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La conferenza stampa in collegamento video convocata dalla SPAL nella tarda mattinata di lunedì 11 maggio ha consentito di fare il punto anche sul tema della successione di Davide Vagnati nel ruolo di direttore sportivo.

Il presidente Walter Mattioli ha spento un po’ il senso di urgenza che si registra nell’opinione pubblica: “Non ho tutta questa fretta. Davide è andato via da un paio di giorni (undici in realtà, ndr). Sto valutando, assieme allo staff e alla famiglia Colombarini il personaggio che potrebbe sostituirlo. Per come la penso io deve essere un ragazzo giovane, che conosca bene questo mondo e l’abbia già vissuto, abbia i contatti, la voglia di mettersi in mostra e di lavorare. Personaggi ce n’è più di uno, stiamo valutando quello giusto per la SPAL. Però non ho fretta di trovarlo domani. Il ds arriverà in tempi anche brevi, ma non vedo urgenza, ci sono problemi di altra natura da affrontare. Abbiamo sotto mano diversi nomi, poi dipenderà anche dalla categoria. Però quella non lo voglio guardare ora“.

Vagnati – ha proseguito il presidente – ha avuto un’offerta importante e l’ha esercitata. Se vi ricordate già in diverse occasioni vi ho detto che non ci sono solo i giocatori che hanno richieste, vale anche per i dirigenti. La forza di questa società in questi anni è stata l’organizzazione oculata, ho creato un gruppo veramente importante. Logico che quando arrivano per diversi anni ottimi risultati alla fine succedano queste cose: le società importanti si accorgono che l’organizzazione funzionante ha al suo interno validi professionisti. Ci può stare, è il mondo del professionismo: chi arriva ad un certo tipo di traguardo poi si mette in mostra. Chi ha delle richieste bisogna farlo andare. Stiamo controllando attentamente e troveremo il sostituto, che deve avere le caratteristiche che menzionavo prima“.

Voci insistenti provenienti da Torino danno in partenza anche il segretario Andrea Bernardelli, il team manager Alessandro Andreini e il responsabile dello scouting Giammario Specchia. Mattioli non ha escluso questo scenario: “Ne stiamo discutendo, ufficialmente non è successo nulla, ma può capitare che qualcuno segua Vagnati. Qui s’era creato un gruppo importante. Si parla di ragazzi che lavorano da diversi anni nel professionismo e può darsi che qualcuno lo possa seguire. Importante è che la società lo sappia per tempo per poter poi programmare. Dovrò essere bravo e trovarne due o tre. Fa parte della mia filosofia di vita: non trattengo nessuno, se qualcuno vuole andare da altre parti non gli posso dire di no. Voglio che qui alla SPAL rimanga solo gente che ha voglia di farlo e abbia a cuore la situazione della società. Chi ha queste caratteristiche non andrà mai via. Chi invece da professionista, come sono i calciatori, mi chiede di andare via non verrà trattenuto“.

Così invece Simone Colombarini sulla questione: “Dobbiamo tenere presente che siamo la SPAL, non la Juve, l’Inter o il Milan. Per una squadra come la nostra, che ha fatto il salto dalla Lega Pro alla serie A, è normale che i nostri collaboratori abbiano ambizioni di carriera. Faccio l’esempio di Lazzari, che probabilmente è la miglior ala destra del campionato italiano: era impensabile pensare di trattenerlo a Ferrara. Davide da direttore sportivo si è fatto apprezzare, ha bruciato le tappe e si è dimostrato all’altezza di questa categoria, per cui è pronto per esperienze in realtà più ambiziose. La sua scelta non è stata un fulmine a ciel sereno, ce l’aspettavamo. Di norma succede a fine stagione, mentre questa interruzione forzata ha fatto sì che il rapporto di collaborazione cessasse un po’ prima, ma solo a causa di questa emergenza sanitaria. Ora non abbiamo fretta e stiamo cercando la persona giusta per salvarci in A o farci arrivare tra le prime in B. Deve essere una persona giovane, con voglia di crescere con noi, e speriamo possa seguire le orme di Vagnati“.

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