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E’ SPAL-Genoa la partita che potrebbe mettere definitivamente al riparo la formazione biancazzurra da ogni calcolo relativo alla corsa salvezza. Con l’Empoli a -9 e impegnato nel primo pomeriggio di sabato contro il Bologna in una vera e propria ultima spiaggia, la squadra di Semplici punta a vivere un weekend da protagonista, ma l’insidia è dietro l’angolo. Davanti al pubblico del “Mazza” l’obiettivo è conquistare i tre punti, ma anche il Genoa del traballante Prandelli ha un bisogno disperato di ossigeno e, nonostante il ruolino di marcia da retrocessione dell’ultimo mese, dovrà tirare fuori l’orgoglio per non peggiorare ulteriormente la sua posizione in classifica.

Mister, sfatati tutti i tabù resta quello degli sconti diretti in casa.
“Sicuramente vogliamo dare continuità a quelle che sono state le ultime prove sotto il profilo tattico e del risultato. Puntiamo a fare una grande partita contro una squadra esperta affamata di punti”.

Che Genoa si aspetta? I recenti avvenimenti parlano di un ambiente agitato e privo di tifosi al seguito per un’aperta contestazione al presidente Preziosi.
“Quando succedono queste cose poi possono nascere problematiche. Bisogna vedere come lo spogliatoio reagirà a questa situazione, domenica allo stadio mancherà una tifoseria calda e spero che questo possa volgere a nostro favore. Noi comunque guardiamo in casa nostra, vogliamo fare una grande prestazione e ho visto un po’ troppo entusiasmo attorno a noi: certo, fa bene, ma vogliamo restare coi piedi per terra perché non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo”.

Fares è acciaccato. Sarà della partita?
“E’ recuperato, valuteremo il problema alla caviglia fino all’ultimo ma è a disposizione.

Il CT dell’italia Mancini ha inserito ben cinque giocatori spallini tra i convocati per lo stage a Coverciano del 29-30 aprile.
“E’ una grossa soddisfazione che rende merito al lavoro della società e di tutto lo staff per la crescita di questi ragazzi. Cinque giocatori in azzurro è motivo di vanto, non dimentichiamoci che fino a pochi anni fa eravamo in serie inferiori”.

Torniamo alla SPAL. La salvezza è ormai cosa certa. Teme un calo di attenzione?
“Io sono uno che non si accontenta mai e i miei giocatori devono pensarla alla stessa maniera. Servono pochi punti per far sì che la matematica sia dalla nostra parte e in ogni caso noi vogliamo sempre migliorarci e provare cose che magari nel girone d’andata non ci sono riuscite. Cerchiamo certezze per noi e soddisfazioni per la nostra gente”.

Che partita si aspetta di dover affrontare?
“Una gara tirata. Noi sotto l’aspetto motivazionale non possiamo fallire l’appuntamento, il Genoa è una squadra forte ed esperta. Voglio attenzione da parte dei miei giocatori, non facciamoci condizionare dalla classifica dell’avversario”

Confermerà la formazione che ha vinto ad Empoli?
“In linea di massima sì. Stiamo bene, chi è entrato in campo è stato determinante per il risultato e questo conferma l’importanza del nostro gruppo, che spesso è andato oltre quelli che sono i nostri valori. Felipe o Regini? Sono le due alternative che ho per sostituire Cionek”.

Poche settimane fa disse che per salvarsi sarebbero bastati 37/38 punti. Ha cambiato idea dopo i recenti risultati? “No, credo che possano bastare, ma noi vogliamo farne altri per sicurezza”.

Guarderà Bologna-Empoli sabato pomeriggio?
“Non so che tipo di risultato augurarmi, e comunque quando si spera in una cosa puntualmente avviene il contrario, quindi è bene che pensi solo ed esclusivamente alla mia squadra”.

Si aspettava un calo simile del Genoa? Insieme alla SPAL è pur sempre l’unica squadra che in campionato ha battuto la Juventus.
“No, non me l’aspettavo perché ha singoli dal valore sufficiente per permetterle di non dover lottare per la salvezza. Ma da fuori si può leggere male la situazione, perciò preferisco non parlare degli altri perché non conosco bene le dinamiche”.

Di recente si è rivisto il “fattore Paolo Mazza”. Quanto c’è stato del suo lavoro nella testa dei ragazzi?
“Tutti noi ci chiedevamo quale fosse il motivo per cui non riuscissimo ad arrivare alla vittoria in casa dopo il successo sull’Atalanta. Il nostro pubblico è sempre stato un valore aggiunto e quindi eravamo dispiaciuti. Per errori, sfortuna e bravura degli avversari la vittoria è mancata spesso, ma analizzando le partite avremmo potuto invertire la marcia anche prima della gara interna contro la Roma. Ma i nostri tifosi non ci hanno mai abbandonato e questa è la cosa più importante e la vicinanza tra gruppo e tifosi è una garanzia”.

Petagna recentemente ha dichiarato che la svolta c’è stata quando i giocatori si sono guardati negli occhi e hanno deciso di essere più aggressivi in campo.
“Doveva essere questa l’impostazione della SPAL sin da inizio campionato. Sicuramente di recente siamo riusciti ad esprimerci con più intensità e qualità in fase di non possesso e abbiamo messo in atto quello che abbiamo provato sin dal ritiro”.

La rimonta di Parma può essere vista come chiave di volta della stagione?
“In verità in quasi tutte le partite abbiamo offerto delle buone interpretazioni, anche a livello di aggressività. Magari in alcune situazioni è mancato l’approccio, quello sì. Poi i risultati negativi spesso mascherano quello che si è veramente visto in campo”.

Ha un altro anno di contratto con la SPAL. Resterà anche nella prossima stagione?
“I presupposti ci sono tutti. Poi, come alla fine di ogni anno, ci siederemo a parlare ma se tutti saremo d’accordo non vedo impedimenti per continuare insieme”.



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