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La presentazione di Walter Zenga come nuovo allenatore del Cagliari ha fatto tornare d’attualità il nome di Gianni Vio, lo specialista dei calci piazzati che nella scorsa stagione aveva intrattenuto una produttiva collaborazione (part-time) con la SPAL.

“[…] non ho cambiato lo staff, ho portato solo Gianni Vio per per le situazioni da palla inattiva […]” ha detto il nuovo tecnico degli isolani nel corso della sua conferenza stampa.

Che Vio in questa stagione non collaborasse più con la SPAL non era mai stato comunicato esplicitamente, anche se si era in una certa misura intuito, vista la sua scomparsa dal radar delle varie dichiarazioni. Le cronache più recenti lo davano – fino a qualche settimana fa – al servizio di alcuni club centro-americani, oltre che della nazionale messicana. Non è dato a sapere quali siano stati i motivi dell’interruzione del rapporto tra Vio e la SPAL, anche se è legittimo pensare si sia trattato di una normale scelta d’interesse reciproco.

Collegare l’attuale scarsa produttività offensiva sui calci piazzati all’assenza di un singolo componente dello staff è ovviamente esercizio superficiale, anche se è innegabile che la flessione sia statisticamente rilevante. Nella stagione 2018-2019 la SPAL fu la terza miglior squadra della serie A per numero di gol segnati da situazioni da calcio piazzato (13 grazie a punizioni dirette e indirette e calci d’angolo) e per reti messe a segno di testa (18, pari merito con Atalanta, Inter e Bologna). L’incidenza dei gol realizzati da palla ferma fu del 29,5% (13 su 44 totali).

In questa stagione lo stesso dato si è quasi dimezzato (15,7%), con soli 3 gol su 19 a referto grazie a palle inattive. Si fa presto a elencarli: Petagna nel match di settembre contro la Lazio; Bonifazi contro il Sassuolo e Petagna nella trasferta di Lecce. La performance della SPAL è la stessa fatta registrare dal Genoa, mentre solo il Sassuolo ha fatto peggio con appena 2 gol fatti grazie a questo fondamentale. La squadra di De Zerbi compensa tuttavia con i gol su azione, visto che ne ha fatti 19 in più dei biancazzurri.
Anche sui gol di testa c’è da registrare una certa carenza: dal 40,9% della stagione 2018-2019 si è passati a un’incidenza del 15,7% (sempre 3 su 19), a testimonianza di una certa debolezza nella batteria dei saltatori in zona d’attacco. Solo Milan e Sassuolo hanno fatto peggio, con 2.

Resta invece una costante l’assenza di gol da calcio di punizione diretto. Nella scorsa stagione fu appena uno, quello di Kurtic contro la Sampdoria, mentre in quella attuale la SPAL è ancora al palo, per quanto in buona compagnia. Ci sono infatti altre sette squadre ancora a quota zero nella casella delle punizioni messe direttamente in rete: Parma, Inter, Udinese, Cagliari, Fiorentina, Torino, Napoli. Nella stagione 2018-2019 otto squadre (!) chiusero il campionato senza un singolo gol segnato in questa modalità.

In compenso, e sembra un po’ paradossale, la SPAL attuale prende meno gol da situazione da calcio piazzato. Finora sono stati solo 4 su 44 (9%), mentre nell’annata precedente se ne registrarono 14 su 56 (25%). Le marcature di testa al passivo invece rimangono costanti: il tasso d’incidenza è calato di appena un punto (21,4% nel 2018-2019; 20,4% nel 2019-2020).

Considerato lo slittamento di SPAL-Cagliari, i biancazzurri ritroveranno Gianni Vio da avversario tra una settimana e mezza (salvo altri stravolgimenti del calendario), con la speranza che questo tempo non sia sufficiente per migliorare una performance di squadra finora discreta (6 gol, 11° posto) da parte della squadra che fu di Maran.



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