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Non serve essere tifosi di lunga data della SPAL per ricordare Federico Gentile, il combattivo centrocampista centrale che ha vestito la maglia biancazzurra dal 2014 al 2016. Il giocatore, 35 anni, oggi è al Foggia (serie C) e negli ultimi due giorni ha acquisito una notorietà nazionale di cui avrebbe fatto volentieri a meno, visto che è stato vittima di un attacco personale estremamente violento e inquietante.

Nella notte tra martedì e mercoledì qualcuno ha dato alle fiamme la porta d’ingresso dell’abitazione del giocatore, che in quel momento si trovava in casa con la moglie e i due figli. Solo l’intervento dello stesso Gentile, svegliato dall’odore del fumo, ha evitato che il principio d’incendio potesse causare danni ancora più seri.

L’episodio ha ovviamente causato reazioni di sdegno e indignazione, portando sia la società rossonera sia il sindaco della città pugliese a esprimere totale solidarietà e vicinanza a Gentile. Da mesi ormai la dirigenza del Foggia è al centro di una contestazione da parte del tifo rossonero e inevitabilmente questo atto di intimidazione è stato interpretato come una sorta di ultimatum.

Lo ha spiegato lo stesso ex centrocampista della SPAL in un’intervista a La Repubblica del 3 dicembre: “È il gesto di qualche delinquente. Non si può parlare di gente normale. Già dall’inizio della stagione mi sono arrivati messaggi chiari da parte di alcuni tifosi che sono venuti al campo. Al momento posso solo dire che mi è stato chiesto di togliermi la fascia da capitano, fascia che ho onorato al massimo. Mi hanno fatto capire che dovevo fare un passo indietro, così loro avrebbero lasciato tranquilla la squadra. E io li ho assecondati. Prima di allora non avevo mai avuto problemi di alcun tipo con i tifosi. I motivi di questa avversione? Un gruppo è contro l’attuale proprietà e mi identificano come un uomo di questa presidenza. Sono arrivato a Foggia nella passata stagione e la dirigenza mi ha presentato come primo giocatore. Io ho sempre aiutato la squadra anche con una veste diversa dal semplice calciatore, ovvero quella di collaboratore tecnico. Mi sono impegnato, ho lavorato 24 ore al giorno per contribuire anche al salto di categoria del Foggia“.

Nel campionato di serie D 2019/2020 Gentile ha contribuito al buon campionato del Foggia con 30 presenze e 10 gol, confermando quanto di buono dimostrato nel biennio trascorso al Como, sempre nella quarta divisione nazionale (66 presenze, 27 gol). Ora il suo futuro in Puglia è quantomeno contrassegnato da diversi interrogativi: “Sto decidendo se lasciare o meno. È una scelta molto difficile, ma non posso più mettere a rischio la mia famiglia. Adesso, a caldo, l’idea è questa, nonostante mi stanno dicendo in tantissimi di non mollare. Anche gli stessi tifosi, quelli sani, e i miei compagni di squadra. Tutti mi hanno chiesto di rimanere“.

Mentre il prefetto di Foggia ha deciso di disporre misure di sicurezza per la protezione di Gentile e della sua famiglia, in città la polemica sembra infuriare tra il sindaco Landella e i rappresentanti del tifo organizzato. Al momento il Foggia occupa una posizione di metà classifica nel girone C di serie C e Gentile è stato schierato 9 volte su 13 partite complessivamente disputate dalla squadra rossonera.



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