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Gennaio, come al solito, sarà il mese dei due fronti: quello – fondamentale – del campionato e quello altrettanto importante del calciomercato. Le feste natalizie stanno per andare in archivio con il turno d’Epifania (il 18° del campionato) e già la prestazione della SPAL contro l’Hellas Verona darà qualche indizio sull’approccio che la squadra intende adottare nel nuovo anno per andare a caccia della terza salvezza consecutiva.

IL CAMPO
La preparazione in vista del match casalingo contro gli scaligeri è stata tutto sommato serena, voci su Kurtic a parte (se ne parla più avanti). La SPAL ha lavorato praticamente senza sosta dal 28 dicembre per rimettere benzina nel proprio motore. Semplici può contare su gran parte dell’organico, eccezion fatta per i lungodegenti Fares e D’Alessandro (pur in miglioramento), l’escluso Sala e l’ancora convalescente Reca (fuori ormai dal 4 dicembre). Di Francesco è pronto per riprendersi il posto da titolare in attacco, al fianco di un Petagna apparso mai così motivato come ora.  Attorno a Di Francesco si concentrano notevoli aspettative: finora è stato l’unico altro attaccante della rosa in grado di fornire un contributo concreto di gol (2 in 6 partite da titolare) e la speranza è che i suoi muscoli reggano un pochino meglio, in attesa di rinforzi nel reparto avanzato.

IL MERCATO
I trasferimenti sono ufficialmente aperti dal 2 gennaio e come per ogni sessione riguardante i biancazzurri servirà una certa pazienza. Le ragioni sono le solite: il budget è ristretto e le quotazioni dei giocator, nella maggior parte dei casi, sono spropositate. In casa SPAL le idee sugli interventi necessari non mancano, ma prima bisognerà lavorare alle uscite. La prima potrebbe essere quella di Moncini (1996). L’attaccante è conteso da almeno mezza dozzina di squadre in serie B, con Benevento e Frosinone che finora si sono rivelate essere le più decise, oltre che le più disposte a mettere sul piatto cifre significative (si parla di una forbice che oscilla tra i 2,5 e i 3,5 milioni). Una partenza definitiva del numero 9 potrebbe rappresentare uno dei sacrifici necessari per alzare il livello del gruppo a disposizione di Semplici, a maggior ragione se la SPAL dovesse effettivamente riuscire a mettere le mani (in prestito) su un giocatore come Pinamonti (1999), attualmente un po’ in difficoltà al Genoa.

Quello di Moncini potrebbe non essere l’unica cessione economicamente rilevante. Ormai da dieci giorni non si fa che parlare di una possibile partenza di Kurtic (1989), inseguito da Genoa e soprattutto Parma. Lo sloveno già da tempo sembra lontano dalla sua versione migliore sul campo e spifferi assortiti riferiscono di una sintonia progressivamente affievolita nei confronti dell’ambiente biancazzurro. Per quanto Kurtic sia uno dei capitali tecnici e morali dell’attuale SPAL, non sorprenderebbe vederlo partire, a maggior ragione se una delle pretendenti sborsasse una cifra congrua con quello che fu l’investimento per prelevarlo dall’Atalanta nel gennaio 2018 (poco più di 5 milioni di euro). Va da sé che una simile partenza dovrebbe essere poi compensata da un innesto (o due) in grado di compensare adeguatamente l’assenza di un giocatore di simile peso.

Restano poi da capire i destini di Sala (1991, accantonato ormai da inizio dicembre), Salamon (1991) e Jankovic (1995): tre giocatori che per ragioni diverse non hanno minimamente inciso sulla stagione biancazzurra.