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La SPAL va al San Paolo a fare visita Napoli con la speranza di ravvivare la fiammella della salvezza ormai ridotta al lumicino dopo la sconfitta interna con il Cagliari. Per capire come se la passa la squadra allenata da Gattuso abbiamo intervistato un collega, Giovanni Minieri di StabiaChannel.it, che segue da vicino tutto ciò che accade a Castel Volturno.

OBIETTIVI – “È inutile nascondere che la Coppa Italia rappresenti senz’altro il primo grande obiettivo raggiunto: tornare a vincere un trofeo dopo sei anni è motivo di orgoglio e dà un’iniezione di fiducia importante in vista delle restanti giornate di campionato. Inoltre permette di mettere alle spalle un avvio di stagione piuttosto al di sotto delle aspettative, oltre che garantire già la qualificazione alla fase ai gironi di Europa League. Gli azzurri affronteranno perciò le ultime undici gare con la spensieratezza di chi ha soltanto da guadagnare e nulla da perdere, anche se De Laurentiis ha chiesto alla squadra di far bottino pieno fino alla fine. Ovviamente recuperare dodici punti all’Atalanta per l’ultimo posto utile in chiave Champions non è impresa semplice. In più c’è quella di questa stagione: giocare a Barcellona a porte chiuse non è come farlo davanti a 90mila spettatori e la final eight di Lisbona (pandemia permettendo) potrebbe essere un’occasione. In gara secca il Napoli ha dimostrato di non essere inferiore a nessuno, Liverpool compreso. Non va affatto dimenticato che per alzare la Coppa Italia gli azzurri hanno fatto fuori nell’ordine Lazio, Inter e Juventus in appena quattro giorni. Una squadra del genere sa essere capace di tutto”.

GATTUSO – “È stato capace di rivoltare la squadra come un calzino, vincendo qualche scetticismo iniziale e soprattutto facendo sì che la squadra ritrovasse fiducia in sé stessa e nelle proprie capacità. Troppo brutto per essere vero il Napoli dei primi mesi: soffriva tanto, mostrando una disarmante fragilità mentale coperta soltanto dagli exploit in Champions League. Pochi sarebbero stati disposti ad accettare una patata bollente come lo spogliatoio azzurro dopo l’ammutinamento post-Salisburgo, Gattuso invece non ha avuto paura di una sfida complicatissima. Con grande umiltà ha capito che il Napoli attraversava una crisi mentale importante e per uscirne bisognava praticare un calcio diverso, con pochi orpelli, anche a costo di passare per un fautore di catenaccio e contropiede. Il cambio di modulo è stato il primo passo: dal 4-4-2 al 4-3-3, più consono alle caratteristiche tecniche dei calciatori a disposizione. Quindi il ritorno di capitan Insigne al centro del progetto e il mercato di gennaio: Demme, Lobotka e Politano sono pedine fondamentali. Gattuso è diretto, difende i propri ragazzi da ogni condizionamento esterno, ma allo stesso tempo pretende rispetto. Ora il Napoli è una squadra tosta e grintosa, che incarna alla perfezione la personalità del proprio condottiero. Sa quello che deve fare e come: andare ad aggredire, o star raccolti e ripartire con fulminea velocità. Tutti si sentono finalmente parte attiva”.

RIMPIANTI – “Difficile dire se poteva cambiar qualcosa anticipando l’avvicendamento sulla panchina del Napoli. Ancelotti è un tecnico vincente e il suo esagerato palmares era servito a far digerire meglio ai tifosi l’addio di Sarri. Ma soprattutto per dare alla squadra una dimensione più europea. Sotto la sua gestione gli azzurri hanno ottenuto un comodo secondo posto ma poi sono entrati in confusione tecnico-tattica e alla fine Ancelotti è finito per perdere il controllo dello spogliatoio. Come in ogni società, quando i risultati non arrivano paga l’allenatore”.

PETAGNA – “È un calciatore con caratteristiche di cui il Napoli ha maledettamente bisogno. È unico nel suo genere: possente come un centravanti classico, ma allo stesso tempo dispone di grande tecnica per staccarsi, portar via uomini e piazzare l’imbucata per l’inserimento di una mezzala o di un compagno di reparto. All’Atalanta ha fatto tanto lavoro sporco, facendo spallate con i difensori avversari, per poi perdere inevitabilmente un po’ di lucidità sotto porta. A Ferrara ha trovato il contesto giusto per la definitiva consacrazione, per un calciatore che si è affacciato prestissimo al grande calcio. La doppia cifra dovrà diventare la normalità. Credo che nel Napoli possa ritagliarsi un ruolo importante: dopo il rinnovo di Mertens, restano dubbi sulla permanenza di Milik, e Petagna ha tutte le caratteristiche per essere quel ‘nove’ che spacca le partite”.

MERET – “Se dipendesse da me, sarebbe titolare inamovibile. È per distacco il miglior portiere italiano, ha sfoderato più volte prestazioni sontuose nonostante la giovane età. Ripenso subito alla tripla parata consecutiva con cui ha detto di no al Verona, o a come ha chiuso praticamente tutti i varchi a Salisburgo, piegato soltanto dagli undici metri da Haland. Gattuso ha però un modo diverso di intendere il calcio: ama infatti un portiere più tecnico che sicuro e reattivo; un estremo difensore che, anche al netto di alcuni errori, sa far ripartire velocemente un’azione trasformando una situazione difensiva in un repentino capovolgimento di fronte: è l’identikit di Ospina. Meret però c’è. Sa di essere importante e deve continuare a mettere sempre in difficoltà il mister in ogni occasione utile, l’importante è avere soltanto pazienza e costanza, perché il futuro è tutto dalla sua parte”.

TURNOVER – “All’orizzonte c’è la delicatissima Atalanta-Napoli, ed è quindi probabile che Gattuso dia un’occhiata ai cinque diffidati che rischierebbero di saltare la trasferta a Bergamo. In porta dovrebbe esserci proprio l’ex di turno Meret; al centro della difesa torna Manolas, al suo fianco Maksimovic (con il diffidato Koulibaly a riposo), Di Lorenzo sull’out destro e Mario Rui sul lato opposto; davanti alla difesa Lobotka per Demme (diffidato e per la prima volta padre da un paio di giorni), ai lati Zielinski e Fabian, che torna dal primo minuto al posto dell’infortunato Allan. Intoccabile Insigne, Mertens dovrebbe vincere il ballottaggio con Milik, e Politano per maggior spinta lungo l’out destro”.

Probabile formazione: Meret; Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic, Mario Rui; Fabian Ruiz, Lobotka, Zielinski; Politano, Mertens, Insigne.
Indisponibili: Malcuit, Allan.

Ultimi scontri diretti:
* 27/10/19 SPAL-Napoli 1-1 (Milik, Kurtic);
* 12/05/19 SPAL-Napoli 1-2 (Allan, Petagna, Mario Rui);
* 22/12/18 Napoli-SPAL 1-0 (Albiol);
* 18/02/18 Napoli-SPAL 1-0 (Allan);
* 23/09/17 SPAL-Napoli 2-3 (Schiattatella, Insigne, Callejon, Viviani, Ghoulam).



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