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La SPAL si appresta a vivere un’altra notte sotto i riflettori e per per dare l’idea dell’impatto mediatico dello scontro di Coppa Italia contro la Juventus (mercoledì 27 gennaio, ore 20.45 all’Allianz Stadium di Torino) c’è già in partenza una lunga intervista rilasciata da Pasquale Marino al quotidiano Tuttosport.

Nel colloquio con Filippo Cornacchia il tecnico della SPAL mette una firma (virtuale) su un’eventuale finale di partita ai calci di rigore, rifiuta di far cambio tra una vittoria in coppa e la promozione in serie A e sottoscrive una sorta di fioretto: niente cannoli siciliani per una settimana in caso di ulteriore passaggio del turno. In conferenza stampa Marino ha voluto scherzare su quest’ultimo aspetto: “L’ho detto perché è difficile… (ride). Mi sono mantenuto basso, altrimenti rinuncerei anche a qualche mese, però so delle difficoltà che ci sono. Serve realismo, il divario tra le due squadre c’è, ma dobbiamo cercare di fare bella figura. Per il resto i cannoli mi arrivano dalla Sicilia e anche nel periodo di sosta ho approfittato per fare scorta, visto che sono tornato a casa per qualche giorno“.

FORMATO COPPA – “Continueremo con l’alternanza, dove si può, come successo col Sassuolo. In questa fase non siamo tantissimi perché qualcuno è andato via. Dobbiamo gestire al meglio le energie perché la priorità è sempre il campionato, nonostante sia una partita importante. Dobbiamo pensare di arrivare bene alla partita col Monza, non devono esserci sprechi di energie“.

SCELTE – Non ci saranno Di Francesco (lesione muscolare), Tumminello (squalifica) e D’Alessandro (scelta tecnica), per cui Marino dovrà dare spazio ai giovani in attacco. Contravvenendo a quella che è la sua abitudine ha anche annunciato in anticipo un titolare, ossia Seck. “Visto che insistente ve lo dico, – ha detto il mister con un sorriso – giocherà lui dall’inizio. Paloschi invece riposerà, al limite potrà entrare a partita in corso. Non possiamo rischiarlo visto che ha giocato l’intera partita con la Cremonese. Tra i convocati c’è anche Moro che sta crescendo al pari di Seck. Floccari potrebbe giocare, un po’ perché non ne abbiamo altri e un po’ perché è uscito anzitempo domenica. Ad ogni modo ci sono ancora delle valutazioni da fare domani, vediamo se Mora giocherà dall’inizio o meno, dobbiamo capire il suo minutaggio. L’ultima partita l’ha fatta un mese fa”.

POTENZIALI PARTENZE – “Ho detto sempre che se parte qualcuno sarà sostituito, però dipende dalla volontà della società e dei giocatori.  Di Francesco (accostato al Crotone, ndr) è un giocatore importante e quando ha trovato la condizione ha fatto molto bene. Ha avuto un calo fisiologico quando abbiamo iniziato a giocare ogni tre giorni. Ci poteva stare visti i problemi avuti in precedenza. Però ha dimostrato di poter essere determinante con la Salernitana, col Vicenza, con l’Entella, col Pisa. Non so adesso quale sarà l’evoluzione del mercato e quindi aspetto. Sono sereno perché cerchiamo sempre di guardare entrambe le cose, ossia l’aspetto economico e quello tecnico. L’obiettivo è di fare un mercato in cui possiamo rinforzarci anche attraverso qualche sacrificio“.

RECORD POSITIVO – Nel corso della sua carriera Marino ha affrontato la Juventus in otto occasioni e in quattro è uscito vincitore, di cui addirittura due a Torino (0-1 con l’Udinese nel 2007 e 1-4 col Parma nel 2011). Un record che ovviamente l’allenatore siciliano vorrebbe ritoccare ulteriormente: “La speranza è l’ultima a morire… (ride, ndr). L’ho detto anche prima: bisogna essere realisti e nell’intervista a Tuttosport ho sottolineato i numeri perché tutti i miei amici sono juventini e mi gufano. Non serve granché, vista la differenza di valore tra le squadre. Però andiamo a Torino con la mente libera e cercando di fare il meglio, sappiamo che è difficilissimo, anche le seconde linee della Juve sarebbero titolari altrove in serie A. Questa esperienza ci può servire anche dal punto di vista della personalità, può essere un ulteriore momento di crescita“.

LA JUVENTUS – “Se la Juve non ha ancora i ritmi fatti vedere in passato è perché ha avuto delle difficoltà tra il cambio di guida tecnica e le varie defezioni per problemi fisici. Io vedo una squadra ben organizzata e con tanta qualità nei singoli. Una formazione come la Juve ha giocatori abituati a tutte le competizioni, che hanno già alzato un trofeo e hanno una mentalità forte. Giocano ogni tre giorni e si ricaricano con la naturalezza dei campioni, perché non c’è solo lo stress fisico ma anche quello mentale. Loro sono abituati a questo e non penso che possano avere particolari cali di tensione, mi sembra difficile. Pirlo è stato un grandissimo giocatore, ha avuto tecnici di primissimo livello ed essendo stato un allenatore già in campo ha potuto apprendere in fretta. La genialità che aveva in campo l’avrà anche nel suo nuovo lavoro perché è nelle sue corde“.

MENTE LIBERA – “Dobbiamo liberare la mente. Quando la abbiamo sgombra siamo anche belli a vedere. Se invece siamo timorosi e pensiamo a non prenderle, prendiamo gli schiaffi. Non abbiamo nulla da perdere perché la nostra priorità è il campionato. Giochiamo con una delle squadre più forti al mondo, però lo facciamo da squadra di B“.

GIOVANI IN ASCESA – “Se si renderà necessario lanciare altri giovani della Primavera vuol dire che continuiamo a cedere giocatori. Da un lato a me piace far giocare i giovani, ma dall’altro punto di vista vorrebbe dire vedere altre partenze. Cerchiamo di completare un organico forte, se poi ci sono ragazzi che emergono come Seck siamo felici di averli con noi. Lui e Moro hanno sfruttato un momento di difficoltà e non sono più usciti dal giro della prima squadra“.

MAL DI TRASFERTA – “Ci possono essere tanti motivi. A Cremona non eravamo brillanti fisicamente perché abbiamo fatto un certo tipo di lavoro e magari non siamo riusciti a smaltirlo in tempo. Non eravamo lucidi e si capisce quando è così perché abbiamo concesso occasioni che in circostanze normali non lasceremmo agli avversari. Personalmente metto la partita di Cremona tra quelle quattro o cinque veramente brutte che nell’arco di una stagione capitano. Perché anche quando non giochiamo bene subiamo poco, mentre quella di domenica è stata veramente una giornataccia che vorrei archiviare il prima possibile. Sono convinto che questo problema lo risolveremo col lavoro quotidiano. Dobbiamo completare bene il mese di gennaio, quello che conta è essere concreti e dare poche opportunità agli avversari. Nel girone di ritorno giocheremo più spesso in casa, per cui se tanto mi dà tanto faremo ancora più punti (ride, ndr). Siamo ad un punto dalla promozione diretta e questa è la cosa più importante“.



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