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Come da tradizione ormai consolidata le presentazioni ufficiali di Alberto Almici ed Enrico Alfonso (ne parliamo separatamente) sono diventate il momento per fare un punto sul calciomercato con Massimo Tarantino e Giorgio Zamuner. Il direttore dell’area tecnica e il direttore sportivo hanno affrontato alcuni dei temi che hanno contraddistinto la sessione invernale.

OBIETTIVI – “In questo periodo – ha chiarito Tarantino – abbiamo senz’altro avuto la possibilità di iniziare a ragionare un po’ più a lungo raggio. Quello della scorsa estate è stato un mercato abbastanza frettoloso per tutte le ragioni che sono note, in quel contesto abbiamo pensato a costruire una rosa la più competitiva possibile in base alle disponibilità che c’erano. Nei sei mesi di lavoro che sono trascorsi abbiamo avuto la possibilità di capire che tipo di struttura vogliamo dare alla SPAL delle prossime stagioni e in questa sessione di calciomercato abbiamo voluto rafforzare un processo di consolidamento per evitare di dover prendere tantissimi giocatori a giugno. Di questo siamo molto soddisfatti“.

SECK – “Quella che riguardato Seck – ha continuato Tarantino – è stata una trattativa lunga e complessa perché in questo momento di difficoltà economiche i club non sono così disponibili a spendere così tanti soldi. Demba è un ragazzo che è molto giovane e ha delle grande potenzialità e deve metterle a frutto. I tempi si sono un po’ allungati perché quando ci sono punti di vista diversi bisogna trovare una sintesi. La percentuale sulla futura rivendita è una clausola molto importante: se Seck diventerà un giocatore di grande potenzialità avere una percentuale così alta (20%) è un traguardo importante che può aprire un margine economico notevole in futuro“.

TENTAZIONE VIVIANI – “Il Brescia – ha spiegato Zamuner – aveva fatto un sondaggio per Viviani, ma l’aveva fatto nei giorni precedenti a quello della chiusura. Di fronte alla nostra decisione di tenere il giocatore il Brescia ne ha preso atto e quindi non se n’è fatto nulla“.

LA MANTIA E PROIA – “Erano profili – ha proseguito Zamuner – che avevamo messo tra i possibili candidati a rinforzare la nostra squadra, ma nella lista non c’erano solo loro. Di norma si individuano prima le caratteristiche e poi i nomi. E personalmente siamo molto contenti di avere centrato le caratteristiche dei giocatori portati a Ferrara, perché l’intento era di dare al mister più soluzioni in organico ed elementi con esperienza in categoria. Peraltro sono arrivati giocatori in grado di aumentare struttura e forza fisica della squadra e questo faceva parte dei nostri obiettivi. Per cui non credo che i nomi dei ragazzi che sono arrivati siano meno importanti degli altri. Vido lo consideriamo un giocatore molto forte e che probabilmente deve ancora esprimere pienamente il suo grande talento. Certo, ha caratteristiche un po’ diverse da La Mantia, ma si integra bene con la nostra squadra. Discorsi simili si potrebbero fare anche per Zanellato e Pinato, che sono due giocatori di livello e che ci potranno dare una grande mano“.

SACRIFICI – “Il settore giovanile – ha chiarito Tarantino –  è un asset importante per la società. Però sul mercato non è mai semplice pianificare tutto e ogni tanto bisogna fare valutazioni in base alle priorità. Quella di Seck era un’operazione importante per la SPAL e abbiamo dovuto fare un ragionamento sui due ragazzi (Dell’Aquila e Gineitis, 2004). Uno (Dell’Aquila) è ancora qui e in qualunque caso il loro futuro è condiviso: perderemo il controllo delle loro prestazioni sportive ma non quello del loro valore futuro (il riferimento, anche qui, è alla percentuale al 50% sulla futura rivendita – ndr). Per noi è stata una piccola rinuncia che ci permette di poter avere risorse da reinvestire anche per il percorso del settore giovanile. Non c’è alcuna inversione di tendenza, ma una scelta di priorità da portare avanti e che ci mette nelle condizioni di continuare a investire“.
D’Andrea – ha aggiunto Zamuner – sarebbe andato al Sassuolo comunque“.

AMBIZIONI – “L’organico attuale – ha sottolineato Zamuner – lo riteniamo più forte, più esperto e più equilibrato. Detto questo, non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo principale. Se più avanti ci troveremo in una situazione di tranquillità in classifica poi sognare non costa niente. Prima di parlare di qualunque tipo di prospettiva diversa dobbiamo allontanarci dalla zona di pericolo“.

PRESTITI – “Vido e Pinato sono arrivati a titolo temporaneo perché Atalanta e Sassuolo ci hanno chiesto di ragionare con calma a giugno sul loro futuro. Entrambe le società tengono in considerazioni i giocatori e non volevano lasciarli partire a titolo definitivo, almeno per il momento“.

MALDINI JR. – “Nelle prime riunioni che abbiamo fatto a metà dicembre – ha raccontato ancora Zamuner – avevamo discusso anche di Daniel Maldini perché ha alcune delle caratteristiche che stavamo cercando. Tuttavia sapevamo che il Milan non lo considerava cedibile perché fa parte della prima squadra. A mio giudizio si tratta di un giocatore dall’enorme potenziale e nell’ultima settimana sembrava essersi aperto uno spiraglio. Ma una volta che il Milan ha fatto le sue valutazioni è accaduta più o meno la stessa cosa che è successa a noi con Viviani. Però sì, un sondaggio c’è stato, non era una notizia campata per aria“.



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