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Nemmeno la partita di oggi contro il Verona è riuscita a spezzare la tradizione negativa negli scontri diretti casalinghi che quest’anno sta complicando la stagione della SPAL. Le buone sensazioni che la vittoria di Torino aveva lasciato sono così sparite nuovamente, con Leonardo Semplici che si è presentato ai cronisti con la solita assunzione di responsabilità.

Queste sono partite che si decidono sugli episodi e in avvio ne abbiamo concesso qualcuno di troppo, prima su un rinvio del portiere recuperato da Igor e poi sulla palla prima recuperata e poi persa da Kurtic, oltre ovviamente al gol. Una squadra che lotta per la salvezza, indipendentemente dalla bravura dell’avversario, non può concedere questi vantaggi, sennò poi diventa difficile recuperare. Credo che fino a quando siamo rimasti in dieci la squadra abbia fatto quello che doveva, poi tutto è cambiato. Abbiamo subito delle occasioni, ma avendo qualche opportunità per pareggiare, anche in inferiorità numerica. Però purtroppo facciamo fatica a far gol. Tutte queste cose rendono difficile fare il risultato che volevamo e potevamo fare. Cosa mi aspetto ora? Nulla di particolare, di continuare a lavorare e migliorare il gruppo, poi altre cose non toccano a me“.

Le problematiche le conoscevamo prima della partita di Torino e non è una vittoria a poterle cancellare. Sicuramente quello era un risultato che doveva darci uno spirito e una serenità diverse per affrontare una sfida come quella di oggi in cui contava molto di più il risultato che la prestazione. In questa partita sono stati fatti errori da parte di tutti, in primo luogo dall’allenatore. Parlo di errori dell’allenatore perché visto il risultato ed essendo il responsabile della squadra può darsi che qualcosa non sia stato fatto nel modo corretto. Per le mie idee e per quello che vedo in settimana credo la partita sia stata preparata nel modo giusto, poi chiaramente il risultato dice qualcosa di diverso. Ma come dico sempre a loro, quando si perde la colpa è del mister e ci metto la faccia“.

Non sono deluso dalla prestazione di qualcuno in particolare, ho sempre cercato, anche nelle stagioni precedenti, di dare a tutti delle opportunità e, anche se quest’anno le cose non stanno andando bene, se faccio giocare qualcuno è perché ha la mia fiducia. Certo, penso che alcuni abbiamo le possibilità per fare meglio. L’entrata che ha portato all’espulsione di Tomovic non mi sembrava da rosso, ma non ho ancora rivisto l’episodio e probabilmente si è trattato di un intervento esagerato per quello che era il momento della partita. Non mi sento di condannarlo, in campo si reagisce in maniera diversa e ci può stare un’entrata un po’ più massiccia. Sicuramente, però, dare questi vantaggi agli avversari, rende poi tutto più complicato”.

Ho scelto Paloschi dal primo minuto anziché Di Francesco perché a Torino questo undici aveva fatto molto bene e ho voluto dar loro fiducia, anche considerando che Di Francesco, a gara in corso, poteva essere l’arma in più per vincere. Kurtic, invece, è sceso in campo nonostante le voci di mercato perché si sta allenando bene e finché è qui per noi è un giocatore molto importante”.



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