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In principio furono le temibili Pisa e Maceratese. Poi vennero Hellas Verona e Frosinone. Poi una mezza dozzina di squadre di serie A, dal Crotone in su. E infine l’idea che giocare gli scontri diretti in trasferta con Parma, (ancora) Frosinone ed Empoli precludesse alla SPAL la possibilità di salvarsi di nuovo. La storia alla fine ha detto che erano tutte preoccupazioni consistenti come la proverbiale casa di ghiaccio con i termosifoni accesi.

A Leonardo Semplici è stato spesso rinfacciato di essere un allenatore che fatica negli scontri diretti, ma queste (quasi) due stagioni di serie A hanno dimostrato che il teorema non sta più in piedi. I balbettii degli anni di serie C e serie B (con campionati comunque stravinti!) sono stati rimpiazzati da un saggio di senso pratico che dovrebbe far desistere anche i più scettici.
Andiamo a ritroso, partendo dall’attualità: a questa SPAL mancano ancora tre incroci con squadre della colonna destra della classifica (Genoa, Chievo, Udinese) e già ora il bilancio è di tutto rispetto. 5 vittorie, 5 pareggi, 1 sconfitta. 20 punti in cassaforte su 33 possibili con le concorrenti per la salvezza, il 60%. L’unico KO (peraltro pesante) è arrivato in casa col Frosinone, in una partita dall’andamento abbastanza bizzarro.
Per il resto nel bilancio ci sono 4 vittorie in trasferta (Bologna, Parma, Frosinone, Empoli) che fanno della SPAL una squadra decisamente pericolosa fuori dal Paolo Mazza.

Giusto per dare una proporzione: nell’attuale campionato i biancazzurri hanno vinto lo stesso numero di partite esterne di Milan e Sampdoria (5) e addirittura stanno facendo meglio del Torino (4) che attualmente lotta per un posto in Champions League. Roma (battuta all’Olimpico) e Lazio sono a quota 6, non proprio irraggiungibili. E pensare che in avvio di girone di ritorno c’era chi si preoccupava di dover raccogliere punti lontano da Ferrara…

Ma anche nella scorsa stagione, a conti fatti, la SPAL non se la cavò poi così male. 6 vittorie, 4 pareggi, 4 sconfitte. Punti disponibili 42, guadagnati sul campo 22 (52%). Anche in questo caso nell’almanacco rimangono tre vittorie – tutte fondamentali – conquistate in trasferta. Benevento, Crotone, Verona. Quando si doveva vincere, la SPAL ha vinto, steccando semmai qualche appuntamento casalingo (Crotone, Cagliari e Chievo). In fondo si trattava solo di avere un po’ di fiducia in questa SPAL e nei suoi uomini: dall’ultima volta in cui le aspettative sono state tradite – se così si può dire – è passato un bel po’ di tempo. Almeno quattro anni e mezzo. Quasi da far pensare d’essere stati abituati talmente (troppo) bene da non riuscire a rendersene completamente conto.



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