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L’annuncio via social del suo arrivo risale al 22 gennaio e il suo nome figura tra i convocati già da due partite (Cosenza e Pordenone), pur non essendo ancora sceso in campo. Venti giorni e parecchi allenamenti dopo Marco Tumminello è stato presentato ufficialmente alla stampa con una videoconferenza alla quale ha preso parte anche il direttore sportivo Giorgio Zamuner.

Ho voluto fortemente Marco perché lo considero un giocatore molto forte, – ha detto Zamuner – ma che purtroppo è reduce da un infortunio molto serio e lungo. Avevamo preventivato e sapevamo che sarebbe servito un po’ di tempo per rimetterlo in condizioni ideali, ma ho voluto scommettere sulle sue qualità tecniche e soprattutto realizzative. Sono 15-20 giorni che si allena e credo che sia prossimo anche all’esordio che aspettiamo tutti con ansia, anche se non vogliamo assolutamente mettergli particolare pressione, perché il nostro obiettivo era quello di averlo con noi in condizioni ottimali per una quindicina di partite”.

La parola quindi è passata al diretto interessato: “Già dal primo giorno in cui sono stato qui  – ha detto Tumminello – e in cui ho parlato con direttore e presidente, mi è stato proposto un programma di lavoro senza troppa fretta vista la mia situazione di rientro da un lungo infortunio. Sono contento di essere quasi al 100% dopo ormai venti giorni di allenamenti con la squadra. Mi sento molto bene, mi lancio nei contrasti e in tutte le situazioni che si creano negli allenamenti. Spero di poter tornare presto in campo. Questa offerta da parte del direttore e da tutto lo staff della SPAL è per me una grande opportunità che cercherò di ripagare con tutto il mio potenziale. Spero di fare il possibile, insieme ai miei compagni, per portare questa squadra e questa società in serie A e di restarci il più a lungo possibile“.

CARATTERISTICHE – “Sono un giocatore fisico, mi piace attaccare sempre la porta. Vengo poco incontro perché penso che la caratteristica principale di un attaccante sia quella di stare il più possibile in prossimità dell’area, per sfruttare al meglio qualsiasi pallone, che sia un cross o una deviazione fortuita. Mi piace comunque partecipare al gioco dellla squadra cercando di aiutare tutti a salire. Penso che la fisicità sia la mia caratteristica principale“.

REPARTO ATTACCANTI – “Penso di poter imparare tanto dai miei compagni, soprattutto da Sergio e Alberto (Floccari e Paloschi, ndr) che sono i più esperti, hanno una grande carriera alle spalle e cerco di rubare alcuni loro movimenti e schemi. Ovviamente ci parlo con i veterani, ma nel corso degli allenamenti giriamo molto e proviamo tutti gli accoppiamenti possibili così da conoscerci bene a vicenda e trovarci bene tra tutti. C’è competizione, non mi sorprende e mi sarà d’aiuto. Al momento veniamo da partite in cui abbiamo avuto più difficoltà, ma direi che un periodo ‘no’ sia normale. Già da oggi ci siamo allenati con un’altra mentalità per uscire da questo problema insieme e più forti dopo la sconfitta col Pordenone, per giocarci uno scontro diretto per noi molto importante (contro l’Empoli,ndr). Penso che la squadra abbia tutte le potenzialità tecniche e tattiche, non siamo inferiori a nessuno. Abbiamo affrontato la partita di martedì nel modo sbagliato, è stato un errore, ma il nostro potenziale è probabilmente pure superiore a quello dell’Empoli. Basti vedere come abbiamo affrontato il Monza, siamo entrati molto bene e meritavamo di vincere“.

GLI INFORTUNI – “L’infortunio che ho subito ha e ha avuto una grossa componente mentale. In queste settimane di botte ne ho prese con i contrasti, ma non ho più paura e non mi tiro indietro, quindi penso che il mio rientro anche per alcuni minuti sia vicino: che poi sia sabato o nelle prossime settimane vedremo, è a discrezione del mister. L’importante è essere pronto ed avere la carica e l’entusiasmo giusti. Io per adesso li ho e mi sento bene. La squadra mi fa vivere un’atmosfera serena anche a livello mentale, non posso dire altro se non che sto facendo il massimo per farmi trovare pronto per questa grande opportunità dopo quasi un anno e mezzo di inattività. Se il mister dovesse chiedermi di fare 15 o 20 minuti sarei sicuramente pronto a farli, forse anche un po’ di più. Ma appunto la decisione è sua, sulla base di quanto farò vedere in allenamento”.

LA MENTE – “Mi sono rotto due volte il legamento crociato anteriore, sia del ginocchio destro che sinistro. Ormai sono passati ben sette mesi dal mio ultimo infortunio: adesso sto bene, sono pronto per rientrare. Gli infortuni penso mi abbiano cambiato, già dal 2017 in occasione del mio primo infortunio al crociato. Lì ho capito che dovevo prendermi cura del fisico in maniera diversa. Andare al campo un’ora prima, curare i dettagli e non pensare al calcio giocato solo come fa un ragazzino per divertimento. L’ho capito troppo tardi, ma mi è stato di insegnamento“.

 

foto: ufficio stampa SPAL



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