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Per quanto preventivabile, all’Olimpico la SPAL incassa una sconfitta pesantissima per mano di una Lazio a tratti dominante. Stona però l’atteggiamento dei biancazzurri, bucati per quattro volte solo nel primo tempo a causa di una prestazione preoccupante per livelli di passività.

VOTO DI SQUADRA: 4,5 – Un avvio promettente e una discreta reazione dopo lo 0-1, ma per il resto il buio totale. La fase difensiva – a livello generale – è davvero difficile da commentare, con la scelta di pressare altissimi contro una squadra eccezionale nel ripartire come la Lazio che è sembrata quasi autolesionistica. Più equilibrio nel secondo tempo con la Lazio ormai con la testa al recupero col Verona.

BERISHA 5,5 – La sua indecisione in uscita in avvio fa nascere i due calci d’angolo che portano poi al primo gol. Ma non può fare granché per evitare il tracollo e anche quando ci prova, come sul terzo gol, Immobile tira fuori un coniglio dal cilindro. In quel caso è abbandonato dai suoi compagni, inspiegabilmente. Bella le parate su Adekanye e Immobile nel secondo tempo.

TOMOVIC 4,5 – Inizia con una bella chiusura su Immobile, ma poi sul secondo gol esce troppo alto in marcatura lasciando una voragine alle sue spalle. Sulla terza rete viene beffato dal pallonetto della punta della Nazionale che gli passa dolcemente sopra la testa.

FELIPE 4,5 – Torna da difensore centrale forse nella partita peggiore possibile. Colpevole soprattutto sul quinto gol dove si lascia intenerire dal possibile primo gol in serie A di Adekanye. Per il resto vede gli avversari arrivare da tutte le parti. (dal 22’ s.t. Zukanovic 6 – Presenza per togliere un po’ di ruggine accumulata negli ultimi mesi).

BONIFAZI 4 – Irriconoscibile da quando è tornato a Ferrara. Perde ingenuamente Immobile in marcatura su calcio d’angolo, dopo soli tre minuti. Sul terzo gol viene superato in velocità uno contro uno (con aggiunta di un tunnel) e anche sul quarto viene preso in mezzo da una belle combinazione dei biancocelesti.

STREFEZZA 5 – Cerca di mettere in difficoltà Lulic con la sua brillantezza fisica, ma anche lui oggi concede troppi buchi sul suo lato. Mette a referto uno dei pochi tentativi di tiro della SPAL.

DABO 4 – Nonostante la fisicità, non regge l’urto del centrocampo biancoceleste. Troppi gli errori tecnici banali e anche in copertura spesso e volentieri è assente (dal 25’ s.t. MURGIA 5,5 – Semplici gli regala un’apparizione davanti ai suoi ex tifosi che lo omaggiano con un applauso al momento dell’ingresso in campo).

MISSIROLI 4,5 – Non troppo reattivo nel contrastare la torre sul primo palo che porta al gol del vantaggio del Lazio, viene poi preso costantemente in mezzo dalle ripartenze avversarie, soprattutto per colpa dei suoi compagni di reparto (Dabo e Castro) troppo assenti in fase di interdizione. Nota di merito per la bella azione personale, non proprio contrastata per la verità, che porta alla marcatura del 5-1.

CASTRO 4,5 – Mezzo punto in più perché al debutto e perché il primo tiro pericoloso della SPAL è suo. Per il resto copia e incolla di quanto detto per i suoi compagni di reparto e sembra tutt’altro che in condizioni fisiche brillanti (dal 30 s.t. VALDIFIORI s.v. – Solo il tempo per comparire nei titoli di coda di questa sconfitta).

RECA 4 – Prova a far valere le sue qualità in progressione contro Lazzari, ma dopo un paio di accelerazioni interessanti l’ex biancazzurro gli prende le misure e si rifà con gli interessi dall’altra parte del campo, mettendo a nudo tutte le sue difficoltà in fase di copertura.

FLOCCARI 5 – Nel primo tempo cerca di lottare come può contro i tre difensori della Lazio e, pur considerando le sue qualità tecniche e morali, diventa difficile chiedergli qualcosa in più a trentotto anni.

DI FRANCESCO 5 – La pericolosità dell’attacco spallino è tutta nelle sue fiammate. Prima un tiro debole, poi con un taglio profondo mette Castro in condizione di tirare in porta da buona posizione. Nel finale di primo tempo anche un palo che conferma come anche la fortuna in questo momento sembra aver voltato le spalle ai biancazzurri.

SEMPLICI 5 – Gli tocca andare a Roma con gli uomini contati e già di per sé questa è un’attenuante non da poco, ma forse sopravvaluta le capacità dei mentali dei suoi, confidando in un atteggiamento stile-Bergamo. Sceglie di pressare molto alto per recuperare il pallone vicino alla porta avversaria, ma questo espone i suoi alla velocità in transizione della Lazio. Sul 2-0 cerca di cambiare l’inerzia della partita passando al 4231, ma visti gli scarsi risultati a inizio ripresa deve fare marcia indietro tornando al 352. Se i numeri condannano l’attacco, gli errori difensivi continuano ad essere un fardello troppo pesante per sperare di salvarsi.



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