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Quello con lo speciale serie A di Sportweek è un appuntamento classico dell’estate calcistica italiana, anche se l’inizio agostano – sfasato col calciomercato – ha un po’ stravolto i suoi criteri di realizzazione nel corso degli anni, conferendogli un valore predittivo abbastanza relativo. Fatto sta che da più di quindici anni il settimanale della Gazzetta dello Sport fa una radiografia completa alle venti squadre di serie A, non solo a uso e consumo dei fantacalcisti, per provare a tratteggiare il campionato che verrà.

Per la terza stagione consecutiva nella guida assemblata dalla rosea c’è anche la SPAL, che viene inserita nella fascia delle squadre più deboli del campionato assieme alle neopromosse Brescia, Lecce ed Hellas Verona, oltre che con l’Udinese. Un gradino più in alto si trovano Bologna, Fiorentina, Genoa, Parma e Sassuolo. La classe media è formata da Cagliari, Sampdoria e Torino, mentre nel piano appena sotto all’Olimpo vengono collocate Atalanta, Lazio, Milan e Roma. Tre le squadre che secondo Gazzetta si contenderanno il titolo: Juventus, Napoli e Inter.

La guida sottolinea come alla vigilia della prima di campionato la SPAL sia ancora incompleta (“ha bisogno di tre pedine: un attaccante di manovra, un difensore e soprattutto un esterno sinistro”), definendola un “cantiere aperto” nel quale ordine e compattezza saranno fondamentali per partire col piede giusto.

Come punto forte viene collocato mister Semplici: “Non gode delle attenzioni mediatiche riservate ai colleghi della stessa scuola tattica, ma la sua SPAL è una squadra organizzata e ostica, per la capacità di raggrupparsi in venti metri e di pressare compatta in ogni zona del campo”.

Il punto debole sarebbe invece la mancanza di fantasia in organico: “La SPAL ha un gruppo di buoni giocatori, nessuno dei quali però ha il guizzo capace di cambiare la partita. Per portare a casa la vittoria deve perciò puntare sulla capacità di creare superiorità numerica sulle fasce da dove mettere cross in area“.

L’elemento da tenere d’occhio invece è Alessandro Murgia: “Due anni fa ha deciso la Supercoppa contro la Juve e chi lo ha allenato nelle giovanili della Lazio lo paragona addirittura a Veron. Fatto sta che a 23 anni ha in mano le chiavi del centrocampo spallino“.



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