi, vediamo se potrà tornare al 100%”.
Nell’attacco del Genoa, oltre a Piatek, c’è Kouamé, giocatore già affrontato ai tempi della B quando indossava la maglia del Cittadella.
“Bisognerà arginare lui e i suoi compagni di reparto facendo quello che non abbiamo fatto con l’Empoli. Sabato scorso abbiamo permesso ai nostri avversari di giocare con molta calma. Nelle zone nevralgiche del campo, invece, voglio vedere una SPAL determinata e vogliosa, ma soprattutto corta per limitare le qualità del Genoa in tutte le fasi della partita”.
Dopo il 2-2 con l’Empoli ha trovato una squadra più motivata per come è arrivato quel pareggio o amareggiata per non aver interpretato al meglio una partita molto importante?
“Sicuramente, quando si allena una squadra che si deve salvare e ci si imbatte in delle difficoltà, va sempre preso l’aspetto migliore. Avvilirsi non ha senso, io penso sempre positivo per analizzare bene quello che è successo. Con l’Empoli non abbiamo fatto una buona partita, è vero, e nel primo tempo siamo andati spesso in difficoltà. E’ giusto essere consapevoli della prestazione non brillante, ma anche continuare a vedere il bicchiere mezzo pieno e tirar fuori il meglio dai nostri giocatori, magari per tutti i 90′. I ragazzi possono vivere certe situazioni anche in base a quello che percepiscono dall’esterno, dai giornali, dai media e così via. Per un po’ è sembrato che quella control’Empoli fosse la partita che avrebbe deciso la nostra stagione. Bisogna migliorare anche nella gestione di queste situazioni, bisogna accettare critiche e sconfitte, ma senza farsi condizionare perché siamo un gruppo di professionisti, tutti uniti verso un’unica direzione. Quindi facciamo tesoro di tutto questo e pensiamo a migliorare, fermo restando che siamo consapevoli di quali siano i nostri punti di forza. La classifica ad oggi è positiva, checché se ne dica, e non c’è motivo per fermarsi troppo a lungo sui malumori. Poi chiaro che bisogna concentrarsi per portare a casa più punti possibili, ma gli ostacoli fanno parte del percorso di una stagione. Qualche risultato positivo, come ad esempio la vittoria contro la Roma all’Olimpico, aveva illuso qualcuno che si potesse raggiungere l’obiettivo con notevole anticipo, ma noi sapevamo che sarebbe stata dura e quindi non possiamo andare in difficoltà per queste cose. L’unità è determinante per noi perché la Serie A per Ferrara e la SPAL è una cosa bellissima, io mi sento un po’ il comandante di questa avventura e dico che dobbiamo stare sereni, ma con la voglia di migliorarci sempre di più”.
 



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