La SPAL porta a casa un pareggio col Como (1-1) al termine di una sfida che, per come era iniziata, prometteva tutt’altro che bene. Mister Pep Clotet spiega al termine della gara ai microfoni dei giornalisti il suo punto di vista sulla partita e sulla stagione spallina fin a ora.
“Se vediamo la partita dal punto di vista del risultato un gol a testa significa che il pareggio è un risultato adeguato. Analizzando gioco e atteggiamento sicuramente entrambe le squadre hanno approcciato molto bene la partita: il Como ha fatto la prestazione che ci aspettavamo e che ci avrebbe messo in difficoltà per la loro fisicità, soprattutto in avanti, e per il modo molto diretto in cui giocano e si buttano in avanti. Sapevamo che sarebbe stata una gara dura per noi. Non è semplice iniziare una partita già sotto di 1-0, ma penso che la squadra nel primo tempo sia cresciuta proprio quando non era semplice per i nostri calciatori reagire. Soprattutto nella prima metà del primo tempo non è stato facile trovare gli spazi giusti nel 4-4-2 del Como. Io ho visto la SPAL che conosciamo, abbiamo attaccato con continuità e nel secondo tempo abbiamo giocato un calcio posizionale perfetto, mettendo in difficoltà il loro schieramento. Abbiamo alzato l’intensità e siamo arrivati a concludere con molti calciatori in diverse occasioni, ad esempio anche con Dickmann. Questo è il calcio che ci piace, abbiamo fatto 30 tiri di cui 15 in porta: penso che quello che è mancato sia un po’ di concretezza offensiva con cui avremmo sicuramente ottenuto un risultato diverso”
“Con la squadra di giovani che abbiamo e con il percorso che stiamo facendo, una partita così è normale, visto che anche dal punto di vista delle statistiche siamo stati sopra le nostre medie stagionali. La squadra ha giocato per vincere, soprattutto nel secondo tempo in cui ci siamo aggiustati bene in campo. Mi è piaciuta molto la squadra e la partita che i miei giocatori hanno giocato, anche quelli che sono entrati hanno aiutato tantissimo a fare la prestazione e a guadagnare il punto di oggi. Penso che la nostra vittoria sarebbe stata più giusta, ma rispetto il pareggio e rispetto moltissimo la partita che ha fatto il Como“.
“Ci è già successo ad inizio stagione, anche a Benevento, di essere colpiti dopo pochi minuti, ma penso che nonostante questo abbiamo trovato la forza giusta di reagire e penso che quello di oggi sia stato un episodio: un cross su un campo molto bagnato, non facile da controllare. Dico questo perché vedo bene la squadra nel modo in cui affronta le difficoltà: quello di oggi è stato l’ennesimo test da superare con un gol subito dopo pochi secondi davanti ai nostri tifosi, siamo andati a pareggiarla e avremmo potuto vincerla. Alla fine non ce l’abbiamo fatta ma penso che sia stato un episodio a metterci in difficoltà“.
“Giocare il secondo tempo sotto la curva per noi è sempre un grande stimolo, abbiamo anche ripreso la partita contro il Parma in questo modo. Devo ringraziare la curva e tutti i tifosi perché anche in una situazione come quella di oggi, la squadra ha notato il calore e la speranza dei tifosi di vederci rientrare in partita. Aver preso questo punto penso sia stato bello anche per i tifosi, loro sanno che siamo giovani e che a maggior ragione non è facile gestire l’emozione di un risultato avverso”.
“L’errore di Thiam? Un episodio, come ne capitano ogni giornata. Dobbiamo capire che se prendiamo gol lo prendiamo tutti. E se ne facciamo uno lo facciamo tutti. Quello che mi interessa di oggi è andare ad avvalorare la risposta della squadra anche se siamo mancati di concretezza. Ci siamo presi qualche rischio perché per cercare di recuperare siamo rimasti troppo aperti e il Como ha avuto un paio di occasioni. Ma per il calcio che abbiamo fatto ed il risultato in cui ci trovavamo, penso siamo stati bravi a contenere il gioco di rimessa del Como. La nostra identità si deve forgiare nelle difficoltà: ogni punto guadagnato finora nel nostro percorso è stato sudato, fino all’ultimo minuto. Questo crea identità, perché oggi meritavamo di vincere. Non lo abbiamo ottenuto e quindi bene, si impara la lezione e si prosegue. Di Demba posso dire che sente molto la SPAL e che lavora tantissimo per farsi trovare pronto e migliorare. Quello che deve fare in settimana è lavorare e su questa base io scelgo“.
“Facciamo una media di 19 tiri a partita che è la più alta della serie B. Giochiamo con una certa verticalità, pertanto è mia responsabilità lavorare tanto sul tiro e una delle soluzioni su cui lavoriamo di più è lo scarico verso il centro del campo per il tiro da fuori. Questo perché una squadra che sta difendendo il risultato come il Como, si butta in difesa e si allinea davanti l’area di rigore. Per cui giocare all’interno dell’area diventa complicato. Alleniamo diversi tipi di soluzioni, quello che vedo è che continuiamo ad arrivare al tiro con una certa regolarità e ogni volta miglioriamo e aumentiamo in pericolosità. Non sono preoccupato, in questo momento il punto è trovare continuità di soluzione e vedo che i tiri che produciamo ogni partita sono tanti. Abbiamo segnato 13 gol in 5 partite casalinghe, dobbiamo continuare così, con il nostro gioco offensivo, diventando più concreti e precisi. Io un altro calcio non lo conosco: quello di mettersi tutti indietro e buttare la palla avanti per il centravanti non lo faccio”.
“Penso che la società abbia comunicato molto bene a partire da questa estate il progetto che aveva in testa: che la stagione è di costruzione e che si è di fatto completata la rosa l’1 settembre a fine mercato. Facciamo questo calcio dopo un mese e mezzo di lavoro. Tutto l’ambiente sa che il gioco e l’atteggiamento sono quelli di una squadra giovane che sta imparando e costruendo il suo futuro. Abbiamo 10 punti: penso che avremmo meritato di averne 3-4 in più, ma il campo così ha voluto. Mi interessa che la squadra imponga il suo gioco e il suo atteggiamento, con tanti giovani in campo. Questa è la serie B e i nostri 10 punti attuali per me sono un orgoglio visto che andiamo in campo con ragazzi di 19, 20 o 21 anni. Abbiamo molto chiaro che tipo di strada abbiamo davanti”.