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E’ incredibilmente tranquillo Simone Colombarini quando si presenta in zona mista per commentare la partita persa in maniera surreale dalla SPAL contro la Fiorentina. Ovviamente tutte le attenzioni sono rivolte all’episodio dell’annullamento del gol del vantaggio spallino e la concessione del rigore ai viola. Questa la disamina del patron: “Questo è il bello e il brutto del VAR. Purtroppo è andata così, c’è anche poco da commentare. Vedo ancora confusione su quando deve essere utilizzata la tecnologia. A noi hanno sempre detto che in situazioni dubbie non deve intervenire e questo mi sembrava un episodio dubbio. E’ la prima volta che capita di andare dal gol di una squadra alll’annullamento con rigore per l’altra. Da quel momento la partita è cambiata, avremmo dovuto rimanere più freddi, ma capisco lo stato d’animo dei giocatori perché non era facile restare concentrati. Peccato perché avevamo giocato bene, il pareggio sarebbe stato un risultato giusto e il 2-1 lo avevamo anche fatto. Resta la buona prestazione contro una squadra più forte e più rapida nelle individualità che ci ha messo in difficoltà, ma siamo stati bravi a rimanere attaccati alla partita. Poi si può vincere o perdere, ma uscire dal campo sconfitti in questa maniera lascia veramente l’amaro in boccaI quattro sol subiti? Sapevamo che la Fiorentina è una squadra veloce e quando ci siamo trovati sotto le possibilità di raddrizzarla erano veramente poche. Ma in quei momenti non è tanto l’atteggiamento tattico a fare la differenza, quanto quello che può passare per la testa dei giocatori, che dopo aver festeggiato per tre minuti un vantaggio si sono ritrovati sotto 1-2. E’ così, c’è poco da fare“.

Poi Colombarini sposta l’attenzione sul regolamento: “Non so se chi decide come deve funzionare il VAR prenderà delle scelte anche in base ad episodi così eclatanti. Ripeto, sono contento della prestazione della SPAL, i giocatori hanno fatto bene. Dobbiamo voltare pagina immediatamente, ma sono sicuro che giocando così vinceremo tante altre partite. La classifica ci vede ancora in vantaggio rispetto alle nostre concorrenti principali e guardiamo a questo. Troppo spazio alla tecnologia nel calcio? Il problema è che bisogna mettere delle regole e oggi l’unica discrezione che rimane riguarda quanto sia grave o meno la decisione di Pairetto di non fischiare il rigore per la Fiorentina. L’errore, a mio parere, non era chiaro come il protocollo VAR dice che dovrebbe essere: il contatto c’è, ma il giocatore viola si era già liberato della palla per metterla in mezzo, tra l’altro in una zona presidiata dai nostri uomini. E’ un fallo chiaro? Per me no, poi se invece le dinamiche da valutare sono altre bisogna che chi di dovere rifaccia il giro delle squadre e spieghi come stanno le cose, perché in questo caso il VAR a mio parere non sarebbe dovuto intervenire. Non c’era certezza di aver commesso un errore. Se si può migliorare? Sì, ma la discrezionalità deve rimanere sempre. Ok l’uso del VAR sulle situazioni oggettive come il fuorigioco, l’abbiamo provato anche sulla nostra pelle, ma in questo caso l’arbitro non aveva ravvisato un fallo che non è così palese da considerare il suo mancato fischio un errore grave. Arbitri protetti dal VAR? In questo modo i direttori di gara potrebbero anche non fischiare mai e andare a rivedere un episodio solamente su segnalazione di chi è seduto davanti al monitor, sarebbe una cosa assurda. Questa era una responsabilità che doveva prendersi Pairetto. Se non aveva giudicato falloso il contatto era giusto andare avanti. Se avesse fischiato subito il rigore si sarebbe certamente discusso a lungo, ma non sarebbe mai successa una cosa così grave come quella che poi è capitata. In questo modo ne risente il gioco del calcio in generale“.



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