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SPAL-Pisa (20^ giornata di serie B) è finita 0-0, ma oltre al risultato com’è andata? Vediamolo nel dettaglio con un’analisi approfondita.

L’AVVERSARIO
Il Pisa primo in classifica è reduce da una sconfitta casalinga 1-3 contro il Frosinone. In difesa viene adattato Birindelli nel ruolo di terzino sinistro al posto al posto dello squalificato Beruatto. Cambia quasi totalmente il centrocampo con Marin unico confermato come mezzala, mentre in attacco nessuna sorpresa con Masucci e Marsura per sopperire all’assenza di Lucca dal primo minuto. Il 21enne, autore fin qui di 6 gol (così come Colombo della SPAL), è alle prese con problemi fisici da diverse settimane, ma pronto a dare il suo contributo a partita in corso.

Formazione
1-4-3-1-2
Nicolas;
Hermannsson, Leverbe, Caracciolo, Birindelli;
Piccinini (60’ Tourè), Nagy, Marin;
Cohen (74’ Mastinu);
Marsura (59’ Lucca), Masucci (68’ Sibilli).
Allenatore: Luca D’Angelo.

LA SPAL
1-4-3-1-2
Thiam;
Dickmann, Vicari, Meccariello, Celia;
Da Riva (68’ Crociata), Viviani (77’ Esposito), Mora;
Mancosu (89’ Rossi);
Colombo (68′ Melchiorri), Finotto (77′ Seck),
Allenatore: Roberto Venturato.

LA PARTITA
Gara interpretata in maniera simile dalle due squadre, entrambe corte e aggressive, con alta densità in zona palla e con una fase di possesso mirata principalmente alla verticalizzazione. Il gioco si è svolto in maniera abbastanza frammentata, con il pressing nella metà campo offensiva (altro elemento in comune) che ha portato spesso ad interrompere l’azione avversaria anche fallosamente, da qui i numeri relativamente bassi come tempi effettivi di possesso palla.

Nel complesso la SPAL ha creato le occasioni migliori, con i due legni colpiti (Mancosu nel primo tempo, Finotto nel secondo) che non rientrano alla voce “tiri in porta”. Per il Pisa quelli segnalati nello specchio della porta sono stati calciati prevalentemente da fuori area e parati in maniera agevole da Thiam, che al 63’ però ha dovuto compiere un intervento decisivo su Marin che dall’interno dell’area ha calciato senza opposizione dopo un cross di Tourè.

Oggettivamente la SPAL ha saputo sfruttare meglio anche le palle inattive per rendersi pericolosa: oltre a quelle scaturite da calci d’angolo soprattutto quelle da punizioni laterali, con Viviani sempre battitore designato. A tal proposito oltre al già citato palo di Finotto, altra grande occasione al 79’ con Mancosu che in area piccola controlla una punizione calciata dalla trequarti, senza però riuscire a concludere davanti al portiere avversario.

FASE DIFENSIVA

In fase difensiva solitamente uno dei due attaccanti (Colombo) e Mancosu si abbassano davanti ai tre centrocampisti, con Finotto a rimanere in attacco preventivo sul centro-sinistra.

Con palla al portiere avversario la SPAL occasionalmente esce in pressione con Finotto che scherma le traiettorie sul piede forte (destro) di Nicolas, cercando di rendere meno agevole la costruzione diretta.

Su costruzione manovrata invece, tenendo conto della densità centrale mantenuta dalle punte e dal trequarti, quando la palla giunge in zona laterale sul terzino inizia il pressing con la mezzala di parte. Contemporaneamente il terzino (Dickmann / Celia) esce lateralmente in caso in cui la mezzala avversaria si allarghi per ricevere palla. In queste situazioni il trequartista avversario tende ad occupare lo spazio rimasto alle spalle dei terzini, con il resto del reparto a scivolare lateralmente senza forzare l’uscita a uomo del centrale. In queste situazioni il Pisa mostra sviluppi che sembrano codificati, con i terzini o le mezzali pronti a verticalizzare sulla presunta posizione del trequarti ad esempio anche quando non sono in condizione di vederlo. Dalla parte opposta un giocatore deve mantenere l’ampiezza e in questi casi spesso viene ricercato Birindelli a sinistra.

FASE OFFENSIVA

Con Meccariello e Vicari sempre dietro ad effettuare la controfase, il terzetto davanti a loro è composto da Viviani play e lateralmente i due terzini. Spesso sono proprio Dickmann e Celia a sviluppare le azioni offensive verticalizzando dalla loro zona, così il compito di mantenere l’ampiezza è affidato alle mezzali che partono più avanzate.

Quando si è provato a costruire dal basso in maniera manovrata è stato difficile eludere il pressing avversario. Thiam sistematicamente ha iniziato l’azione sul lato destro dove, con palla a Dickmann, una giocata frequente è stata il passaggio su Colombo pronto a venire incontro in zona laterale. In questa situazione il Pisa, con il difensore centrale, segue l’attaccante in marcatura creando sempre allo spallino difficoltà nel controllo palla. Nell’immagine precedente prima Colombo perde il possesso dando il via all’azione offensiva avversaria, poi sugli sviluppi – quando Da Riva rinvia centralmente dall’interno dell’area – è sempre Caracciolo ad anticiparlo di testa sulla trequarti, conquistando nuovamente il possesso.

MOMENTI SALIENTI

42’ – Traversa colpita dalla SPAL (Mancosu)
Nel finale del primo tempo la SPAL costruisce quella che poi si rivelerà essere una delle due migliori occasioni della partita per passare in vantaggio. Lo sviluppo nasce da una transizione positiva dopo un contrasto vinto da Dickmann contro Marsura (Da Riva in raddoppio): la palla giunge a Mora sulla trequarti, mentre Celia si sovrappone a sinistra e Mancosu fornisce ampiezza dalla parte opposta mancando sia la mezzala che il terzino di parte. Il trequartista spallino è il destinatario del passaggio, che punta Birindelli all’interno dell’area di rigore e dopo una finta ad uscire rientra sul sinistro per calciare, ma la conclusione a portiere avversario battuto termina sulla parte inferiore della traversa.

62’ – Palo colpito dalla SPAL (Finotto)
Nell’immagine seguente il momento del colpo di testa di Finotto terminato sul palo, in seguito ad una punizione laterale battuta da Viviani. Prima del calcio Da Riva e Celia catturano l’attenzione della linea del Pisa (disposta a zona come da consuetudine in queste situazioni) inserendosi “fuori tempo” per poi uscire dall’area. Successivamente i migliori saltatori spallini tagliano tutti sul primo palo senza che gli avversari abbiano la possibilità di eguagliarli numericamente: si può notare infatti come la densità del Pisa sia principalmente sul secondo palo, attaccato solo da Mancosu e Colombo. Sia Meccariello che Finotto riescono ad avventarsi sul pallone liberi da marcature, con quest’ultimo in anticipo anche sul compagno di squadra che riesce a colpire il pallone verso la porta, indirizzandolo sul palo.


Sergio Restano ha 31 anni, è allenatore UEFA B e ha la qualifica di match analyst professionista.



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