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A giudicare dai contenuti della conferenza stampa di presentazione di Frosinone-SPAL, la sconfitta interna contro il Brescia non è ancora andata giù del tutto a Pasquale Marino, che ha voluto sfruttare l’occasione per rimarcare il peso di un episodio-chiave dell’ultimo match di campionato. Ovviamente non sono mancate nemmeno le considerazioni sulla partita in programma allo “Stirpe” (lunedì 4 gennaio, ore 18) e sul mercato.

INDISPONIBILI – Non ci saranno Berisha (recupero post Covid-19), Viviani (problemi muscolari) e Castro (contusione al ginocchio).

PARTITA INSIDIOSA – “Nonostante l’emergenza il Frosinone ha dimostrato di essere una squadra valida nella partita contro il Pordenone. Hanno fatto una grande partita e non dobbiamo pensare sia facile. Avranno senz’altro tanti giovani in panchina e pochi titolari da inserire a partita in corso, ma l’assetto rimane quello di una squadra con giocatori importanti. Pensiamo a fare il massimo. In queste circostanze le squadre si ricompattano e tirano fuori qualcosa in più rispetto al normale. Non dobbiamo sottovalutare gli avversari, sarà una partita difficile. Se iniziamo a pensare che i loro problemi la renderanno facile sarà un problema“.

ENERGIE – “Abbiamo avuto due giorni in più di recupero, ma qualche situazione da gestire c’è sempre perché ci sono giocatori che hanno giocato tante partite. Abbiamo tutta la voglia di riscattare la sconfitta immeritata col Brescia. C’è la consapevolezza di fare bene. Così come abbiamo coscienza che nell’arco dell’anno ci possono essere periodi meno buoni. Magari in altre occasioni siamo stati più cinici e invece qualcosa non sta funzionando. Adesso vogliamo ripartire“.

THIAM – “Demba era demoralizzato come lo era tutto il gruppo, ma non c’è alcun problema. Gli errori dei portieri risaltano di più, ma li facciamo tutti noi. L’allenatore spesso sbaglia la formazione, i giocatori sbagliano i gol: fa parte del gioco, non mi sembra opportuno buttare la croce addosso a qualcuno ogni singola volta“.

ARBITRAGGIO – “Thiam ha fatto un errore grave, ma sono sorpreso del fatto che non sia stato evidenziato come la SPAL sia stata punita ingiustamente da un episodio arbitrale. Il rigore è stato assegnato sugli sviluppi di un’azione irregolare e questo non mi pare d’averlo letto da nessuna parte. Se Esposito era con le braccia larghe in area era proprio perché intento a protestare per un tocco di mani, netto, di Bisoli sul rinvio di Sala. Col VAR quel rigore non sarebbe stato assegnato. Noi lavoriamo perché dobbiamo lavorare e abbiamo fatto errori, però questo episodio ha condizionato il risultato. Oltre ai nostri errori questo non ci voleva. E non mi pare giusto stare in silenzio e subire. Evidenziare i nostri errori è giusto, ma anche di questi bisogna parlare. In una settimana ci sono stati due episodi negativi. Quello di mercoledì l’ho rivisto mille volte e mi ha fatto arrabbiare ancora di più. Come mi arrabbio per i nostri errori, lo faccio anche per questi. Perché quando si riguardano le partite si mettono in discussione anche le proprie scelte e ci si fa mille domande: questo è positivo, perché denota voglia di sbagliare di meno. Però non capisco come l’arbitro possa aver visto solo il tocco di mano di Esposito e non quello di Bisoli“.

Non mi va di andare troppo a ritroso nella valutazione degli episodi di questo campionato e non mi piace nemmeno tanto parlarne quando hanno margine di interpretazione. Ma quando sono evidenti lo metto in risalto. Non l’ho fatto nel postpartita perché poi poteva sembrare che volessi creare alibi e attenuanti. Però so che questo episodio è stato determinante. Magari ce n’è stato qualcuno anche a nostro favore ma non lo ricordo, non ho una memoria così buona. All’inizio una protesta mi è costata due giornate di squalifica per un rigore che avevo trovato generoso, che per fortuna non ha influito sul risultato. In principio mi piaceva l’idea di alternare arbitri tra serie A e B, però lo stato d’animo cambia in base alla categoria. In serie A gli arbitri sanno di poter stare un po’ più tranquilli grazie al VAR e ormai è raro che ci siano errori clamorosi. Nel nostro caso invece l’errore ha determinato un risultato finale diverso“.

MORALE – “C’è la voglia di tornare a fare risultato. Ho visto che i ragazzi si sono allenati bene, al massimo dell’intensità. Ci è capitato un momento meno bello, ma non dobbiamo farci condizionare, così come non dobbiamo esaltarci troppo per le vittorie. Se perdiamo le nostre certezze, frutto del lavoro di mesi, solo per via di una sconfitta totalmente immeritata come quella col Brescia, non va bene. Certi giudizi vengono inevitabilmente condizionati dal risultato e penso che il risultato dell’ultima partita abbia creato troppa negatività da parte di certa gente. Noi rimaniamo consapevoli della nostra forza: i numeri difficilmente mentono e ora dicono che abbiamo perso un po’ di terreno e dobbiamo recuperare. Sappiamo di dovercela fare da soli. La SPAL dipende solo da sé stessa e bisogna fare in modo che gli episodi vengano dalla nostra parte”.

MERCATO – “Penso soltanto alla partita, per me è la cosa più importante. Per il mercato c’è una società vigile. Ci sarà tempo dopo la sosta per ragionarci. Non mi va di parlare giocatori che sono in altre squadre (Mora, ndr). Per il resto credo che i giocatori debbano fare il massimo a prescindere da quello che accadrà nelle prossime settimane. Al momento il gruppo è unito, sano e siamo concentrati sul fare bene. Se iniziamo a farci condizionare da ogni minimo problema possiamo anche cambiare mestiere“.



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