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Se c’è qualcosa che non mancherà nei prossimi mesi della vita di Alessandro Murgia sarà l’azione. Il giovane centrocampista si prepara a concludere il suo positivo periodo di prestito a Ferrara con la speranza di saltare parte delle ferie, in modo da prendere parte all’Europeo Under 21 in programma dal 16 al 30 giugno. In quel periodo Lazio e SPAL si parleranno per capire se ci saranno i margini per una conferma in biancazzurro e nel frattempo arriverà anche il primogenito della famiglia Murgia.

Nella testa del numero undici però c’è solo il presente: “Restano tre partite, per pensare al resto ci sarà tempo più avanti. Conquistare la salvezza con la SPAL è stato come vincere un campionato, non credo che le emozioni sia più di tanto diverse. Per arrivare decimi dovremo giocare come abbiamo fatto di recente, con la stessa mentalità e consapevoli della nostra forza. Non nego che mi piacerebbe riuscire anche segnare un gol, ci sto provando ma ancora non è arrivato. Non è un fissazione, l’importante è che li faccia la squadra“.

In compenso Murgia ha iniziato a mettere a referto i primi assist da calcio piazzato, servendo a Felipe un paio di palloni davvero invitanti nella partita col Chievo: “In settimana abbiamo provato queste soluzioni e il mister ha voluto darmi fiducia. Direi che è andata bene, ma non voglio certo rimpiazzare Jasmin (Kurtic, ndr) come tiratore. Se ha funzionato è anche merito dei compagni che si sono mossi bene in area. Felipe non mi ha pagato una cena (ride, ndr), ma non ce n’è comunque bisogno: sono solo contento per lui se è riuscito a fare gol grazie a me“.

Il centrocampista romano sa di aver conquistato la stima dei suoi nuovi tifosi e dimostra di ricambiare l’affetto che sta ricevendo: “I tifosi sono straordinari, ogni volta al Mazza è un’emozione. Rappresentano davvero il dodicesimo uomo in campo e anche a Verona ci hanno fatto sentire come se fossimo a casa. Ci danno senz’altro una marcia in più“.
Ora il tema è relativo al futuro: “Sinceramente non ci sto pensando. Si vedrà in estate e dovranno parlarsi le società per poi sentire il mio procuratore. Non nego di trovarmi bene qui: il gruppo è fantastico, la città bellissima, la società molto solida. Sono venuto a Ferrara con l’obiettivo di fare bene questi sei mesi e rilanciarmi e il mio bilancio personale è più che positivo. Questo era l’ambiente che cercavo e sono contento di aver fatto questa scelta. Però nel calcio non si sa mai cosa può succedere, per cui vediamo“.



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