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Battaglia doveva essere e battaglia è stata: la SPAL esce sconfitta da Bergamo, ma lo fa a testa alta, dopo essere passata in vantaggio in avvio di partita ancora una volta con Petagna. Un secondo tempo di grande spessore dei padroni di casa ha messo alle corde i biancazzurri, che alla fine hanno ceduto sul contropiede avviato da Ilicic, rifinito da Hateboer e chiuso da Zapata.

VIVIANO 6,5 – Arriva ovunque, anche in maniera stilisticamente rivedibile, ma il salvataggio di piede su Gomez dopo 20′ vale la trasferta. Infonde sicurezza ad un reparto che dal suo arrivo ha alzato l’asticella della concentrazione e nulla può sulle reti atalantine.

CIONEK 5,5 – Fino all’1-1 sembrava aver preso le misure a Zapata, e anche in maniera solida. Poi l’imbucata di Castagne per il colombiano lo trova colpevolmente fuori tempo e la frittata è fatta. Anche sul raddoppio di Zapata non è lesto a sufficienza chiudere la strada all’avversario a centro area, in collaborazione con Vicari. Apprezzabile invece il suo sostegno all’azione offensiva.

VICARI  6,5 – Torna titolare dopo due partite, addirittura con la fascia da capitano al braccio per via delle assenze di Felipe (squalificato) e Antenucci (in panchina) e si scrolla di dosso la polvere delle ultime settimane. Prestazione di grande concretezza: oltre a qualche pezza piazzata qua e là si prende addirittura il lusso di limitare al minimo lo strapotere fisico di Zapata. Anche lui non irreprensibile sull’azione del 2-1, è l’unica macchia.

BONFAZI 6 – La solita precisione, sia in marcatura sia a difesa della profondità, su un lato di campo in cui sfrecciano Ilicic e Hateboer. Arriva tardi su Ilicic in occasione dell’1-1, ma la colpa non sembra essere del tutto sua (dal 38′ s.t. FLOCCARI ng – Al 93′ gli passa davanti un pallone in stile Vicenza 2017, ma il rimbalzo lo inganna e la magia svanisce)

LAZZARI 5,5 – La SPAL trova il vantaggio nei primi minuti di gioco e la sua partita cambia radicalmente impostazione. Meno sortite offensive, ma almeno tre chiusure da difensore consumato nella propria area di rigore. Certo, manca il consueto rifornimento di cross che ci si aspetta da lui.

KURTIC 6 – Acclamato dai suoi ex tifosi nel prepartita, se li ritrova tutti contro durante la partita. Il motivo è presto spiegato: gioca come se non ci fosse un domani, appellandosi alla sua esperienza e alla “trivela” che regala a Petagna un gol già fatto. Poi poco altro, ad essere onesti, ma la zampata l’ha comunque lasciata.

MISSIROLI 7 – Padrone del centrocampo in ogni singola occasione in cui si trova a dover impostare, ma anche in fase di interdizione è prezioso. Viene confermato nella nuova posizione di regista e trova modo per sorprendere ancora, dando il via all’azione del gol di Petagna con un filtrante per Kurtic preciso e calibrato.

VALOTI 6,5 – Con l’immediato vantaggio spallino cambiano anche i suoi compiti e dall’abile incursore qual è si trasforma in un interdittore di grande qualità, mostrando anche una certa duttilità in fase difensiva. Spezza il gioco e i nervi dell’Atalanta, confermando i progressi dell’ultimo mese (dal 26’s.t. MURGIA 5,5 – Entra nel momento più complicato, quando l’Atalanta alza il ritmo. Finisce nel vortice senza riuscire a entrare veramente in partita).

COSTA 5 – Tanto impegno e tanta generosità, in mezzo anche qualche chiusura efficace, ma è dalla sua parte che l’Atalanta sfonda con maggior frequenza. Non pervenuto in chiusura su Ilicic nell’azione dell’1-1, mentre sul raddoppio atalantino viene letteralmente bruciato da Hateboer.

PETAGNA 7 – L’emozione per l’ovazione ricevuta dall’Atleti Azzurri d’Italia appena prima dell’inizio della partita è ben presto archiviata, perché il 37 ci mette appena 8′ per firmare la sua ottava rete in campionato (terza contro la sua ex squadra). Peccato per la sconfitta, avrebbe meritato di festeggiare in altra maniera il ritorno a Bergamo (dal 35′ s.t. ANTENUCCI 5,5 – Combina poco).

PALOSCHI 6 – Quanta corsa, quanto pressing, quanto sbattimento. E’ una zanzara, e per poco non si trova nelle condizioni di segnare lo 0-2 ai suoi ex compagni. E’ l’unico acuto in una partita non perfetta, ma sicuramente non insufficiente.

SEMPLICI 6,5 – Pronti via e arriva il gol di una SPAL a cui era stato impartito l’ordine d’attacco fin dall’inizio. Riceve buone risposte dal classico 3-5-2 con Missiroli regista, ma viene tradito da un paio di errori dei singoli che portano ad altrettanti gol (entrambi in contropiede) dell’Atalanta. Prova a pescare forze fresche dalla panchina, ma il forcing finale non arriva, al contrario della sconfitta che chiude la striscia positiva a tre partite.

foto: Marco Cerescioli



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