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Cremonese-SPAL (12^ giornata di serie B) è finita 1-1, ma oltre al risultato com’è andata? Vediamolo nel dettaglio con un’analisi approfondita.

L’AVVERSARIO
Cremonese reduce da quattro partite senza vittorie, seppure vada considerato come i grigiorossi abbiano incontrato nell’ordine Benevento, Brescia e Pisa, mentre nel turno precedente in trasferta non è riuscita a prevalere sul Pordenone, pareggiando 2-2. Nonostante un risultato non soddisfacente, viste le ambizioni della Cremonese e il relativo momento di difficoltà dei ramarri del neo-allenatore Tedino, si registra solo un cambio nell’undici iniziale: Gaetano al posto di Fagioli ad agire come mezzala destra a causa dei problemi fisici del giovane talento della Juventus.

Formazione
1-4-3-3
Carnesecchi;
Sernicola, Bianchetti, Okoli, Valeri;
Gaetano (62′ Vido), Valzania, Castagnetti (62′ Bartolomei);
Zanimacchia, Di Carmine, Strizzolo (30′ Buonaiuto).
All. Fabio Pecchia

LA SPAL
Confermato Seculin in porta, sia Capradossi che Viviani ritrovano la maglia da titolare al posto di Coccolo e Crociata. In difesa anche il 2002 Peda viene confermato al posto dell’indisponibile Dickmann, con Celia che aveva concluso la scorsa partita (e Tripaldelli spostato proprio sulla destra) ancora in panchina.

Formazione
1-4-3-1-2
Seculin;
Peda (81′ Nador), Vicari, Capradossi, Tripaldelli;
Esposito (72′ Crociata), Viviani (90’+2 Zuculini), Mora;
Mancosu;
Melchiorri, Colombo (81′ Seck).
All. Josep Clotet

LA PARTITA
Come preventivato alla vigilia la partita ha visto contrapposte due formazioni che esprimono un gioco per certi versi simile. Entrambe hanno costruito dal basso privilegiando inizialmente soluzioni corte, così come entrambe hanno impostato la prima pressione quanto più alta possibile, nel tentativo di conquistare il possesso già sulla trequarti offensiva. Ne è scaturita una partita molto frammentata, infatti i dati sulle palle perse e sul tempo passato in possesso palla nell’arco dei 90’ sono significativi da questo punto di vista.

Ci sono state anche relativamente poche occasioni da gol da ambo le parti. Anche in questo caso i numeri della SPAL alla voce “tiri” e “tiri in porta” risultano essere decisamente sotto quella che è fin qui la media stagionale. A differenza della maggior parte delle squadre affrontate in precedenza, la Cremonese non ha consentito di portare agevolmente il possesso palla nella propria metà campo, concedendo lo spazio per attaccare la profondità alle spalle della linea difensiva alta. In questo frangente la SPAL non è stata costretta a ricorrere necessariamente al tiro da fuori, spesso ricercato come soluzione contro squadre che si comportano in maniera opposta in fase di non possesso.

La SPAL, specie a inizio partita, ha cercato di utilizzare soprattutto la catena di sinistra in fase di costruzione. Il tentativo di passaggio dal terzino alla mezzala, in questo caso Tripaldelli per Mora, ha generato diversi palloni persi, come quello del primo minuto rappresentato nel fotogramma seguente. Il terzino in questo caso viene scavalcato sulla transizione negativa da una triangolazione tra Zanimacchia e Gaetano, chiudendo poi l’azione con un fallo subito, dopo che la Cremonese ne aveva richiesto uno sul contatto precedente al limite dell’area con lo stesso Zanimacchia.

Altro episodio simile si verifica al minuto 8’: in costruzione si tenta nuovamente di aprire il gioco sulla sinistra, dove Mora parte molto basso per aumentare la densità in zona palla (basso anche Viviani) e viene marcato dalla mezzala avversaria. Tripaldelli cerca di servirlo sulla corsa, ma sotto pressione il passaggio diventa lungo e viene intercettato da Sernicola. Nel corso della partita la SPAL cercherà poi di tenere le mezzali più alte, in modo che i terzini avversari siano impegnati a marcarli con delle preventive. Questo porterà la Cremonese ad alzare la pressione proprio con le mezzali, consentendo alla SPAL di uscire in verticale cercando le punte nella zona laterale rimasta potenzialmente più scoperta.

Al 20’ la SPAL ha una delle migliori occasioni della partita. Esposito e Viviani in collaborazione recuperano il possesso rubando il pallone nella propria metà campo al terzino avversario Valeri. In transizione positiva lo stesso Viviani verticalizza lateralmente su Colombo, andato ad occupare lo spazio lasciato libero. Dopo uno scambio con Mancosu e la collaborazione di Mora che mantiene il possesso dopo un rimpallo, è lo stesso Colombo ad andare al tiro da fuori, concludendo a lato. Nel fotogramma si può notare come in realtà si fosse creato un tre contro uno, con Melchiorri che pur non essendosi proposto con un angolo di passaggio ottimale, è sempre pronto ad attaccare la porta tagliando dietro a Sernicola.

Pochi minuti dopo, su una punizione laterale a favore, la SPAL si rende di nuovo pericolosa. Si può innanzitutto notare come in queste situazioni la Cremonese si difenda con tutti gli uomini all’interno della propria area, senza predisporre giocatori in attacco preventivo. A questo comportamento la SPAL reagisce sempre mantenendo due uomini fuori area in posizione centrale: Esposito e Tripaldelli. Nel frame sottostante è catturato il momento in cui Viviani, incaricato di calciare la punizione, sceglie di servire proprio Esposito, che di prima intenzione di destro conclude anche stavolta poco fuori dallo specchio della porta.

Al 32’ uno dei momenti chiave della gara. La SPAL si trova a battere il secondo angolo consecutivo, scaturito dal pallone messo fuori dalla difesa della Cremonese dopo il colpo di testa di Mancosu, sul corner precedente. Come in tutte le precedenti occasioni, mentre la Cremonese non lascia uomini fuori dalla propria area, la SPAL dispone Esposito e Tripaldelli in copertura. Stavolta la traiettoria di Viviani è verso il primo palo ed è buona per il colpo di testa di Vicari, che non riesce però a centrare lo specchio e finisce direttamente sul fondo.

Sulla ripresa del gioco la SPAL viene colta di sorpresa. Fino a quel momento la Cremonese non aveva praticamente mai tentato la costruzione diretta (si conta solo un rinvio di Carnesecchi calciato direttamente in fallo laterale), così mentre gli uomini di Clotet si predispongono per organizzare la prima pressione, Buonaiuto raggiunge velocemente la metà campo lasciandosi alle spalle sia Esposito che Tripaldelli.

Buonaiuto, scattato ben prima della metà campo, non trova ostacoli fra lui e la porta mentre si appresta a controllare l’assist su rinvio dal fondo di Carnesecchi. Ovviamente scomporre l’azione in vari frame non aiuta a comprenderla al meglio, tuttavia osservando la disposizione di squadra appare verosimile ipotizzare che i giocatori in copertura sul corner non abbiano preso in marcatura l’attaccante avversario in attesa del rientro di Vicari e Capradossi, escludendo di fatto la possibilità di un attacco diretto. Ragionamento eventualmente indotto dal comportamento tenuto fino a quel momento dalla squadra di Pecchia.

La SPAL riesce a trovare il gol del pareggio a pochi dallo scadere del primo tempo. In fase di costruzione bassa il pallone torna indietro al portiere Seculin, in attesa di provocare la pressione alta avversaria. Al momento giusto è Mancosu a defilarsi lateralmente sulla destra tra le linee, dove riceve alle spalle della mezzala avversaria il preciso lancio dello stesso Seculin. Controllato il pallone ha lo spazio per accentrarsi e puntare la linea difensiva avversaria, per poi effettuare un passaggio in direzione di Melchiorri che prima lascia scorrere, poi raccoglie l’assist su appoggio di Mora all’interno dell’area di rigore.

Un dettaglio che merita attenzione è ingrandito all’interno del fotogramma: si nota il momento in cui Melchiorri abilmente prende posizione cercando il contatto di spalla con Sernicola. In questo frangente il terzino avversario viene mandato fuori tempo, con Melchiorri che così, oltre ad essersi liberato della marcatura, ha ampliato l’angolo di passaggio per Mancosu tra Bianchetti e Sernicola.

Il secondo tempo trascorre senza veri episodi degni di nota, con la SPAL che continua a beneficiare di una costruzione più caratterizzata da lanci lunghi rispetto al solito. Al minuto 80’, dopo aver recuperato il pallone in seguito ad un calcio di punizione laterale battuto dalla Cremonese, sulla transizione positiva Viviani verticalizza su Melchiorri che con la difesa intenta a scappare (si era creato un potenziale tre contro due) ha lo spazio per ricevere tra le linee, controllare il pallone e servire Mancosu a rimorchio. La Cremonese riesce poi a mettere in fallo laterale.

SPAL IN POSSESSO PALLA
1-4-4-2

In fase di costruzione la SPAL, così come gli avversari, ha limitato alle occasioni nettamente favorevoli l’utilizzo del rinvio lungo del portiere. Se nella prima fase della partita la gestione del possesso in costruzione era finalizzata a guadagnare campo superando una linea di pressione alla volta (soprattutto per vie laterali), si è poi osservato come il mantenimento fosse più orientato ad invitare la Cremonese a salire, scoprendo ulteriore spazio alle spalle. Con questi presupposti, mentre Viviani si abbassa per creare superiorità centrale, le mezzali spesso provocano l’uscita dei terzini come Sernicola nel fotogramma visibile sotto. Creato un potenziale tre contro due a palla scoperta, si cerca immediatamente la verticalizzazione, con lo scaglionamento avversario che spesso ha favorito i centrocampisti della SPAL sulle seconde palle, non essendoci avversari tra le linee.

SPAL IN NON POSSESSO PALLA
1-4-3-1-2

Sempre impegnato a portare una pressione alta agli avversari, mentre le due punte accorciano sui centrali avversari, Mancosu scherma la giocata centrale, indirizzando il gioco della Cremonese verso i terzini. È qui che l’uscita delle mezzali dà il via alla fase di pressing nel tentativo di recuperare palla, spesso portato con successo o causando l’uscita del pallone in fallo laterale. Nel fotogramma seguente si può notare la disposizione durante la risalita della squadra dopo aver liberato l’area: molto corta e tutta nell’imbuto difensivo, Colombo intervenendo in scivolata non riesce ad impedire la giocata esterna dove sono posizionati Sernicola e Zanimacchia.

Sergio Restano ha 31 anni, è allenatore UEFA B e ha la qualifica di match analyst professionista.



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