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Non si può sempre vincere segnando valanghe di gol e regalando emozioni per tutto l’arco dei novanta minuti di gioco: ogni tanto basta anche un 1-0 tirato, complicato e per nulla scontato. Raggiunto con caparbietà e tenacia. La settima vittoria consecutiva della SPAL Primavera arriva dopo una partita sofferta e combattuta contro lo Spezia sesto in classifica, giunto a Ferrara in cerca di risultati, puntando sull’agonismo e sull’intensità, senza però aggiungere nient’altro. Gli spallini attendono e mettono i tre punti in cascina verso la fine, sfruttando un errore degli avversari e dimostrando di aver raggiunto una mentalità da “grande”, che legittima pienamente il secondo posto nel campionato. Con il Milan primo in classifica che viaggia a ritmi insostenibili per chiunque altro, da qui fino a maggio la missione per i ragazzi di Fiasconi sembra essere ben chiara: mantenere su questi standard elevati il livello di prestazione per arrivare prontissimi nelle partite decisive dei play-off, cioè quelle che valgono l’intera stagione.

Dicevamo dell’agonismo dello Spezia: i liguri partono carichi a mille fin dal primo minuto di gioco, anche se la SPAL è ormai matura per non farsi intimorire da una partenza avversaria migliore rispetto a quanto ci si potesse aspettare. Gli ospiti vengono lasciati sfogare fino ad un certo punto del campo e le ripartenze che sembrano pericolose si fermano sempre poco fuori dal limite dell’area estense. Dal canto loro gli spallini non soffrono, ma non fanno nemmeno soffrire: troppo lenti una volta passata la metà campo e in difficoltà a contrastare la grinta ospite su ogni singolo pallone giocato. Una grinta che resta però fine a sé stessa, data la produzione offensiva pressocché inesistente dei bianconeri. Di spettacolo se ne vede poco e arrivati alla mezz’ora il risultato è bloccato sullo 0-0: Meneghetti neutralizza senza problemi l’unico tiro importante (di Marinelli) al minuto 32’ , poi, tra un contrasto e l’altro, si chiude uno dei primi tempi più noiosi visti quest’anno in via Copparo. Per la SPAL c’è solo una conclusione verso la porta ospite ad opera di Horvath: un dato emblematico che sottolinea la giornata opaca del tridente completato dal solito Babbi e dallo spagnolo Cuellar.

Al rientro la musica, almeno inizialmente, non sembra essere cambiata. Poi, improvvisamente, tra le nuvole ecco spuntare un raggio di sole con una super occasione creata dalla SPAL, che tuttavia non basta a portare in vantaggio i padroni di casa: Cannistrà si spinge in proiezione offensiva e dopo un paio di rimpalli calcia di prima intenzione da fuori area: il portiere avversario Angeletti si oppone alla grande con la complicità del palo esterno. È la miccia che accende parzialmente (e finalmente) la sfida, con i padroni di casa che iniziano a stazionare con discreta costanza nella metà campo spezzina alla ricerca del vantaggio. Prima Cuellar ci prova dal limite con un destro secco ma poco angolato, poi tocca al suo compagno Teyou chiamare ancora alla parata il numero uno dello Spezia, in entrambi i casi bravo a bloccare il pallone. Mister Fiasconi capisce che serve aumentare il peso specifico dell’attacco mandando in campo sia Ellertsson sia Minaj, e proprio quest’ultima mossa si rivela vincente ad un quarto d’ora dal fischio finale. Lo Spezia ci mette del suo a complicarsi la vita con una palla sanguinosa persa a centrocampo, consegnando una ripartenza imperdibile alla SPAL che viene sfruttata alla perfezione: Babbi corre verso la porta e cede a Cuellar, che a sua volta allarga sulla destra per l’accorrente Minaj; L’albanese si conferma risorsa preziosissima dalla panchina e batte con un destro di prima intenzione Angeletti, siglando la seconda rete di questo campionato nonché la seconda, a conti fatti, decisiva per le sorti della sua squadra, dopo quella realizzata nel 2-1 alla Cremonese più di due mesi fa. I dieci minuti finali non consentono allo Spezia di imbastire una reazione che possa ristabilire l’equilibrio, un po’ per l’attacco quasi mai in partita e un po’ per il serbatoio di benzina dei liguri, ormai completamente esaurito. Il triplice fischio sentenzia la vittoria della squadra che ha giocato mettendoci la testa e la furbizia, qualità che alla lunga vincono sempre sulla mera forza fisica.

Nel post partita Luca Fiasconi si gode il momento quasi perfetto della sua squadra, augurandosi di mantenere il trend vincente fino alla fine dell’anno: “Sembra un paradosso, ma quando vieni da sei vittorie consecutive le squadre avversarie, specialmente a quest’età, giocano sempre con un piglio diverso, più aggressivo e più tenace. Abbiamo trovato delle difficoltà e penso che se avessimo giocato questa gara a settembre saremmo usciti sconfitti. Abbiamo concesso poco, ma fatto un po’ di fatica davanti, poi siamo stati bravi a trovare il gol che ci consente di allungare la striscia di successi e mantenere altissimo il morale. Ora ricarichiamo le pile e andiamo a Venezia, senza pensare di aver raggiunto il 100% delle nostre possibilità: possiamo crescere ancora e non dobbiamo accontentarci dei grandissimi progressi esibiti fino ad ora”.

SPAL-SPEZIA 1-0 (pt 0-0)

SPAL (4-3-3): Meneghetti; Valesani, Peda, Cannistrà, Alessio; Teyou (dal 15’s.t. Ellertsson), Zanchetta (dal 41’s.t. Kryeziu), Sare; Horvath (dal 15’s.t. Minaj), Babbi, Cuellar (dal 15’s.t. Farcas). A disp. Galeotti, Maksymowicz, Spina, Uddenas, Iskra, Guerini, Campagna. All. Fiasconi.

SPEZIA (4-3-3): Angeletti; Cerretti, Bertacca, D’Angelo, Bellotti (dal 35’ s.t. Continella); Russotto (dal 32’s.t. Ciccarelli), Nobile, Marianelli; Bachini, Baracchini, Gaddini. A disp. Calzetta, Franzoni, Catapano, Luscik, Andreani. All. Pierini.

ARBITRO: Sig. Alberto Ruben Arena di Torre Del Greco. Ass.ti Porcheddu-Bahri.
MARCATORI: Minaj (SPA) al 28’ s.t.
AMMONITI: D’Angelo (SPE), Baracchini (SPE), Babbi (SPA), Cannistrà (SPA), Zanchetta (SPA), Bachini (SPE)
NOTE: Campo sintetico. Giornata fredda e nuvolosa. Recuperi: 0’p.t. – 3’ s.t. Angoli: 3-7



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